28 febbraio 2006

Spagna: aiuto mi si restringe la radio

Annunciato pochi mesi fa dai nuovi responsabili di RTVE, l'ente radiotelevisivo pubblico spagnolo, è stato presentato ieri il piano di ristrutturazione di una impresa con oltre 9mila dipendenti (6mila nella televisione, 2.200 nella radio e un migliaio nell'ente pubblico che le gestisce) che ha accumulato un debito di ben 7,5 miliardi di euro. Un piano di razionalizzazione che comporta decisioni spiacevoli anche per gli ascoltatori lontani, che vedranno drasticamente ridotte le possibilità di identificare le emittenti locali di Radio Nacional de España. Fino a oggi, infatti, la catena spagnola todos noticias, Radio 5, offriva frequenti spazi di desconexion dalla rete, in cui le varie regioni proponevano notizie locali dei centri di produzione periferici. Col nuovo piano, questi spazi su Radio 5 non esisteranno più e l'informazione locale, coordinata da Madrid, resta solo sul canale televisivo La 2 e sul canale radiofonico RNE 1, ma solo a mezzogiorno (almeno così si legge sul sito del quotidiano ABC) e, dal lunedì al venerdì nei casi in cui si verificassero importanti eventi di portata regionale. Rebus sic stantibus sarà impossibile distinguere un trasmettitore pubblico spagnolo da un altro, perché le uniche occasioni di rottura del simulcast, restano confinate a una sola rete e in orari praticamente inservibili per chi ascolta da lontano (a mezzogiorno il segnale di cielo, quello che percorre grandi distanze, è virtualmente nullo).
Non solo. La catena regionale in lingua catalana Radio 4 chiude definitivamente i battenti. Secondo Carmen Caffarel, la direttora di RTVE raffigurata qui con il presidente del SEPI, le partecipazioni statali spagnole, Enrique Martinez-Robles, era una stazione che in un'area di 7 milioni e mezzo di abitanti veniva ascoltata da 8.500 persone. Un costo evidentemente insostenibile. Chiuso anche il centro di produzione locale delle Canarie, restano in piedi sedici centri regionali più i due di Ceuta e Melilla, per un totale di diciotto, ma chiudono una trentina e oltre di unità locali.
Qui di seguito l'articolo pubblicato da ABC tratto dalla agenzia Europa Press. Per approfondimenti, preferisco rimandarvi ai documenti ufficiali reperiti sul sito di RTVE, una esposizione del piano di ristrutturazione e il relativo "dossier de prensa", molto dettagliati. Comunque sia è una interessante lezione di economia e management applicati a un ente radiotelevisivo pubblico in un'epoca di profonda rivisitazione dei vecchi modelli e di offerta commerciale molto diversificata. Che poi la Caffarel riesca a far quadrare la difficile equazione tra le tasche e il gradimento del pubblico, è tutto da vedere: botti piene e mogli ubriache non sono mai andate troppo d'accordo. Sulle onde medie europee, sarà un pezzo importante di storia che se ne va per sempre.

El plan de saneamiento de RTVE reducirá la emisión de los centros territoriales
(EUROPA PRESS | MADRID)

