17 aprile 2007

Religione alla radio, con e senza licenza

Per la gioia dei DXer delle onde medie e l'edificazione morale dei giovani adulti irlandesi, la Broadcasting Commission of Ireland ha concesso in questi giorni l'attesa licenza per un network "quasi-nazionale" religioso. La gara, a due partecipanti, è stata vinta da Spirit Radio, consorzio che ha sconfitto Yes Radio. Secondo l'Irish Independent Spirit ha proposto un piano più conservativo (2,4 milioni contro 4,7 milioni di euro e uno share iniziale dell'1%) ma evidentemente più convincente. Spirit trasmetterà in onde medie, probabilmente su frequenze lasciate libere da RTE, ma in cinque città principali, tra cui Dublino e Galway, attiverà anche altrettanti impianti in FM. La novità riguarda anche il modello di finanziamento, che punta ad avere il 70% di copertura grazie alle donazioni degli ascoltatori, una sorta di Radio Maria formato trifoglio. Ma la programmazione, giura il proprietario Dave Heffernan, già promotore di Radio Kerry, non sarà la solita melassa da omelia. La stazione punta su un mix di musica, notizie e talk capace di attirare l'interesse di una fascia di pubblico compresa tra i 25 e i 45 anni, insomma i giovani capifamiglia irlandesi. L'inizio dei programmi è previsto per il settembre del 2008, vedremo su quali frequenze (confidando che sarà possibile ascoltarle da qui, DRM permettendo).
Non è questa l'unica notizia di carattere religioso che arriva dall'area celtico-britannica. Ha a che fare con messe e culti anche la decisione dell'Ofcom, il regolatore inglese, di abolire la necessità di licenza per le trasmissioni religioso-comunitarie previste nel quadro del Community Audio Distribution System, che consente di utilizzare i canali della Citizen Band (i baracchini sui 27 MHz, qui ormai quasi monopolizzati dai camionisti) per ritrasmettere su scala molto locale incontri religiosi, consigli di quartiere ed eventi amatoriali. L'Ofcom ha deciso che l'uso del servizio CADS non debba essere soggetto a licenza a patto che non se ne faccia alcun uso commerciale e non si trasmettano annunci pubblicitari. Resta da vedere se il regolatore dovrà mettere mano alle norme che regolano la trasmissione di musica perché i 27 MHz del Cads rischiano di essere presto occupati da inni e musica d'organo liturgici. E' noto che in caso di propagazione E sporadica estiva si possono sentire le messe trasmesse sui 27 MHz dalle parrocchie irlandesi ed è verosimile che il sistema CADS prenda piede in Irlanda del Nord e in Gran Bretagna proprio per la ritrasmissione dominicale delle celebrazioni religiose.
Chissà che questa decisione dell'Ofcom non possa ispirare anche i regolatori italiani in una situazione in cui, con qualche incertezza normativa, alcuni fornitori propongono alle chiese più periferiche dei sistemi di radiodiffusione che consentono ai parrocchiani più anziani o ammalati di prendere parte via radio alle messe. A quanto ne so, i sistemi di questo tipo facevano uso delle frequenze prossime ai 41 MHz di certi telefoni cordless non omologati e dei primi radiomicrofoni. Oggi i radiomicrofoni tendono a operare su frequenze più elevate nella banda UHF, che forse si presta meno per applicazioni del genere. I 41 MHz continuano a comparire nel PNF ma non sarei così certo della possibilità di utilizzarli per quelle che sono a tutti gli effetti trasmissione a carattere circolare, cioè broadcast. Forse si potrebbe pensare a un impiego dei 27 MHz anche in Italia, sempre che la chiesa non sia troppo vicina a un'autostrada e ai dialoghi quanto mai coloriti e irrispettosi della trascendenza che oggi possiamo ascoltare con un baracchino.

1 commento:

Andrea Lawendel ha detto...

In realtà qualche notizia sulle frequenze che Spirit intenderebbe per il momento utilizzare c'è. Steve Whitt, del Medium Wave Circle fa infatti sapere che

«according to Spritit's original proposal to the BCI they aim to use:

Phase 1

612kHz from a site 10km SW of Athlone with 100kW

Phase 2 (year 3 onwards)

549khz 25kW from Lifford
675kHz 25kW from Macroom; Co Cork »