19 febbraio 2011

Tagli al BBC World Service, tra pessimismo e speranze

Il 26 gennaio il governo britannico ha annunciato una pesante politica dei tagli ai finanziamenti concessi alla BBC per la conduzione del suo World Service. Sparizione di intere redazioni, drastica riduzione delle trasmissioni in onde corte. Ecco un riassunto delle decisioni che entrano in vigore in queste settimane, così come sono state comunicate pochi giorni fa.
Peter Horrocks, head of the BBC Global News Division, today announced the following closure dates:

1. BBC Portuguese for Africa and BBC Serbian will cease broadcasting on Friday 25 February.

2. BBC Albanian will cease broadcasting on Monday 28 February.

3. BBC Macedonian will deliver its final broadcast on Friday 4 March.

4. BBC Caribbean will cease broadcasting on Friday 25 March.

5. BBC Mundo radio will cease broadcasting on Friday 25 February.

6. BBC Russian radio and BBC Chinese radio will end on Friday 25 March.

7. BBC Vietnamese radio will cease broadcasting on Saturday 26 March.

8. BBC Azeri radio will end broadcasting on the weekend of 26/27 March.

9. It is proposed that SW distribution will cease for the following services on the weekend of 26/27 March: Indonesian, Kyrgyz, Nepali, Swahili, Great Lakes and Hindi.

10. The cessation of English on 648 MW and SW and the cessation of MW to Russia and the FSU are also proposed for the weekend of 26/27 March.

Grazie al forte dibattito scatenatosi su questa politica di tagli (una politica che incide direttamente sul profilo diplomatico della Gran Bretagna e sulla sua politica estera), il Guardian ha rivelato che il management della BBC starebbe studiando delle possibili alternative. Una di queste prevede la possibilità di utilizzare le trasmissioni a onde corte in una modalità ad hoc, contingente, quando la situazione internazionale dovessere richiederlo. In casi cioè come la rivolta in Egitto o nel Maghreb, quando le notizie diffuse attraverso le onde corte possono aggirare le misure di censura applicate a Internet o alla tv satellitare (casi di jamming di Al Jazeera sono stati riscontrati proprio nei giorni della crisi mediorientale):
The BBC is considering plans to reinstate axed short-wave World Service radio broadcasts on a short-term basis to regions where major events are taking place, following the revolution in Egypt.
Short-wave radio broadcasts of the BBC Arabic service, which has around 400,000 listeners in Egypt, will be significantly reduced within weeks as part of plans to save £46m from the World Service budget, a 20% cut from its £253m annual budget.
World Service broadcasts in short wave are being cut back in the Middle East, Europe, Africa and Asia as part of the cost saving drive.An email sent to Bush House staff on Wednesday by Peter Horrocks, the BBC's global news director, revealed plans to respond to major events in particular regions by buying up short-wave radio capacity, against a backdrop of violent political uprising sweeping across the Middle East.
"We also said in January that there would be changes to distribution, in particular changes to SW [shortwave] distribution," Horrocks said in the email, which has been seen by MediaGuardian.co.uk. "We are looking into the possibility of buying SW capacity at short notice to ensure we can react quickly should we need to, as highlighted recently in Egypt," he added. "I must stress that any changes we make to our original plans have to be made in the context of the tight financial settlement - what we can not do, is find new money."

Intanto, nuove prospettive si aprono grazie all'interessamento del Commons Foreign Affairs Committee del Parlamento inglese. Il 16 marzo è previsto l'intervento alla House of Commons del segretario di Stato Ron Hague, espressamente dedicato ai tagli al BBC WS.