El presidente de la Sociedad Estatal de Participaciones Industriales (SEPI), Enrique Martínez-Robles, y la directora general de Radiotelevisión Española (RTVE), Carmen Caffarel, han anunciado hoy las primeras medidas que acarreará el plan de saneamiento, centrado en devolver la "eficacia" al ente público. Entre ellas, el cierre de la emisora en catalán Ràdio 4, el centro de producción de Canarias, y la reducción de la actividad de los centros territoriales a la elaboración de un informativo territorial de media hora y su labor como corresponsalía de los servicios informativos centrales. La 2 y Radio 5 perderán sus desconexiones territoriales.
..Martínez Robles ha remitido al imperativo legal tanto español como comunitario de "eficacia y eficiencia" en la gestión de los recursos públicos para explicar estas decisiones. En primer lugar, se ha referido a la política de producción de los centros territoriales, de los que ha asegurado su supervivencia pero con una merma de su actividad, ya que algunos de ellos tienen un coste de producción "hasta 10 veces superior" al de otros servicios. ..Esta reducción afectará a toda la producción territorial que no sea el informativo diario de media hora previsto en cada comunidad autónoma y su actividad informativa subsidiaria de los servicios centrales, tanto para la televisión como para la radio públicas. "Es absurdo que sigamos compitiendo en programas con escaso éxito con televisiones autonómicas, porque ahora la oferta de programación regional no es la que había en los 70", ha apuntado Caffarel. ..El plan de saneamiento homologará al centro territorial canario al resto de los españoles, tras decidir la desaparición del centro de producción de las islas, que abastecía de contenidos únicamente a la emisión canaria. Martínez Robles ha apostado por la continuidad de los centros de Madrid y Sant Cugat del Vallés (Barcelona), donde no está previsto un recorte de su actividad.
En el caso de la radio, la emisora en catalán cesará sus emisiones por ser "la de mayor coste por oyente de España y una de las más caras de Europa", según Martínez Robles. "De los 7,5 millones de personas en Cataluña, sólo 8.500 personas escuchan esta emisora, y así no sirve para nada; ni es servicio público, ni cohesiona el territorio", ha apuntado. A esto, ha añadido las circunstancias del panorama radiofónico catalán, "donde la defensa de la lengua propia está garantizada". En Ràdio 4, según los sindicatos, trabajan unas 40 personas de los 110 trabajadores del centro catalán. ..Radio 5 también dejará de emitir contenidos locales y provinciales cada 20 minutos como en la actualidad para centrar su papel en la información continua desde la sede central en Madrid. Radio Nacional de España (Radio 1) ofrecerá desconexiones de media hora, al igual que TVE-1, a mediodía, y de lunes a viernes, al margen de eventos especiales que ocurran en las distintas autonomías. ..Los centros territoriales de televisión se mantendrán en 16 en el caso de la televisión y 18 para la radio (sumando a Ceuta y Melilla) junto con 35 unidades provinciales, todos ellos constituidos en función de su "dimensión territorial e importancia informativa". Las unidades locales desaparecerán. ..Ambas partes han transmitido estas primeras decisiones en forma de "principios básicos" a los sindicatos en su reunión de hoy, sin aclarar en ningún caso qué coste de empleados tendrán estas medidas, cifras que saldrán de la negociación con los sindicatos mayoritarios. Además, han negado que estos cierres acarreen un incumplimiento del servicio público sino su "robustecimiento" gracias a la reforma del ente. "Para hacer una reforma hay que recortar y para eso hay que bajar del mundo de las apariencias a la realidad", han indicado. ..Por último, el plan de saneamiento también prevé objetivos en cuanto a la programación por géneros, con una apuesta por incrementar el peso de los informativos hasta el 27,4% del tiempo (desde el 21,5 actual), y la programación infantil, hasta el 12,1% frente al 3,7 programado hasta ahora. El objetivo para los contenidos culturales será mantenerlos en el 36,7%, según datos de la cadena.
..>La deuda acumulada de RTVE asciende a 7.551 millones de euros, y su plantilla suma 9.212 trabajadores, 6.021 en TVE, 2.122 en RNE y 1.069 en el ente público.


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27 febbraio 2006

In audio Veritas


Non so se c'è qualcuno là fuori che comincia a prenderci gusto. Non credo proprio che si sia formata una coda, ma pazienza, per quei pochi ma buoni ecco una nuova puntata del nostro viaggio tra le emittenti molto lontane ma non particolarmente difficili da ascoltare. Tanto per cambiare la nostra meta è ancora in estremo oriente, l'arcipelago delle Filippine, e tanto per cambiare la stazione radio è una emittente religiosa, Radio Veritas , a far sentire la sua voce ben al di là dell'area target desiderata che in questo caso è Sri Lanka e la costa orientale dell'India. Nella fascia oraria in oggetto, le 14 UTC, lo slot trasmesso da Radio Veritas su 9520 kHz è infatti in lingua tamil. La frequenza è libera - non lo sarà a lungo, bisogno approfittare prima delle 15 quando inizia Free Europe/Liberty - e il segnale più che comprensibile. Alla stessa ora, ma su 11870, Radio Veritas trasmette in bengali e anche questa frequenza arriva discretamente, ma un po' più bassa (decisamente la cosiddetta MUF, la massima frequenza utilizzabile per le trasmissioni via ionosferica, è bassina in questo periodo). Ancora una volta, ecco un breve clip per farsi un'idea dell'intensità del segnale in quel momento, verso le 14.30 quando l'emittente dovrebbe passare alla lingua urdu. L'annuncio Radio Veritas Asia è molto chiaro. Gli studi della stazione sono basati a Quezon City, Manila.
Ma arrivano sempre così, vi chiederete? Dove sta il sugo se è così facile? Beh intanto, no, non arrivano proprio sempre con questo segnale, che è comunque ben diverso dall'audio stereofonico; a volte la leggibilità è nettamente inferiore. E poi stiamo sempre parlando di segnali che richiedono un minimo di strumentazione adatta (in questo caso anche un ricevitore a onde corte portatile può andar bene) e un po' di pazienza in più quando ci si sintonizza. Per bene che vada, le onde corte non sono l'FM locale, molto spesso non basta impostare una frequenza e alzare il volume. L'ostacolo più frequente su queste bande è l'interferenza da un canale adiacente, che può provocare fastidiosi spernacchiamenti. E' qui che entra in gioco la selettività del ricevitore ed eventualmente il DXer può ricorrere a qualche trucco, primo tra tutti la scelta della banda laterale da ascoltare, di cui parleremo in futuro.

