Fu uno dei più straordinari geni della matematica e della logica, dalle sue intuizioni discende una parte significativa degli assetti teorici dell'informatica e come se non bastasse l'Europa intera trovò nelle capacità crittografiche di Alan Turing un'arma inattesa ma fondamentale nella sanguinosa lotta contro la potenza militare e navale delle forze naziste nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Purtroppo questi meriti sarebbero emersi solo tanti e tanti anni dopo e a guerra finita Alan, agli occhi dell'opinione pubblica britannica era soprattutto un diverso, un disadattato, un perverso da emarginare e punire. Un criminale costretto a pagare il delitto della sua omosessualità con la castrazione chimica. Non erano passati dieci anni dalle imprese criptoanalitiche di Bletchey Park - dove gli angloamericani avevano radunato un pool dei migliori cervelli per venire a capo dei complicatissimi codici di Enigma, la macchina utilizzata per nascondere i radiomessaggi delle forze tedesche sul campo - e Alan Turing, a soli 41 anni, decise di risolvere tutte le sue contraddizioni con il suicidio.
In questi giorni sull'inglese Channel 4 è andato in onda Britain's Greatest Codebreaker, una docufiction su Alan Turing costruita sulla drammatizzazione degli incontri che il genio precursore della cibernetica e degli studi sull'intelligenza artificiale ebbe con lo psichiatra Franz Greenbaum, che tentò inutilmente di aiutarlo. Dovrei essere in grado di procurarmi la registrazione del programma, che ovviamente non è disponibile online dagli indirizzi italiani. Sul sito ufficiale si trovano diverse informazioni, insieme al trailer che riporto qui. Il Telegraph ha parlato con lo sceneggiatore, Craig Warner, pubblicando una interessante intervista. Infine, in attesa che il documentario su Turing sbarchi anche in Italia, possiamo consolarci su YouTube con un altro documentario di Channel 4 dedicato alle imprese dei criptoanalisti di Bletchley Park, la cosiddetta Station X dell'operazione Ultra.
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