Il 9 marzo ci sarà a Londra una riunione promossa tra gli altri dalla National Union of Journalists:


(La NUJ ha preparato un dettagliato documento sugli effetti dei tagli: http://www.nuj.org.uk/innerPagenuj.html?docid=1916)

Recentemente la stessa Commissione parlamentare ha pubblicato il suo Report on the Work of the BBC World Service 2008-2009

C'è anche una ricaduta interna che potrebbe avere molta importanza per un importante protagonista della radiofonia britannica: Radio Caroline. Da tempo i proprietari del marchio della radio pirata chiedono che il regolatore conceda all'emittente una frequenza in onde medie. L'OFCOM ha fatto sapere alla parlamentare inglese - che insieme a un'altra parlamentare, Tracey Crouch, sta facendo lobbying a favore di "una frequenza AM per Caroline" - che la stazione radio potrebbe chiedere e ottenere una licenza per i 648 kHz lasciati liberi dal BBC World Service per l'Europa. Ovviamente, l'OFCOM sottolinea che una richiesta in tal senso potrebbe arrivare insieme a molte altre analoghe richieste e non è certo garantito che Caroline possa spuntarla. Ma intanto è una prospettiva interessante.
La riduzione delle ore di trasmissione e delle lingue disponibili attraverso il World Service poteva sembrare ispirata a mere considerazioni di natura finanziaria. Ma è lecito nutrire qualche dubbio che non sia proprio così dopo che il primo ministro britannico David Cameron ha presentato il suo intervento a Monaco di Baviera, in occasione della Conferenza europea sulla sicurezza.

http://www.number10.gov.uk/news/speeches-and-transcripts/2011/02/pms-speech-at-munich-security-conference-60293

Molti giornali ne hanno parlato anche qui. Cameron ha in pratica dichiarato la sconfitta della politica di integrazione culturale e razziale adottata in Gran Bretagna, dichiarandola fallimentare perché troppo tollerante delle specificità culturali e soprattutto religiose dei vari gruppi. Il fatto di non aver imposto l'adozione di alcuni tratti culturali comuni, in particolare i sacrosanti principi della democrazia britannica, avrebbe contribuito alla creazione di "ghetti" culturali troppo chiusi e alla nascita di risentimenti che sono sfociati in atti violenti come gli attentati suicidi nella metropolitana londinese. Il discorso di Cameron ha diversi punti contraddittori, a mio modesto parere. Uno dei principi che secondo il Premier bisognava far rispettare consiste per esempio proprio nel non imporre alcun cliché. Cameron a un certo punto cita l'esempio dei matrimoni forzati imposti alle giovani delle famiglie musulmane osservanti. Quale sarebbe la soluzione a un problema del genere? Il governo dovrebbe entrare nelle case prima dei matrimoni e accertarsi che i futuri sposi siano tutti consenzienti? Un bell'esempio di libertà personale ispirato a una politica conservatrice!
La verità è che nelle nostre società multietniche c'è sempre più bisogno di dialogo, confronto, informazione, approfondimento. E che queste cose non nascono gratuitamente sulle piante, nei parchi cittadini. Si devono coltivare, incoraggiare, sostenere. Possibilmente con il denaro e le risorse controllate dal pubblico, da tutti noi. Il vero problema, per la nostra attuale classe politica, è che il dialogo e l'informazione hanno un effetto collaterale devastante per il cattivo governo: spesso finiscono per mettere in risalto le magagne della mediocre politica della retorica, della paura, del populismo becero messa in atto da personaggi privi di reale spessore culturale, etico, umano. I governi del mondo, anche nelle famose democrazie occidentali, vengono colonizzati da individui interessati solo al mantenimento del potere, alla politica come perfetta soluzione della propria incapacità. E questi individui hanno tutto l'interesse a licenziare bravi giornalisti, a non dare voce a un mondo di complessità che nessuno sa e vuole risolvere.
A noi non restano che le autoconsolazioni come quella Nicholas Walton in questo articolo pubblicato sul sito del think tank European Council for Foreign Relations, "Who needs the BBC World Service?" Walton sostiene che l'ondata di licenziamenti che falcidierà il servizio per l'estero della BBC avrà un effetto positivo, rilasciando sul mercato molti giornalisti preparati che troveranno altre collocazioni, specie nei nuovi media. Istituzioni come il World Service non devono essere delle riserve esclusive e paludate, afferma Walton. Vero. Ma almeno riescono ad accentrare e mettere a frutto risorse che sul libero mercato si diluiscono, spesso fino a sparire.

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