Insomma le Filippine arrivano ma ha davvero senso se lo fanno in lingua tamil? Su questo punto non c'è molto da dire, è un piccolo "atto di fede" che il DXer deve accettare in cambio di una attività che comunque ti ricambia sempre con un mucchio di fascino. A parte l'emozione per il segnale lontano, ci sono sempre elementi di contorno che rendono più accattivante la caccia. In questo caso si deve pensare alla situazione dell'Asia, al ruolo che una emittente come Veritas Asia, un piccolo gigante della radiofonia cattolica con una lunga storia non direttamente legata alla Radio Vaticana ma alla locale conferenza episcopale, svolge in aree in cui il cattolicesimo è ampiamente minoritario. Qui abbiamo a che fare con una stazione non solo religiosa ma anche informativa, rivolta a un pubblico che è assuefatto alla convivenza con la guerriglia e il terrorismo. E che spesso non ha altro modo se non la radio di aprire una finestra su un mondo alternativo.
Detto questo, il fenomeno dell'emittenza religiosa è un capitolo a sé sulle onde corte, dove agiscono molte organizzazioni di confessioni non cattoliche e non necessariamente main stream dal punto di vista riformato o protestante. Un iceberg con molte punte, anche fondamentaliste e dichiaratamente teo con. Sono organizzazioni missionarie che curiosamente usano le onde corte per fare proselitismo e raccogliere finanziamenti, occupando spazi e frequenze che le emittenti governative non vogliono più occupare, per mancanza di fondi e che quelle commerciali non hanno mai voluto occupare, per la relativa povertà di un target potenzialmente numeroso ma poco appetibile per chi vende pubblicità. Come vedete, partendo da una trasmissione in una lingua incomprensbile, si possono fare considerazioni profonde, affrontare tematiche molto concrete, che chissà perché la televisione, soprattutto la nostra, ricca e annoiata, tende generalmente a ignorare.

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Radio, ma per davvero

Allora, immaginiamoci la scena. Raghav, un giovane indiano di belle speranze ma poverissimo, vuole mettere su la sua stazione radio digitale. Ha letto - no, veramente ha sentito dire, perché non è che Raghav legga benissimo - di standard roboanti come IBOC, DRM, DAB... Ma col suo negozio di riparazioni guadagna 45 dollari al mese. Quanti secondi di DRM si possono comperare con 45 dollari al mese? I signori del digitale farebbero bene ad andare sul sito della BBC per leggersi la storia (vera) di Raghav Mahato, che nel suo negozio di riparazioni elettriche di Mansoorpur, stato del Bihar, ha messo su una stazione FM (pirata: nonostante l'esplodere del fenomeno delle licenze comunitarie in India, Raghav non potrebbe permettersi una licenza vera) grazie a un kit autocostruito acquistato per una cinquantina di rupie, pari a un dollaro. Lo studio di trasmissione, zeppo di cassette di musica devozionale locale (non di file MP3 memorizzati su costosi hard disk), costa quattro dollari al mese di affitto. La stazione, che annuncia come "Raghav FM Mansoorpur 1" si sente in un raggio di 20 chilometri e migliaia di ascoltatori, con le loro radioline da 5 dollari, hanno fatto di Raghav una specie di eroe locale, molto più popolare dei politici della zona. E ci credo.

