Sul sito dell'EBU è appena stato pubblicato il numero di aprile 2007 della EBU Technical Review (nr. 310). Un'edizione particolarmente interessante perché ospit l'intervento di Leonardo Chiariglione sul Digital Rights Management e il resoconto, firmato dall'amico Michael Mullane, delle due giornate del convegno Multimedia meets Radio. L'edizione 2007, quarta della serie, si è tenuta a Ginevra il 29 e 30 marzo. Riporto qui le conclusioni pubblicate in calce all'articolo di Mike, perché le trovo molto sintetiche ed esaustive. E' curioso che tra le persone citate ci sia Silvain Gire di Arte Radio, che in quei giorni parlava anche a Milano. Confido di poter accedere alle presentazioni dei relatori (l'accesso è riservato), stay tuned.
Un altro evento sicuramente degno di nota (sto scrivendo qualcosa per CorrierEconomia) è il convegno Input, che si terrà a partire dal 6 maggio (e fino al 12) al Palazzo dei Congressi di Lugano, in Svizzera Italiana e vedrà la partecipazione di quasi mille delegati da emittenti televisive pubbliche di tutto il mondo. Input è l'associazione internazionale di questi broadcaster e la loro riunione annuale pone sempre ottimi spunti di riflessione. Il tema di quest'anno sono le nuove dinamiche del servizio pubblico con particolare riguardo alla problematica del finanziamento delle televisioni (ma immagino che anche si parlerà anche di radiofonia) "statali" nel contesto del rimescolamento mediatico e di fenomeni come i contenuti partecipativi e i media interattivi.
Un altro evento sicuramente degno di nota (sto scrivendo qualcosa per CorrierEconomia) è il convegno Input, che si terrà a partire dal 6 maggio (e fino al 12) al Palazzo dei Congressi di Lugano, in Svizzera Italiana e vedrà la partecipazione di quasi mille delegati da emittenti televisive pubbliche di tutto il mondo. Input è l'associazione internazionale di questi broadcaster e la loro riunione annuale pone sempre ottimi spunti di riflessione. Il tema di quest'anno sono le nuove dinamiche del servizio pubblico con particolare riguardo alla problematica del finanziamento delle televisioni (ma immagino che anche si parlerà anche di radiofonia) "statali" nel contesto del rimescolamento mediatico e di fenomeni come i contenuti partecipativi e i media interattivi.
Public service broadcasters are preparing for the age of content on-demand.
Social websites, collaborative software and technologies such as peer-to-peer, which harness the power of users, have already transformed the media landscape. Public service broadcasters recognize that they are not immune to these trends and have adopted the tools of Web 2.0 to launch a slew of new services. Delegates at MMR07 believed it was important to engage audiences in genuine conversations in order to win back younger listeners and viewers. Greg Lowe (YLE) said the challenge was to develop relationships, rather than just managing them.
Speakers acknowledged that sustainability was essential for success. There was no point in
creating new platforms to foster communities: not only did sites like Flickr and YouTube work better, they were usually free. Several participants stressed that giving listeners a voice only made sense if broadcasters were prepared to listen. It was important to make the audience feel part of the editorial process – for example, by soliciting ideas for future programmes. Using external platforms reduces a broadcaster’s exposure to user safety, legal and editorial risks.
Moreover, resisting the temptation to re-invent the wheel will also allow broadcasters to concentrate on creating high-quality news and entertainment programmes. Broadcasters must be prepared to create content for a variety of platforms. This does not imply, however, that they need lose sight of their core strengths and skills. Radio stations may enhance their output with text, pictures and videos but, in the words of the Arte Radio chief Silvain Gire, what audiences want from radio is “the power of sound”.
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