Il SoftRock ha sempre voglia di crescere. Il gruppo di discussione del famoso frontend SDR disponibile in kit per pochi dollari in queste ultime settimane ha avviato un emozionante dibattito sul problema di come superare il limite più evidente di questo circuitino, pensato originariamente per operare in una porzione ben precisa di una banda amatoriale centrata sulla frequenza del quarzo di oscillazione del mixer zero-IF. Insomma, il SoftRock funziona bene ma non è possibile sintonizzarlo in modo continuo.
La soluzione possibile è implementare, insieme al SoftRock, un circuito digitale di sintesi di frequenza (DDS) che svolga la funzione dell'oscillatore locale di una radio convenzionale. Una strada non difficile da percorrere, a patto di scegliere i componenti integrati più opportuni e gli schemi corretti. Quando la copertura di frequenze è estesa i DDS realizzati con componentistica commerciale possono generare spurie che renderanno problematico l'uso del frontend, creando "segnali" là dove non esistono e confondendo software e operatori.
Ultimamente sono stati suggeriti diversi approcci al DDS e nel gruppo SoftRock sono stati subito creati due gruppi di acquisto per ottenere un certo numero di componenti a buon prezzo e realizzare le schede che potranno essere integrate o affiancate al SoftRock. Uno di questi gruppi riguarda un circuito di cui RP ha già parlato in passato, la famiglia di componenti AD 995x utilizzata da David Brainerd. Colgo l'occasione per fornire qui il nuovo indirizzo del sito di Brainerd. Chi fosse interessato a partecipare all'acquisto dei componenti per la realizzazione della scheda può fare richiesta sul gruppo di Yahoo creato per l'occasione.
Sul finire dell'estate, la notizia di un nuovo componente della Silicon Laboratories, ha rinficolato la discussione facendola culminare in un'altra proposta di un circuito in grado di "liberare" il SoftRock dal vincolo di una frequenza fissa. Il circuito, proposto da Thomas Hoflich KM5H, ha dato il via a un altro gruppo di acquisto. La scheda si basa su un chip SI570 e un controller programmabile Picaxe. Ma anche questa è una soluzione con qualche inconveniente: la sintesi di frequenza del 570 parte infatti da 10 MHz.
Un terzo approccio è ancora più recente e si riferisce a uno schema appena apparso sulla rivista Circuit Cellar. Lo stesso articolo è ora disponibile, ma solo in formato HTML, sul sito della rivista. Si riferisce a un generatore RF programmabile basato su un microcontroller Luminary Micro.
E come se non bastasse, in queste ore arrivano altre segnalazioni su generatori PLL disponibili in kit molto economici, come questo di Willy's Electronic o quest'altro di DC Electronics. Insieme a queste segnalazioni vengono riportate altre pagine Web sul tema dei DDS/PLL, per esempio le risorse di Cornell Drentea o un articolo non meglio identificato apparso su QEX qualche anno fa. Qui il DDS verrebbe usato per pilotare un circuito PLL che assicurerebbe la necessaria purezza spettrale, cioè l'assenza di spurie. Un mucchio di varianti del SoftRock che promettono un grande aumento di flessibilità di questa fortunata piattaforma di sperimentazione, e pratica, SDR. L'unica, se non l'avete ancora fatto, è iscriversi al newsgroup e seguire il fitto scambio di messaggi.
La soluzione possibile è implementare, insieme al SoftRock, un circuito digitale di sintesi di frequenza (DDS) che svolga la funzione dell'oscillatore locale di una radio convenzionale. Una strada non difficile da percorrere, a patto di scegliere i componenti integrati più opportuni e gli schemi corretti. Quando la copertura di frequenze è estesa i DDS realizzati con componentistica commerciale possono generare spurie che renderanno problematico l'uso del frontend, creando "segnali" là dove non esistono e confondendo software e operatori.
Ultimamente sono stati suggeriti diversi approcci al DDS e nel gruppo SoftRock sono stati subito creati due gruppi di acquisto per ottenere un certo numero di componenti a buon prezzo e realizzare le schede che potranno essere integrate o affiancate al SoftRock. Uno di questi gruppi riguarda un circuito di cui RP ha già parlato in passato, la famiglia di componenti AD 995x utilizzata da David Brainerd. Colgo l'occasione per fornire qui il nuovo indirizzo del sito di Brainerd. Chi fosse interessato a partecipare all'acquisto dei componenti per la realizzazione della scheda può fare richiesta sul gruppo di Yahoo creato per l'occasione.
Sul finire dell'estate, la notizia di un nuovo componente della Silicon Laboratories, ha rinficolato la discussione facendola culminare in un'altra proposta di un circuito in grado di "liberare" il SoftRock dal vincolo di una frequenza fissa. Il circuito, proposto da Thomas Hoflich KM5H, ha dato il via a un altro gruppo di acquisto. La scheda si basa su un chip SI570 e un controller programmabile Picaxe. Ma anche questa è una soluzione con qualche inconveniente: la sintesi di frequenza del 570 parte infatti da 10 MHz.
Un terzo approccio è ancora più recente e si riferisce a uno schema appena apparso sulla rivista Circuit Cellar. Lo stesso articolo è ora disponibile, ma solo in formato HTML, sul sito della rivista. Si riferisce a un generatore RF programmabile basato su un microcontroller Luminary Micro.
E come se non bastasse, in queste ore arrivano altre segnalazioni su generatori PLL disponibili in kit molto economici, come questo di Willy's Electronic o quest'altro di DC Electronics. Insieme a queste segnalazioni vengono riportate altre pagine Web sul tema dei DDS/PLL, per esempio le risorse di Cornell Drentea o un articolo non meglio identificato apparso su QEX qualche anno fa. Qui il DDS verrebbe usato per pilotare un circuito PLL che assicurerebbe la necessaria purezza spettrale, cioè l'assenza di spurie. Un mucchio di varianti del SoftRock che promettono un grande aumento di flessibilità di questa fortunata piattaforma di sperimentazione, e pratica, SDR. L'unica, se non l'avete ancora fatto, è iscriversi al newsgroup e seguire il fitto scambio di messaggi.
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