The amazing DIY village FM radio station
By Amarnath Tewary in Vaishali, Bihar - BBC News

It may well be the only village FM radio station on the Asian sub-continent. It is certainly illegal.

The transmission equipment, costing just over $1, may be the cheapest in the world. But the local people definitely love it. On a balmy morning in India's northern state of Bihar, young Raghav Mahato gets ready to fire up his home-grown FM radio station. Thousands of villagers, living in a 20km (12 miles) radius of Raghav's small repair shop and radio station in Mansoorpur village in Vaishali district, tune their $5 radio sets to catch their favourite station. After the crackle of static, a young, confident voice floats up the radio waves. "Good morning! Welcome to Raghav FM Mansoorpur 1! Now listen to your favourite songs," announces anchor and friend Sambhu into a sellotape-plastered microphone surrounded by racks of local music tapes. For the next 12 hours, Raghav Mahato's outback FM radio station plays films songs and broadcasts public interest messages on HIV and polio, and even snappy local news, including alerts on missing children and the opening of local shops. Raghav and his friend run the indigenous radio station out of Raghav's thatched-roof Priya Electronics Shop.

Ingenious

The place is a cramped $4-a-month rented shack stacked with music tapes and rusty electrical appliances which doubles up as Raghav's radio station and repair shop. He may not be literate, but Raghav's ingenuous FM station has made him more popular than local politicians. Raghav's love affair with the radio began in 1997 when he started out as a mechanic in a local repair shop. When the shop owner left the area, Raghav, son of a cancer-ridden farm worker, took over the shack with his friend. Sometime in 2003, Raghav, who by now had learned much about radio mechanics, thought up the idea of launching an FM station.
It was a perfect idea. In impoverished Bihar state, where many areas lack power supplies, the cheap battery-powered transistor remains the most popular source of entertainment. "It took a long time to come up with the idea and make the kit which could transmit my programmes at a fixed radio frequency. The kit cost me 50 rupees (just over $1)," says Raghav. The transmission kit is fitted on to an antenna attached to a bamboo pole on a neighbouring three-storey hospital.

A long wire connects the contraption to a creaky, old homemade stereo cassette player in Raghav's radio shack. Three other rusty, locally made battery-powered tape recorders are connected to it with colourful wires and a cordless microphone. The shack has some 200 tapes of local Bhojpuri, Bollywood and devotional songs which Raghav plays for his listeners. Raghav's station is truly a labour of love - he does not earn anything from it. His electronic repair shop work brings him some two thousand rupees ($45) a month. The young man, who continues to live in a shack with his family, doesn't know that running a FM station requires a government licence. "I don't know about this. I just began this out of curiosity and expanded its area of transmission every year," he says.

Local hero

So when some people told him sometime ago that his station was illegal, he actually shut it down. But local villagers thronged his shack and persuaded him to resume services again. It hardly matters for the locals that Raghav FM Mansoorpur 1 does not have a government license - they just love it. "Women listen to my station more than men," he says. "Though Bollywood and local Bhojpuri songs are staple diet, I air devotional songs at dawn and dusk for women and old people." Since there's no phone-in facility, people send their requests for songs through couriers carrying handwritten messages and phone calls to a neighbouring public telephone office. Raghav's fame as the 'promoter' of a radio station has spread far and wide in Bihar. People have written to him, wanting work at his station, and evinced interest in buying his 'technology'. "But I will never share the secret of my technology with anyone. This is my creation. How can I share it with somebody who might misuse it?" he asks. "With more powerful and advanced chips and equipment I can make a kit which could be transmitted up to 100km or even more." A government radio engineer in Bihar's capital, Patna, says it is possible to use a homemade kit to run a FM radio station. "All it needs is an antenna and transmitting equipment. But such stations offer no security. Anyone can invade and encroach such locally made transmitters," says HK Sinha of India's state-run broadcaster All India Radio (AIR). But people in Mansoorpur are in awe of Raghav's radio station and say it gives their village an identity. "The boy has intense potential, but he is very poor. If the government lends him some support, he would go far," says Sanjay Kumar, an ardent fan of his station. But for the moment Raghav FM Mansoorpur 1 rocks on the local airwaves, bring joy into the lives of the locals.


