Una parte del settore radiofonico britannico non ci sta. Il governo di Sua Maestà ha da tempo presentato un piano, Digital Britain, che prevede, entro il 2015, il passaggio dalla modulazione di frequenza analogica al Digital Audio Broadcasting (con spegnimento delle antenne FM) per i network radiofonici nazionali pubblici e privati. Ora, in previsione della discussione parlamentare delle norme che regoleranno la proposta di "switch over", un gruppo di editori in rappresentanza dell'emittenza FM e AM commerciale, una cinquantina di stazioni in totale, ha presentato alla House of Lords la prima dichiarazione ufficiale di contrarietà all'iniziativa. L'adesione da parte del Radio Centre - la federazione delle radio commerciali UK - al progetto di definitiva migrazione al DAB dei principali canali pubblici e privati, ha già provocato una scissione in seno a questa organizzazione. UTV Radio/TalkSport e UKRD, che possiede una quota di controllo in The Local Radio Company, se ne sono andate e ora insieme ad altre 11 aziende hanno presentato in Parlamento un documento che mette in dubbio le ragioni di fondo dello switch-off. Affermando tra l'altro che l'idea di migrazione parziale, che lascerebbe in FM solo le stazioni più piccole, rischia solo di penalizzare queste ultime. I firmatari di questa sorta di appello sostengono che sarebbe meglio piuttosto decidere per una data meno ravvicinata che riguardi la totalità delle emittenti. Ecco al proposito il Guardian:
Call to delay radio digital switchoverContemporaneamente sono uscite le ultime valutazioni RAJAR sull'ascolto della radio in UK e le notizie sono pessime per i fautori del DAB. L'ascolto è addirittura in contrazione e come se non bastasse l'insuccesso riguarda proprio i programmi presenti esclusivamente in digitale, come BBC The Asian Network, che costa 25 milioni di sterline e ha una audience di 360 mila ascoltatori, in calo rispetto allo scorso anno. 6 Music, altro canale BBC solo digitale, con quasi 700 mila ascoltatori, cresce leggermente ma potrebbe essere abolito nell'ambito di un'altra operazione di taglio dei costi sostentuti dall'emittente pubblica britannica. Come osserva giustamente The Register (grazie a Francesco Delucia), l'ascolto del DAB rimane quasi statico, (pochi decimi di punto percentuale di crescita) a dispetto della penetrazione dei ricevitori nelle case, che è cresciuta di mezzo milione di famiglie. Il problema uovo-gallina si aggrava perché le stazioni solo DAB chiudono a causa dei bassi numeri di ascolto ma l'unico modo per far crescere le percentuali di ascolto è offrire una offerta esclusiva.
Representatives of more than 50 commercial radio stations urge government to put back 2015 target date
Chris Tryhorn
guardian.co.uk, Friday 5 February 2010
Companies representing more than 50 commercial radio stations – including TalkSport owner UTV – called today for the government to put back the 2015 target date for switchover from analogue to digital.
In a submission to the House of Lords communications committee, the 13 companies urged the government to adopt a longer timeframe for switching off the AM and FM signals than the current target date of 2015, which is contained in the digital economy bill currently going through parliament.
"We believe that switching off AM and FM signals in 2015 would not be in the interest of consumers, and that the proposal to exclude over 120 local commercial radio stations from digital migration plans damages local radio," the groups said in their submission.
"Rather than pressing ahead with a selective switchover in 2015, before consumers are ready, we propose that the switchover, if and when it occurs, should encompass all commercial and BBC radio."
(continua)
And RAJAR reckons "all digital" listening was static quarter-on-quarter - although the agency, owned by the leading radio industry players, doesn't count time-shifting radio consumption, such as podcasts.
Ominously, despite a growth in penetration of DAB sets, there isn't a corresponding increase in DAB listening. DAB listening crept up to 13.7 per cent of households from 13.3 per cent quarter-on-quarter, despite half a million more households having a DAB set.
Not much point pinning hopes on saving DAB by getting us to send our FM sets to Africa, then, if most people continue to listen to use their DAB sets for listening to FM radio.
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