Difficile immaginare qualcosa di più "duepuntozero" e ibrido. Hidden Radio è un magnifico oggetto di design, una radio AM/FM, un altoparlante Bluetooth compatibile con iPhone/iPad, un pratico vivavoce per le vostre conference call telefoniche. Ma è anche un caso di neo-imprenditorialità che vive in tutto e per tutto sulla rete. Gli inventori di Hidden Radio - l'australiano di San Francisco John Van Den Nieuwenhuizen e il brasiliano (ma anche italiano, vive a Milano da parecchi anni) Vitor Santa Maria - hanno utilizzato uno strumento innovativo anche per raccogliere i finanziamenti necessari per passare dal progetto alla commercializzazione.
Invece di cercare di vendere la loro idea a un singolo investitore, sono andati su Kickstarter e hanno messo il loro oggetto in "pre-ordine", raccogliendo il consenso di centinaia di persone interessate. Il meccanismo di Kickstarter, piattaforma partecipativa per la raccolta di fondi, è molto semplice: se un'idea ti piace, dai il tuo contributo in denaro agli inventori perché la realizzino. Il tuo "ritorno", nel caso di Hidden Radio, è uno sconto significativo rispetto al prezzo finale del dispositivo una volta che Van Den Nieuwenhuizen e Santa Maria avranno avviato la produzione in fabbrica.
I due progettisti si erano prefissi di raccogliere 125 mila dollari, una somma neanche troppo trascurabile. A meno di due mesi dal termine della "pre-offerta" ne hanno già messi insieme 130 mila grazie a oltre 800 sottoscrittori. Le modalità di impegno sono diversificate. Per esempio si può pagare un semplice biglietto di ingresso da 20 dollari che dà diritto ad avere un souvenir (una custodia in microfibra per avvolgere la Hidden Radio da acquistare a disponibilità confermata) e un invito ai party di lancio che si terranno, presumibilmente a febbraio 2012, a Milano e San Francisco. Investendo una somma di 119 dollari si ha invece diritto a ricevere una Hidden Radio versione "metallic silver". Con il massimo dell'investimento, 659 dollari o più, si ha diritto a ricevere sei modelli speciali bianchi di Hidder Radio. Considerate che il prezzo al dettaglio previsto per l'apparecchio è di 175 dollari.
L'unico appunto che mi sento di muovere è che - almeno per il momento - Hidden Radio consente di sintonizzarsi solo su stazioni AM/FM. Non so se sia stata presa in considerazione l'idea di abbracciare anche il DAB+ (John dopotutto è australiano e da quelle parti una radio digitale così elegante può essere molto attraente) o HD Radio negli Stati Uniti. Ma l'importante è partire: una volta realizzata, l'idea avrà spazio per crescere.
Hidden Radio & BlueTooth Speaker (ITA subtitles) from HiddenRadio on Vimeo.
4 commenti:
Ciao Andrea,innanzitutto ti faccio i complimenti per gli articoli interessanti che pubblichi e che leggo regolarmente.Se posso permettermi solo una critica sul carattere secondo me poco leggibile e stancante ,da quando hai fatto il restiling del sito.
Grazie per l'attenzione e se non si puo far niente pazienza. Scusa per la critica e ancora complimenti per tutto.
Cordiali saluti.
Fiorenzo in Como.
Grazie per i complimenti e per la costanza con cui mi segui Fiorenzo. Non sono, ahimé, un bravo impaginatore ma mi appassiona molto l'argomento dell'arte tipografica e prendo sempre molto sul serio le osservazioni sulla leggibilità dei caratteri, una componente essenziale di una buona comunicazione. In realtà la scelta della nuova veste di RP è stata casuale, anzi direi accidentale. Meditavo da tempo un passaggio su Wordpress e nell'attesa mi ero comunque deciso a esplorare le opportunità offerte dalla piattaforma Blogger. Senonché la mia "sperimentazione" si è tradotta in un passaggio irreversibile alla nuova gabbia. Ho cercato di fare qualche modifica rispetto al template originale fornito da Blogger, intervenendo più che altro sui colori e su alcuni elementi di contorno, come le linguette che individuano le pagine statiche secondarie (lo so, devo ancora riempirle, ma non riesco a trovare un po' di calma per farlo). Se non ricordo male il carattere dei testi era una delle impostazioni di default che non avevo modificato. Mi sono ritrovato davanti a un carattere "non graziato" (per i meno addetti ai lavori, le "grazie" di un carattere sono quei brevi tratti perpendicolari solitamente messi al piede delle stanghette verticali, un carattere graziato molto noto è il Times) che non mi dispiaceva affatto. Rispetto al passato (adesso non ricordo se RP utilizzasse in origine il Palatino) "graziato", il presente "non graziato" a me pare invece molto più leggibile. Il corpo utilizzato è un 14, quindi abbastanza grande, non so se sia il caso di aumentarlo perché già io sono un logorroico e con un corpo più grande i miei post diventerebbero chilometrici. In realtà non sarebbe difficile modificare il carattere, che oggi si chiama "Molengo", ma devo ammettere che esito un po' a farlo. Spesso la leggibilità di un carattere è una questione molto soggettiva e per dirla tutta il rischio è che un cambiamento indotto da una singola osservazione negativa (per altro del tutto legittima, come si vede una fonte che a me risulta gradevole, a Fiorenzo fa venire il malditesta) possa scatenare ancora più critiche. Eviterei di modificare il carattere troppo spesso. Proviamo quindi a lanciare un piccolo sondaggio sul gradimento del nuovo carattere utilizzato da RP. Molengo o non molengo?
d'accordo con il collega: il carattere è un pò stancante...
"mi appassiona molto l'argomento dell'arte tipografica"
Cndivido assai(dovrei fare anch'io una revisione del blog che ho messo in rete ma è talmente 'a-topic' che converrà levarlo da mezzo).
A mio parere Molengo è bello, mi ricorda infatti la buona editoria e la lettura di qualità. Forse la 'stanchezza' che può dare è dovuta alla dimensione, che potrebbe essere aumentata di un punto. La bellezza di Molengo la apprezzo nei titoli, rotondi e caldi, che me lo fanno preferire.
Il restylig ci voleva. La parte 'statica' mi piace molto. Con le sue linguette contenenti l'abc della materia permette di capire meglio il senso dei post. Giusto non modificare frequentemente la veste editoriale. Google è stilisticamente un pò una trappola, ma vedo che intervenendo nelle sezione html, conoscendo un pò il linguaggio (e non è il mio caso), si riesce a personalizzare sufficientemente il layout delle pagine.
Ciao
s.
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