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26 febbraio 2006

Nuovo exploit dall'autore di Spectran

Da Michael Oexner, curatore del mitico NDB Handbook, mi rimbalza dai circuiti specializzati lowfer, la ricezione di frequenze molto basse, la notizia dell'uscita di un nuovo programma di Alberto Di Bene, autore di Spectran e Argo, due gioielli per l'analisi spettrale dei segnali che vengono a loro volta utilizzati per la ricezione di radiofari e di modalità telegrafiche di nicchia tra i radioamatori, come il QRSS (telegrafia Morse a banda strettissima). Il nuovo programma si chiama Winrad e come spiega Di Bene stesso implementa un set di funzionalità ispirate - ma solo ispirate: Winrad non è un semplice port per il sistema operativo Windows - a Linrad, software SDR per Linux. Scopo di Winrad è la demodulazione e il filtraggio di segnali deboli in CW e SSB e dunque interessa solo indirettamente, e in modo molto specifico, gli ascoltatori di stazioni broadcast. Abbiamo a che fare con un esperimento avanzato di SDR (software defined radio). Per esempio, come Linrad anche Winrad accetta (anche se non necessariamente) all'ingresso segnali audio che idealmente dovrebbero uscire da un mixer complesso, in "quadratura", tipico della cosiddetta conversione diretta, in cui viene prodotta una media frequenza I e la sua immagine sfasata di 90 gradi Q. In mancanza di questa capacità è anche possibile utilizzare un semplice downconverter non complesso. La conversione a una banda base molto più bassa della media frequenza di un normale ricevitore è indispensabile per poter entrare nelle schede audio dei personal computer, l'ambiente di lavoro di Winrad. In genere, queste schede operano su segnali audio, da cui la conversione a valori di IF pari a 12 kHz. Il software è in beta e si può prelevare all'indirizzo di Weak Signals, la pagina Web di Alberto di Bene e Vittorio De Tomasi. Sullo stesso sito è disponibile un conciso manuale utente, ma forse per approfondire aspetti importanti come l'ingresso complesso, consiglio di armarsi di santa pazienza e leggersi proprio le pagine di Linrad, in particolare con l'approfondimento dedicato all'hardware per la conversione alla banda base compatibile con le schede audio classe Soundblaster. Qui viene per esempio descritto il famoso mixer in quadratura. L'uso di un input complesso permette di fatto di "duplicare" la banda passante della scheda audio, usando i due canali stereo normalmente trattati dalla scheda e ottenendo così la possibilità di demodulare e filtrare porzioni di spettro più ampie. Rinunciandovi, si può comunque lavorare su segnali convertiti in finestre corrispondenti alla banda audio, per esempio quelli già trattati con un ricevitore SSB.

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25 febbraio 2006

Una lettera dalle Faroe

Anna Iachino, curatrice della trasmissione "Soul Nation" dalla radio locale delle isole Faroe ha risposto alla mia mail. Lo scorso martedì, pochi giorni dopo aver pubblicato la strana notizia della nuova deejay di Utvarp Føroya, mi sono sintonizzato sullo stream Internet dell'emittente e ho seguito Anna nel suo percorso funky, culminato con l'immancabile James Brown. Un'ora di musica di qualità, da una radio che normalmente non brilla di eccitazione. Cliccate qui se volete ascoltare la registrazione mp3 del programma.
Come era facile immaginare Anna è davvero di origine italiana e dice addirittura di essere nata e cresciuta a Montreal ma di aver conservato la doppia nazionalità. Ancora non è chiaro il perché la manager di gruppi funk, R&B, soul si sia trasferita sull'arcipelago abitato più remoto d'Europa, ma spero che voglia scrivermi ancora per aggiungere qualche particolare biografico al suo racconto sul perché è nato Soul Nation:

