Abitare in un grande centro urbano è quasi sempre una sfortuna per chi ama dare la caccia a segnali radio su frequenze molto basse, dove abbondano i disturbi da ogni genere di sorgenti. Nella zona in cui abito io, i rumori ambientali sono particolarmente intensi e l'unico modo per ascoltare è scappare dalla città. La cosa non è sempre praticabile, ovviamente, e quando ci si riesce è il piacere di ascoltare è doppio. Insomma, la saltuarietà è un brutto guaio, perché impedisce di seguire con metodo le stazioni che continuano a resistere ai tuoi sforzi di DXer; ma aiuta in un certo senso a tenere vivo l'interesse e la passione. Che ultimamente coltivo attraverso questo blog e la lettura delle imprese dei colleghi in tutto il mondo.
Malgrado le condizioni non eccelse e qualche rumore che ormai assedia anche la località del levante ligure dove ormai si trova la mia postazione principale , non posso lamentarmi di come sono andate le cose in questo finesettimana. La notte tra venerdì e sabato è stato interlocutorio, condizionato dal sonno e dalla scarsità dei segnali nelle onde lunghe dei radiofari e nelle medie. Il pomeriggio di sabato è iniziato con la posta a una stazione molto difficile da ascoltare ma che prima o poi dovrà "cadere". Radio Wantok è una emittente religiosa della Nuova Guinea che usa i 7.120 kHz. Teoricamente una delle poche finestre propagative per poterla ascoltare alle nostre latitudini si apre intorno alle 13, proprio quando la frequenza è occupata dalla Cina in russo. Qualcosa, il classico formato musical-ispirazionale di Wantok, si avverte sotto il parlato, ma chiaramente non basta per una identificazione appropriata. Verso le 13.57 la Cina chiude il programma in russo e si appresta a passare a quello in kazako. Sono pochi minuti ma la frequenza è libera. Prima o poi...
Un altro segnale superelusivo del Pacifico viene dal servizio aborigeno di Yolngu Radio ARDS su 5.050 kHz, segnalato con 500 Watt. Quei pochi che riportano la stazione dicono che opera leggermente fuori frequenza, su 5.049,9, ed è lì che sabato verso le 18 (dopo che il canale è stato liberato dalla solita Cina) ho sentito una musica promettente, mentre altrove le frequenze in onde corte interne di ABC impazzavano. Ma ancora una volta niente di positivo. Il caso rimane aperto e se non ci si riesce in questa stagione invernale che radiofonicamente volge al termine, ci si proverà ancora, dopo tutto questo è il bello di un hobby che per quanto in declino offre ancora tantissime emozioni.
Verso le 21 UTC dal collegamento a Internet arriva una segnalazione dalla Finlandia, da Jari Savolainen, grosso esperto delle frequenze africane e asiatiche. Qualche giorno fa, scrive Jari, Radio Solh/Peace di Bagram in Afghanistan era stata segnalata su una nuova frequenza, i 6.700 kHz (non bisogna dimenticare che in Afghanistan operano ancora piccole emittenti sotto diretto controllo di militari che non si servono di impianti convenzionali). Attenti, aggiunge però Jari, ora oltre ai 6.700 sento anche i 6.800 di una seconda stazione ancora non identificata. Di Radio Solh, quando operava su 9.345 kHz ho già parlato, non è una novità. Però mi ha fatto piacere scoprire che entrambe le frequenze arrivavano così bene anche da me, verso le 21.40. Per sentirle, ecco un esempio del sound su 6.700 e su 6.800, la musica è davvero piacevole e ci sono persino degli annunci con l'eco, per chi dovesse capire la lingua dari.
Dopo tante cose parziali ma stimolanti mi aspettavo qualcosa in più dalle onde medie. E invece niente, tra rumori e cattive condizioni alla fine me ne sono andato a dormire. Fortunatamente mi sono svegliato alle 5 del mattino e sono tornato al lavoro. I risultati li trovate su Radioascolto.org: niente di trascendentale ma la piacevole constatazione di una banda aperta fino alle nostre 8 del mattino, chi l'avrebbe detto. Che sensazione ascoltare, sotto un cielo già illuminato, qualche bell'annuncio (per esempio qui e qui) dalla Georgia, uno stato americano tutt'altro che facile, con Viva 16-70 WVVM e il suo tipico format messicano. Anche qui, avrei sperato di beccare su 1.680 kHz la Louisiana, rarissimo stato segnalato recentemente con KRJO Rejoice Radio. Ma la principale virtù del DXer è la pazienza.
