23 agosto 2011

Grecia, la riforma sopprime 15 canali onde medie su 20

Anche l'ente pubblico radiotelevisivo greco ERT subirà una ristrutturazione mirata alla drastica riduzione del debito che i cugini ellenici sono costretti a implementare per sopravvivere. Forse dovremmo pensarci anche noi, almeno per cercare di contenere il gigantismo dei canali televisivi (dare meno soldi ai tre programmi radiofonici sarebbe impossibile, una riduzione comporterebbe la totale chiusura). Tagliare le spese della RAI apparirebbe forse inopportuno in un momento in cui uno dei pochi titoli che in borsa riesce a guadagnare si chiama Mediaset. Ma dovremo arrivarci, così come arriveremo a integrare il canone nella fiscalità generale.
Torniamo però alla Grecia, una nazione che vanta 19 emittenti locali pubbliche attive sulle onde medie (su frequenze non sempre facili da ricevere). La riforma annunciata ieri da Elias Mossialos, ministro e portavoce del Governo, prevede la ristrutturazione del primo programma NET, che sarà orientato alle notizie, uno stile "sinergico" tra Terzo programma e il canale sportivo ERA Spor (penso che voglia dire che quando trasmetterà l'uno non trasmetterà l'altro) e un potenziamento per il Secondo programma. Non si capice bene il destino dell'attuale programma Cosmos 96,3 ma probabilmente scompare o diventa il canale turistico della capitale. Pesante taglio all'emittenza pubblica regionale, che passa da 19 a 9 stazioni con una direzione unica e una programmazione unificata che rispetterà il localismo. Le tre stazioni oggi attive a Thessaloniki, una delle quali opera sulle onde corte, saranno unificate in una sola, mentre ad Atene si studierà appunto la creazione di una stazione multilingue destinata ai turisti. Dei 20 impianti in onde medie in funzione ne verranno chiusi 15 e i cinque che resteranno in piedi saranno gestiti in collaborazione con il Ministero della Difesa. Credo che sia il primo caso di gestione militare di una rete in onde medie. E' una misura che porterà a un significativo risparmio di elettricità (superiore al milione di euro), ma mi chiedo se sia prevista la possibilità di cedere questi impianti ai privati, considerando il significativo numero di stazioni pirata che operano con trasmettitori marittimi tra i 1600 e i 1800 kHz. Annunciata invece la chiusura della rivista ufficiale, il locale Radiocorriere.
La scomparsa delle onde medie e delle locali relegherà in archivio, insieme a tante altre, le lettere di conferma che verificano le ricezioni locali sul network regionalizzato. Oggi il primo programma greco arriva su 729 kHz, il secondo su 1386 e ERA Spor trasmette su 981 kHz. Thessaloniki utilizza i 1044 e i 1179 kHz. ERA Filia trasmette in più lingue su 666 kHz e il sito ufficiale ERT assegna sei frequenze al canale nazionale ERA Diethìs a copertura del Sud Mediterraneo, canali che dovrebbero essere quelli corrispondenti alle locali Zante 927, Ioannina 765, Corfu 1008, Komotini 1404, Rhodes 1494 e Chania 1512. Liste hobbystiche come EMWG.info riportano in effetti una ventina di frequenze in onde medie (666, 765, 792, 927, 945, 954, 981, 1008, 1044, 1080, 1179, 1278, 1314, 1350, 1404, 1485, 1494, 1512, 1584, 1602 kHz), bisogna capire se verranno colpiti solo gli impianti più piccoli e periferici o se viceversa cadranno anche quelli a copertura nazionale. Io scommetterei sulla sopravvivenza di 729, 666, 981, 1044 (o 1179) e 1386.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo è il grafico di borsa di Mediaset:
http://it.finance.yahoo.com/q/ta?s=MS.MI&t=1y&l=on&z=l&q=l&p=m20%2Cb&a=w14&c=
dottor Lawendel, mi spiega come fa ad affermare che è un titolo che guadagna ?!?

Andrea Lawendel ha detto...

Non sono dottore.
Ha perfettamente ragione. Sull'onda emotiva di quello che leggevo nelle cronache borsistiche mi riferivo alle ultime ore di contrattazione di una settimana in cui l'indice è riuscito a passare da quasi 16 mila punti a 14.602. Nella giornata di ieri Mediaset ha avuto una forte ripresa rispetto al giorno prima e ha chiuso in leggerissimo positivo. La mia resta una osservazione parzialmente fuori luogo (parzialmente perché la RAI andrebbe sicuramente riformata e sarebbe certamente più facile farlo in un paese in cui la televisione commerciale non fosse di proprietà del capo del governo). Nel lungo periodo no, Mediaset non guadagna. Forse per questo motivo anche in queste ore famoso il suo proprietario ha sollecitato ad acquistarlo.