Well, basically, I really missed listening to music that I like and love to dance to. In the cafes, pubs, bars, and clubs here in the Faroes, all they play is classic rock, country, and folk and on the radio, they only had a rock show, a jazz show, a latin show, a gospel show, a country show, and a pop show, but no Funk, RnB, Soul, Hip Hop, or Reggae show.
So, I thought, if I want to hear funky music, I'll have to play it myself. I approached the music director, had a meeting with him, called him every week for 1 month and nothing happened. People here, in general are very laid back, slow, and lazy to move their butt and make something happen. Then I spoke with Jon Tyril, the G Festival organizer about my fustration and he advised that I go straight to the top and ask the big boss myself about my desire to have my own radio show with Funk, RnB, Soul, Hip Hop, and Reggae music that is not being played on UF. A couple of minutes later, he called back and gave me the good news that I got the job!!!
In Montreal, where I was born and raised, we have a lot of extremely talented African Americans that sing and play funky music in the clubs and that's the kind of music that we dance to in Montreal and I must point out, we are funky dancers in Montreal, not like in the Faroes, where believe it or not, they all dance hand in hand a la waltz style to any kind of music, whether it be rock, country, or pop! It's just incredible to see! Sometimes I feel I'm back in time or on a different planet!
I also love to laugh, make people laugh, and love when people make me laugh, I can't live without humour. After a few shows, I started to get really comfortable and decided to add my sense of humour to the show and include the technicians, which has never been done before in the Faroes. There was one technician, that was so reluctant, I had to pull him out of his chair. I said, "Come on, it'll be fun, I want to have fun with this show and entertain the listeners as well."
This week has been really sunny, which is rare. All winter it's been raining and cloudy everyday, very depressing, so laughter becomes really important to survive here if you don't like to get drunk every weekend.

Anna Iachino scrive in inglese, ma nei suoi messaggi qualche parola italana non manca. E la sua descrizione delle differenze tra una Montreal ribollente di attività musicali (malgrado il freddo che d'inverno è sicuramente più intenso che nelle Faroe) e le isole che non conoscevano il funk è davvero impagabile. Non perdetevi le fotografie del festival musicale di cui parla nella sua mail, il G! Festival, una manifestazione rock che si tiene a luglio, dal 2002 a questa parte, nella baia di Gøta. Per una serie davvero mozzafiato di immagini dalle Faroe, consiglio il sito delle linee aeree ufficiali, Atlantic Airways e il portale turistico delle isole. Che dire, speriamo che la Svizzera abbandoni i 531 kHz per regalarci una chance di ascoltare Anna alla radio.

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Un'altra voce dall'estremo oriente


Ancora stazioni esotiche, ancora zona sud-est asiatico, ennesima tappa del nostro viaggio all'intersezione tra distanza e relativa facilità di ascolto. Abbiamo parlato di Indonesia, ma è forse soprattutto la Malesia o Malaysia la nazione più regolare sui 19 metri. La frequenza di Voice of Malaysia internazionale è da molto tempo ferma sui 15295 kHz. La si ascolta piuttosto bene al mattino verso le 10.30, 11.00 UTC. Ovviamente questo è un periodo un po' particolare, di debole attività solare e i 19 metri non sono teoricamente favoriti. In questi giorni c'è stata un po' di tempesta nella ionosfera, ma la situazione si è calmata. E infatti quello che si sentiva sabato scorso non c'è più, anzi le frequenze alte sono tutte piuttosto silenziose. Il segnalino che VOM riesce a piazzare sul mio Satellit 700 è debolissimo in confronto a quello che si riesce a fare in condizioni più decenti. Il programma ascoltato (insomma, la qualità è mediocre, come potete sentire da questo clip) è quello in cinese mandarino tra le 10.30 e le 12.30, come da schedule pubblicata sul sito dell'emittente. VOM trasmette anche in bahasa malaysia, arabo, inglese e su frequenze un po' più impegnative (anzi, stranamente parecchio più impegnative) di 15295, come 9750, segnalata raramente da noi. Discorso a parte meriterebbero le emittenti locali nei 60 metri di RTM, un network che rispetta il federalismo dello Stato malese. Tanto per cambiare è un discorso triste. Personalmente ho iniziato ad ascoltare l'estremo oriente nei 60 metri nel nostro pomeriggio, proprio con la Malysia su 4845 da Kuala Lumpur. Purtroppo la ristrutturazione di RTM due anni fa ha soppresso questo e altri trasmettitori, ora sono riportati attivi solo 4895 e 5030 kHz, ma questo periodo è assai poco indicato per ascoltarli, se ne riparla forse da fine estate (alla sera) e dall'autunno. Sempre che siano ancora accesi e che si possa davvero fare: sono sempre state frequenze più ostiche di 4845.
Tornando a Voice of Malaysia, tanti anni fa aveva risposto al mio rapporto d'ascolto, immagino che lo faccia ancora, i malesi sono notoriamente gentilissimi.


