La disavventura capitata a Samuele Riva, ingegnere informatico e blogger scientifico-scettico, ha dell'incredibile in una nazione che investe nella ricerca scientifica cifre ridicole ma spende fiumi di sudatissimo denaro in lotterie, scommesse, astrologi e trattamenti terapeutici "alternativi". In una serie di articoli dedicati alla totale assenza di basi scientifiche dell'omeopatia, l'autore di Blogzero.it si è permesso di muovere ben motivate critiche alla multinazionale "farmaceutica" Boiron e in particolare al suo prodotto Oscillococcinum, spacciato per un rimedio, addirittura un "vaccino" contro i sintomi dell'influenza. Apriti cielo. La pubblicazione non è sfuggita all'ufficio legale dell'azienda, che ha cominciato a tempestare il povero Riva - reo di aver riaffermato quello che già si sa su una "disciplina" che non riesce a dimostrare la sua efficacia attraverso i normali meccanismi di trial clinico - con lettere molto minacciose. Alla fine, per evitare guai legali l'autore di Blog(zero) ha preferito rimuovere i riferimenti al nome della multinazionale e del suo celebre rimedio. Dico celebre perché è sufficiente una breve ricerca su Google per individuare decine di confutazioni sui presunti effetti curativi/preventivi dell'Oscillococcinum. Uno dei più recenti - e sferzanti - è quello pubblicato su Skepticblog. Per fortuna la cosa è stata immediatamente raccolta e amplificata dalla blogosfera, fino a indurre una pubblicazione scientifica autorevolissima, il British Medical Journal, a pubblicare una dettagliata cronaca dell'incidente.
Che c'entra la radio? A parte che l'episodio ha subito urtato la mia suscettibilità e il mio profondo scetticismo nei confronti delle troppe forme di pseudoscienza (e autentica ciarlataneria) che sfruttano la credulità e le magre disponibilità economiche di milioni di persone, l'esempio di Boiron è quanto mai indicativo perché da anni l'azienda riesce ad aggirare l'esplicito divieto di ogni forma di pubblicità per i "medicinali" omeopatici in Italia (DL 185/95) piazzando su diversi network radiofonici (inclusa, con mio sommo sdegno, l'amata Radio Popolare) i suoi accattivanti annunci commerciali. "Non posso fare pubblicità del prodotto - spiegano in genere gli attori degli spot Boiron alla radio - ma puoi chiedere al farmacista."Già, perché il farmacista è autorizzato, nel caso dell'Oscillococcinum e di altri "rimedi", a consigliare e vendere tanti bei flaconcini di acqua pura. Come spiega molto bene lo Skepticblog, il prodotto anti-influenzale ha un tasso di diluizione pari a "200C", che nel fumoso linguaggio omeopatico equivale a una molecola di principio attivo (nella circostanza una potente miscela di fegato e cuore di Anas Barbariae, volgarmente detta anatra, quella che è meglio diluire nel sugo d'arancia, dopo averla ben rosolata però) sciolta in 100 alla 200 molecole d'acqua. Considerando che l'intero universo contiene appena 100 alla 40 atomi, possiamo immaginare quante anatre siano presenti nello stagno dell'Oscillococcinum. A 31 euro di prezzo di listino (informazioni raccolte qui su Internet) per 30 dosi, è sicuramente il foie gras più caro dell'intero universo. E anche quello meno saporito. Gli omeopati sostengono che l'azione di questi farmaci si basa su un principio di "memoria molecolare" dell'acqua in base al quale sono proprio le diluizioni più estreme a funzionare meglio. Oltretutto l'Oscillococcinum non viene commercializzato in forma di soluzione acquosa. Al contrario, si tratta di piccoli globuli di eccipiente - zucchero immagino - "infuso" nella miracolosa acqua dalla lunga memoria.
Contro i sintomi dell'influenza una caramella al mentolo non può non avere la stessa efficacia del fegato d'anatra, specie quando l'anatra non c'è. Ora, nessuno può negare l'efficacia dell'effetto placebo dell'omeopatia, ma perché dovremmo censurare o peggio ancora perseguire qualcuno quando osa ribadire che, in barba a qualsiasi spot radiofonico, proprio di placebo si tratta?
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