Giuliano Gilmozzi, IN3KLQ, mi invia insieme al suo apprezzamento per Radiopassioni (grazie, Giuliano) il riferimento al future plan per una nuova emittente nella provincia di Bukavo, in Congo. «Ho letto in questi giorni sull'ultimo numero di Millecanali la probabile nuova apertura (meno male..) di una radio in Congo, Radio Concordia, emittente religiosa. Questo progetto consentirà al Reverendo Jean Paul Bahati di realizzare il suo desiderio per dar voce ai più emarginati che vivono nella regione nel Kivu meridionale. Purtroppo non è detto su che frequenza questa radio trasmetterà ma mi immagino sia in AM. Facendo una ricerca sul sito della Netia, fornitrice del sistema Radio Assist (lo conosci..?).»
Non ero a conoscenza dell'iniziativa di Radio Concordia e non conoscevo neppure Radio Assist che, ho appreso dal link fornitomi da Giuliano, è in pratica una console digitale per la gestione dell'intero ciclo di produzione e diffusione, anche via Web, dei programmi di una stazione radiofonica. Una applicazione molto interessante utilizzata di solito da stazioni nei paesi ricchi o comunque non problematici come il Congo. Dove però esiste un discreto numero di stazioni in FM, per cui non escluderei che sia proprio questo l'obiettivo di Jean Paul Bahati, un sacerdote che a Roma, nelle scuole della Santa Sede, ha studiato giornalismo e ha maturato una esperienza professionale in RAI. Insomma, una storia interessante, anche tecnologicamente. Immagino che in Congo possano esserci non pochi problemi di alimentazione elettrica, ma non credo nemmeno che i fautori del progetto siano degli sprovveduti. Non è poi detto che per Radio Concordia vengano scelte frequenze non in banda FM, come suggerisce Giuliano. Dopotutto c'è l'esempio recente di Radio Kahuzi, su 6210 kHz (rimasta chiusa per un po' e non segnalata da tempo). Restiamo in attesa di altre notizie sulla stazione di padre Bahati.
Non ero a conoscenza dell'iniziativa di Radio Concordia e non conoscevo neppure Radio Assist che, ho appreso dal link fornitomi da Giuliano, è in pratica una console digitale per la gestione dell'intero ciclo di produzione e diffusione, anche via Web, dei programmi di una stazione radiofonica. Una applicazione molto interessante utilizzata di solito da stazioni nei paesi ricchi o comunque non problematici come il Congo. Dove però esiste un discreto numero di stazioni in FM, per cui non escluderei che sia proprio questo l'obiettivo di Jean Paul Bahati, un sacerdote che a Roma, nelle scuole della Santa Sede, ha studiato giornalismo e ha maturato una esperienza professionale in RAI. Insomma, una storia interessante, anche tecnologicamente. Immagino che in Congo possano esserci non pochi problemi di alimentazione elettrica, ma non credo nemmeno che i fautori del progetto siano degli sprovveduti. Non è poi detto che per Radio Concordia vengano scelte frequenze non in banda FM, come suggerisce Giuliano. Dopotutto c'è l'esempio recente di Radio Kahuzi, su 6210 kHz (rimasta chiusa per un po' e non segnalata da tempo). Restiamo in attesa di altre notizie sulla stazione di padre Bahati.
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