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24 febbraio 2006

Andrea's guide

E' online la nuova versione della guida in italiano realizzata da Andrea Borgnino, radioamatore e funzionario Rai, sulle tecniche di ascolto del DRM, il nuovo standard per le trasmissioni digitali in onde corte e medie. L'aggiornamento riguarda la descrizione delle modalità multimediali del Drm che permettono di ricevere insieme ai programmi informazioni testuali ed immagini. La guida contiene le informazioni pratiche sulla storia del DRM e su come è possibile ricevere i programmi trasmessi quotidianamente da decine di emittenti radio di tutto il mondo. Un ampio capitolo è dedicato ai ricevitori e al software da utilizzare per la ricezione del DRM e alle modifiche da effettuare per convertire il proprio rx per la nuova modalita' digitale. Una capitolo descrive poi il mondo del Drm radioamatoriale.
Potete leggere o scaricare la guida in formato PDF da questo indirizzo.




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L'alternativa dell'AM stereo


Quello che segue è un provocatorio articolo apparso su Radio World Online (rivista già citata a proposito del ricevitore IBOC Boston Acoustic). L'autore Jerry Smith propone un confronto tra l'AM digitale e un sistema, analogico, di AM stereofonica. Il risultato? L'AM stereo vince a mani basse quanto a costo contenuto e incremento dell'area di copertura del segnale, aspetto su cui IBOC è piuttosto debole. Qui tra i link di Radiopassioni trovate un riferimento a Wrath of Kahn, un sito realizzato proprio dall'inventore del sistema AM stereo descritto nell'articolo di Smith, Kahn PowerSide. Da tempo Lawrence Kahn va ripetendo che la vera alternativa alla presunta "qualità" dell'AM digitale è l'AM analogica stereofonica, che a differenza di IBOC non provoca particolari interferenze alle altre stazioni. Migliorare la qualità dei programmi è il primo ingrediente dell'elisir di lunga vita delle onde medie, seguito da una migliore qualità di trasmissione analogica e da ricevitori, analogici, capaci di ricevere meglio (a una frazione del prezzo di un apparecchio digitale). Ma dietro IBOC c'è un grosso gruppo di stazioni radio, Clear Channel, che delle concorrenti se ne frega. E ci sono anche un sacco di soldi in ballo. Anche in Italia è possibile ascoltare una stazione in onde medie stereo, Studio X da Momigno e un sito Web giapponese, Audio Cubes, consente di ordinare un piccolo ricevitore Sony compatibile, il modello SRF AX-15. Per saperne di più sulle onde medie stereofoniche si può andare su http://users.hfx.eastlink.ca/~amstereo/ mentre il sistema PowerSide viene descritto da http://www.hal-pc.org/~jsgil/AM-Stereo/ISB.Txt.

Commentary: Power-side Tops Fla. Engineer's List

Kahn System Enables Extended Listening Area and Increased Coverage in Interference-Prone Areas

by Jerry Smith - Radio World Online

We must prepare for the possible turns in the road that HD Radio could deliver to those of us depending on broadcasting for our Social Security payments over the next 12 to 40 years. I observed and tested the Kahn Power-side Clear in a Tampa-area radio station recently, comparing it to the HD signal on Clear Channel's WFLA(AM) at 970 kHz. Here are my observations.
Power-side is a system introduced by Kahn Communications some 20 years ago, which the company has coupled with new Clear technology designed to enhance the overall loudness on conventional narrow-band AM radios. The Kahn Power-side Clear system is the first step toward the Kahn CAM-D digital system, for those who prefer a two-step process to an alternative digital transmission system that immediately improves the signal and sound on conventional radios. We chose to start with the Power-side Clear package, capable of being upgraded to the CAM-D system at a future time. From all reports and sample airchecks of stations making the jump, the CAM-D package offers even further improvement to analog coverage and provides digital audio capability with no increased noise or interference to adjacent stations. Kahn introduced the CAM-D, developed over the past several years, when the first series of IBOC systems appeared in the marketplace exhibiting a multitude of technical artifacts. Both the Power-side Clear and the CAM-D system utilize the original brick-house military specs designs from the Kahn AM Stereo 84 rack-frame design from the mid-1980s. The company has done extensive work on raising the bar for louder and cleaner audio, even under adverse conditions such as power line and other re-radiating sources known to increase interference under conventional double sideband AM transmitted signals. By adding the Power-side Clear unit, audio delivered into the radio station's coverage area appears with increased loudness on conventional radios, with the added advantages of field tuning for distortion correction in the transmitter and associated RF tuning components plus a significant reduction in distortion from those annoying power lines and tall buildings.

