03 febbraio 2011

Shortwave crackles, but at least it works


Cominciano ad arrivare anche qui le cronache del ciclone Yasi che sta devastando il Queensland in Australia. Il peggio sembra passato, il fenomeno è stato retrocesso a scala 1 (da 5), ma sono ancora possibili folate di vento a 100 chilometri all'ora. In queste condizioni l'emittente di Stato australiana ABC sta dimostrando una eccezionale capacità di coverage. Le autorità, conscia dei danni infrastrutturali che possono includere il blocco dell'erogazione di energia e il collasso delle antenne radio locali, hanno invitato la popolazione a munirsi di apparecchi riceventi alimentati a batteria e di restare sintonizzati sui programmi di ABC per il Queensland ripetuti attraverso le frequenze in onde corte di Radio Australia. Le due frequenze impegnate in questi giorni sono 9710 di giorno e 6080 di notte (noi siamo a circa 12 ore dall'Australia, per noi l'ordine è invertito). Una pagina dedicata alle notizie sull'evento riporta tutte le informazioni e permette di ascoltare via Internet, dove si può, i programmi radio e tv, persino il blocco sugli Ip geografici non australiani è stato tolto per consentire a chiunque di guardare anche i programmi televisivi in streaming.
Christian Diemoz, che ha monitorato le frequenze in onde corte appena citate e altre di Radio Australia che hanno ripreso la copertura minuto per minuto dell'arrivo del ciclone (ieri dopo mezzogiorno da noi) mi racconta che «il ciclone Yasi ha toccato la costa del Queensland ancora a livello 5, sottoponendo le città in cui è passato a venti da 120 km all'ora. L'arrivo sulla costa si è avuto a mezzanotte australiana, ovvero primo pomeriggio nostro. Ora è mattina [prime ore del 3 febbraio da noi] e si possono valutare i danni. Le località più colpite, al momento, sono Cairns e Innisfail. Yasi prosegue verso l'interno, viaggiando a sud-ovest, e sta decrementando (ora è stato portato a livello 2 [1 mentre mi leggete]), ma le autorità consigliano di stare a casa se si è sulla sua traiettoria. Dal punto di vista della gestione dell'emergenza, stanno facendo un lavoro eccezionale, a mio avviso. Stamattina hanno invitato
tutta la popolazione delle aree interessate a controllare di avere batterie e radio ad onde corte, e di usarla come sostitutivo della tv, in caso di black-out (centinaia di migliaia di persone sono effettivamente rimaste al buio). Il servizio di ABC per il Queensland è stato ripetuto, oggi, su tutte le frequenze SW normalmente in uso da Radio Australia,» come i 9745 kHz ascoltati da Chris. «Come ha detto uno degli annunciatori di ABC oggi, "Shortwave crackles, but at least it works". Non sarebbe un ottimo titolo per un pezzo?»
Lo è sicuramente e me ne servo subito. Le onde corte in una situazione di emergenza che compromettono le infrastrutture locali di una zona colpita sono ancora l'unico medium efficace per fare arrivare notizie e assistenza indiretta, facilitate dal fatto che a differenza di qualsiasi altra tecnologia digitale, quella dei ricevitori a onde corte consente di usufruire del mezzo per periodi di tempo prolungati, con pochi grammi di batterie o meglio ancora grazie ai sistemi di ricarica a molla, le "radio a manovella" che si possono acquistare per pochi euro. Certo, il problema economico riguarda il mantenimento di infrastrutture in onde corte da adibire alla gestione delle emergenze come queste, ma il gioco può valere la candela se si tiene conto del numero di vite potenzialmente salvate e dell'uso che si può tranquillamente fare dei trasmettitori in onde corte fuori dalle emergenze.
Un altro esempio drammatico che colpisce tutta la comunità internazionale e milioni di egiziani in questi giorni di rivolta anti-Mubarak (lo zio di Ruby). Intorno alla mezzanotte del 27 gennaio, le dorsali internazionali che collegano gli indirizzi IP egiziani a Internet e permettono alla popolazione di accedere a servizi come Twitter e Facebook sono state spente nel giro di pochi minuti, per ordine della dittatura. Internet è tornata in Egitto solo ieri mattina, 2 febbraio, verso le 10.30 del mattino nostre. I servizi in arabo di alcune emittenti internazionali in onde corte sono stati potenziati, ma la tendenza che ha investito anche le organizzazioni più potenti e accreditate, come la BBC, ci dice che tra uno, due, tre anni una rivolta che deflagrasse in un'altra area sensibile del mondo, potrebbe avvenire completamente all'oscuro. L'interruttore di Internet, delle reti telefoniche fisse e mobili, della televisione terrestre e della radio in FM si può spegnere in un secondo. La televisione satellitare richiede alimentazione elettrica (per non dire che in passato molti regimi non democratici sono arrivati a proibire l'installazione delle parabole). Le onde corte sono piene di fruscii e evanescenza, ma da qualche parte funzionano sempre e possono essere ascoltate a grande distanza, spesso con qualità più che accettabili.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Spero che questa esperienza nel queensland,serva ai governi di tutto il mondo ( sopratutto nelle zone piu' soggette a catastrofi naturali)
del fatto che le, onde corte servano a informare in zone anche sperdute. .Le nostre infrastrutture sono veramente fragili,basta togliere la corrente elettrica,e tutto il nostro bel mondo artificiale si cancella ...