Quello del meeting annuale dell’AIR è diventato un appuntamento atteso e gradevole. Lo ammetto c’è anche la voglia di partecipare a un automatico censimento, la consapevolezza che le facce nuove sono sempre più rare e che quelle conosciute hanno diverse rughe in più. Ma in fin dei conti è una sensazione che questa comunità hobbystica, mai oceanica neppure in tempi assai migliori, ha sempre avuto, senza per questo sentirsi particolarmente accerchiata. Anzi, con l’andare del tempo e le relazioni che Internet permette di coltivare, alla fine l’atmosfera è diventata rilassata, alcune vecchie polemiche si sono assopite e gli argomenti tecnici da discutere diventano addirittura più numerosi e stimolanti.
Quest’anno, malgrado la breve distanza che mi separa da Torino, sono riuscito a fare solo una breve comparsata e ancora una volta ringrazio Valerio, Elio, Bruno, Angelo e tutti gli altri per l’accoglienza calorosa. Peccato per tutte le scadenze lavorative che mi hanno impedito di partecipare agli eventi collaterali di sabato 28 e domenica 29, organizzati per celebrare la venticinquesima edizione di questi incontri. Visite al Museo della Radio alla sede Rai, impianto in onde medie di Torino Eremo…
Tra le varie presentazioni, Raiway ha catturato il mio interesse con un aggiornamento della sperimentazione DRM. Sono in attesa di ricevere le slide di Giuseppe Allamano e, spero, dei suoi colleghi, ma il discorso era centrato in particolare sulla prossima (fine anno/inizio 2008) attivazione di Santa Palomba su 846 kHz. I relatori si sono soffermati sulla “mappa della discordia”, la coverage map che Raiway ha estrapolato dalle misure effettuate sul campo, che mostrano una Pianura padana completamente servita dai 34 kW digitali di Siziano 693 kHz. Non c’è stato molto tempo per discuterne, ma molti presenti, tra cui Andrea Russo, qualche perplessità l’hanno dimostrata: il digitale in onde medie, secondo le esperienze di ascolto accumulate dai Dxer in Europa e Stati Uniti, appare assai più controverso di quanto non dicano le misure strumentali. HD Radio sgancia spesso il volentieri la componente digitale su aree assai più ristrette rispetto a quelle coperte con ottimo rendimento dall’analogico. Mentre il DRM in condizioni propagative ionosferiche non garantisce una adeguata continuità del segnale, che ogni tanto sparisce. Quanto alla copertura non ionosferica, è davvero difficile immaginare che Siziano possa essere decodificato in pieno giorno sul delta del Po con un ricevitore commerciale (anche supponendo di trovarlo in negozio, cosa tutt’altro che scontata).
A conclusione del pomeriggio, Claudio Re e Oscar Steila, rispettivamente designer e programmatore del software di CiaoRadio hanno presentato il loro front end SDR (ormai vicino alla soglia dei 200 apparecchi venduti) fornendo diverse anticipazioni sulla prossima versione H102, basata non più sulla near-zero conversion ma sulla conversione A/D “in antenna”. Non tutte le pieghe sono state appianate e non è ancora chiara la copertura di frequenza che il nuovo modello potrà garantire nella prima versione, ma anche questo sembra un progetto molto interessante, in grado di ovviare più facilmente agli inconvenienti (vedi armoniche del terz’ordine) dell’approccio QSD.
Tra le varie presentazioni, Raiway ha catturato il mio interesse con un aggiornamento della sperimentazione DRM. Sono in attesa di ricevere le slide di Giuseppe Allamano e, spero, dei suoi colleghi, ma il discorso era centrato in particolare sulla prossima (fine anno/inizio 2008) attivazione di Santa Palomba su 846 kHz. I relatori si sono soffermati sulla “mappa della discordia”, la coverage map che Raiway ha estrapolato dalle misure effettuate sul campo, che mostrano una Pianura padana completamente servita dai 34 kW digitali di Siziano 693 kHz. Non c’è stato molto tempo per discuterne, ma molti presenti, tra cui Andrea Russo, qualche perplessità l’hanno dimostrata: il digitale in onde medie, secondo le esperienze di ascolto accumulate dai Dxer in Europa e Stati Uniti, appare assai più controverso di quanto non dicano le misure strumentali. HD Radio sgancia spesso il volentieri la componente digitale su aree assai più ristrette rispetto a quelle coperte con ottimo rendimento dall’analogico. Mentre il DRM in condizioni propagative ionosferiche non garantisce una adeguata continuità del segnale, che ogni tanto sparisce. Quanto alla copertura non ionosferica, è davvero difficile immaginare che Siziano possa essere decodificato in pieno giorno sul delta del Po con un ricevitore commerciale (anche supponendo di trovarlo in negozio, cosa tutt’altro che scontata).
A conclusione del pomeriggio, Claudio Re e Oscar Steila, rispettivamente designer e programmatore del software di CiaoRadio hanno presentato il loro front end SDR (ormai vicino alla soglia dei 200 apparecchi venduti) fornendo diverse anticipazioni sulla prossima versione H102, basata non più sulla near-zero conversion ma sulla conversione A/D “in antenna”. Non tutte le pieghe sono state appianate e non è ancora chiara la copertura di frequenza che il nuovo modello potrà garantire nella prima versione, ma anche questo sembra un progetto molto interessante, in grado di ovviare più facilmente agli inconvenienti (vedi armoniche del terz’ordine) dell’approccio QSD.
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