Malgrado le condizioni non eccelse e qualche rumore che ormai assedia anche la località del levante ligure dove ormai si trova la mia postazione principale , non posso lamentarmi di come sono andate le cose in questo finesettimana. La notte tra venerdì e sabato è stato interlocutorio, condizionato dal sonno e dalla scarsità dei segnali nelle onde lunghe dei radiofari e nelle medie. Il pomeriggio di sabato è iniziato con la posta a una stazione molto difficile da ascoltare ma che prima o poi dovrà "cadere". Radio Wantok è una emittente religiosa della Nuova Guinea che usa i 7.120 kHz. Teoricamente una delle poche finestre propagative per poterla ascoltare alle nostre latitudini si apre intorno alle 13, proprio quando la frequenza è occupata dalla Cina in russo. Qualcosa, il classico formato musical-ispirazionale di Wantok, si avverte sotto il parlato, ma chiaramente non basta per una identificazione appropriata. Verso le 13.57 la Cina chiude il programma in russo e si appresta a passare a quello in kazako. Sono pochi minuti ma la frequenza è libera. Prima o poi...
Un altro segnale superelusivo del Pacifico viene dal servizio aborigeno di Yolngu Radio ARDS su 5.050 kHz, segnalato con 500 Watt. Quei pochi che riportano la stazione dicono che opera leggermente fuori frequenza, su 5.049,9, ed è lì che sabato verso le 18 (dopo che il canale è stato liberato dalla solita Cina) ho sentito una musica promettente, mentre altrove le frequenze in onde corte interne di ABC impazzavano. Ma ancora una volta niente di positivo. Il caso rimane aperto e se non ci si riesce in questa stagione invernale che radiofonicamente volge al termine, ci si proverà ancora, dopo tutto questo è il bello di un hobby che per quanto in declino offre ancora tantissime emozioni.
Verso le 21 UTC dal collegamento a Internet arriva una segnalazione dalla Finlandia, da Jari Savolainen, grosso esperto delle frequenze africane e asiatiche. Qualche giorno fa, scrive Jari, Radio Solh/Peace di Bagram in Afghanistan era stata segnalata su una nuova frequenza, i 6.700 kHz (non bisogna dimenticare che in Afghanistan operano ancora piccole emittenti sotto diretto controllo di militari che non si servono di impianti convenzionali). Attenti, aggiunge però Jari, ora oltre ai 6.700 sento anche i 6.800 di una seconda stazione ancora non identificata. Di Radio Solh, quando operava su 9.345 kHz ho già parlato, non è una novità. Però mi ha fatto piacere scoprire che entrambe le frequenze arrivavano così bene anche da me, verso le 21.40. Per sentirle, ecco un esempio del sound su 6.700 e su 6.800, la musica è davvero piacevole e ci sono persino degli annunci con l'eco, per chi dovesse capire la lingua dari.
Dopo tante cose parziali ma stimolanti mi aspettavo qualcosa in più dalle onde medie. E invece niente, tra rumori e cattive condizioni alla fine me ne sono andato a dormire. Fortunatamente mi sono svegliato alle 5 del mattino e sono tornato al lavoro. I risultati li trovate su Radioascolto.org: niente di trascendentale ma la piacevole constatazione di una banda aperta fino alle nostre 8 del mattino, chi l'avrebbe detto. Che sensazione ascoltare, sotto un cielo già illuminato, qualche bell'annuncio (per esempio qui e qui) dalla Georgia, uno stato americano tutt'altro che facile, con Viva 16-70 WVVM e il suo tipico format messicano. Anche qui, avrei sperato di beccare su 1.680 kHz la Louisiana, rarissimo stato segnalato recentemente con KRJO Rejoice Radio. Ma la principale virtù del DXer è la pazienza.
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