Benn Kobb, il mio amico americano esperto di politiche di gestione dello spettro delle radiofrequenze e consulente, mi segnala che il sito di Digital Aurora Radio Technology (DART) è stato aggiornato con fotografie e dettagli sulle frequenze di trasmissione della stazione sperimentale WE2XRH, autorizzata tempo fa dalla FCC per un test in modalità digitale DRM in banda HF. L'obiettivo di DART è coprire, in onde corte, lo stato artico dell'Alaska.
Secondo le informazioni pubblicate ora sul sito le trasmissioni sono già "on air" e l'aspetto quanto mai curioso è che l'operatore afferma di utilizzare (forse a scopi identificativi?) il codice Morse. «We are currently testing DRM on 4.85 MHz, 7.505 MHz and 9.295 MHz. In addition, we are broadcasting CW on 4.851 MHz, 7.511 MHz and 9.301 MHz. If you pick up our signal, let us know - we would like to hear from you.» Non mi sembra di aver visto segnalazioni, difficile dire se queste trasmissioni ci sono o no. Tra l'altro l'emittente afferma espressamente di utilizzare un tipo di antenna (NVIS, Near Vertical Incident Skywave) che utilizza la ionosfera come una sorta di ombrello, illuminando una zona centrata intorno al trasmettitore con un cono di radiofrequenza a riflessione quasi verticale. E' uno schema che certo non favorisce la propagazione a lunghissime distanze. Fatta la tara della brutta sensazione di vaporware che ho avuto leggendo queste informazioni, un progetto come quello delineato da DART non è poi così campato per aria. Coprire l'intera Alaska via radio richiederebbe un network di emittenti, link terrestri e satellitari, energia, soldi. Con le onde corte tutto questo diventa possibile con mezzi più limitati. Ma tutto dipende molto dal tipo di contenuti, dall'interesse che questi, insieme ai servizi associati al DRM, potrebbero suscitare negli ascoltatori. Resta su tutto l'incognita dei ricevitori, problema ancora irrisolto.
Secondo le informazioni pubblicate ora sul sito le trasmissioni sono già "on air" e l'aspetto quanto mai curioso è che l'operatore afferma di utilizzare (forse a scopi identificativi?) il codice Morse. «We are currently testing DRM on 4.85 MHz, 7.505 MHz and 9.295 MHz. In addition, we are broadcasting CW on 4.851 MHz, 7.511 MHz and 9.301 MHz. If you pick up our signal, let us know - we would like to hear from you.» Non mi sembra di aver visto segnalazioni, difficile dire se queste trasmissioni ci sono o no. Tra l'altro l'emittente afferma espressamente di utilizzare un tipo di antenna (NVIS, Near Vertical Incident Skywave) che utilizza la ionosfera come una sorta di ombrello, illuminando una zona centrata intorno al trasmettitore con un cono di radiofrequenza a riflessione quasi verticale. E' uno schema che certo non favorisce la propagazione a lunghissime distanze. Fatta la tara della brutta sensazione di vaporware che ho avuto leggendo queste informazioni, un progetto come quello delineato da DART non è poi così campato per aria. Coprire l'intera Alaska via radio richiederebbe un network di emittenti, link terrestri e satellitari, energia, soldi. Con le onde corte tutto questo diventa possibile con mezzi più limitati. Ma tutto dipende molto dal tipo di contenuti, dall'interesse che questi, insieme ai servizi associati al DRM, potrebbero suscitare negli ascoltatori. Resta su tutto l'incognita dei ricevitori, problema ancora irrisolto.
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