Great ideas languish

The local station owner had been skeptical about purchasing Power-side, and we had no guarantee the system would fix our problems with adjacent splatter and critical hour and nighttime interference. We bought the box on my suggestion after more than nine years of discussion and searching for information. I am as happy as a Lotto winner about the results. Our coverage area in daytime and nighttime operation is estimated to have doubled the effective listening areas with the addition of the Power-side Clear unit. Power line re-radiation known to cause the muffling effect on the audio and increased static is now practically non-existent in areas formerly written off as noise-prone.
WFLA sounds very good on the new digital radios but seemed subject to interference far greater than its original analog signal once was. Overall WFLA does a very good job covering the market in analog mode. But its digital sidebands have effectively eliminated ABC's Orlando 990 signal in Sarasota and Lakeland along with the Salem 950 AM from Orlando in Lakeland, formerly strong markets for those two facilities. So while digital AM receivers are cleaner than conventional narrow-band imported radio receivers, the added digital splatter-noise is eliminating AM as a viable alternative outside of the 5 to 10 mV/m contours. Most quoted consultants now agree that nighttime AM digital is a dead issue; and most have determined that first-adjacent FM signals must have far greater mileage separation in the new digital experimental age. Tragically for broadcasting, our leaders are held captive to investment portfolios and their Wall Street perspective defining the cure for all technical and programming shortcomings as the switch to anything digital. Thus HD will be the sounding bell from the chief executives hopeful of saving their jobs for another decade until HD increases facility values or closes down half of the present facilities.
Meanwhile great ideas such as Power-side and the Kahn CAM-D digital system, which we now can confirm as improvements to analog performance while reducing adjacent-channel interference, will remain in the background, to be picked up by broadcasters trying to protect and improve their coverage footprint. I too now agree with the Kahn system approach to saving AM radio and the advent of CAM-D as a clear and loud alternative to other digital systems. Prior to these recent tests, I was unclear as to the benefit of the Kahn system for AM work. Now, without a doubt, the potential for AM improvements on bad radios and during critical and night hours have hope for anyone willing to invest the money for these inventions. And this approach is truly an in-band and on-your-channel system, raising the value of the protected contours of a radio facility, while the other digital system - measurably and by listener tests - definitely harmfully affects stations in the adjacent channel spectrum.

Raw deal

I know there are competent techs who do not like the Power-side system based on prior experience with AM stereo installations years back. I have visited a few facilities and interviewed those men; I understand their concerns. But this box really works. The only reason anyone would not like Power-side Clear would be improper installation. Most tech guys with a heart will admit they know little about AM facilities and even less about a trick box that requires an attention span of greater than 30 minutes. The Power-side Clear is only part of the Kahn CAM-D system. But we have spoken with users of CAM-D who just cannot believe the difference in going to the next level above the Power-side Clear update to CAM-D. Power-side is capable of extending listening area and increasing your coverage in areas populated with power lines and during various interference conditions. But there is the need to understand source material limitations when loudness approaches those levels with Power-side equipment. We face greater source material distortion control issues with digital and don't seem to mind the risk at all. The good news is Kahn Communications has experienced installation technical help to set up the Power-side Clear or CAM-D equipment. They don't leave you clueless in the dark about set-up and operation. Given that we are likely to be "stuck" in analog until the last generation of available foreground listeners gains admission to retirement homes, I welcome the addition of anything that can improve coverage and merge into digital technology without harming the next-door neighbors in the process.

Trolley effect

Consider what the Power-side package has done for our test station in Tampa, which had been suffering from the Trolley effect. The radio station was getting killed by high-voltage noise and control data signals from the city-owned trolley in downtown Tampa. With Power-side Clear installed, the noise is reduced to the background; it does not wipe out the audio and carrier as the trolley car passed us by. Our digital competitor has 10 times the RF signal at the trolley. With their recent digital upgrade they now get blasted by the transit system - which did not bother them at all in the past. So this product is something to watch, although I understand that most people, while having great respect for Leonard Kahn, would prefer more access and information to what CAM-D has to offer.

The Power-side package is less than $20,000 while the CAM-D is in the order of $40,000. And it's rather amazing to watch as broadcasters pick the lesser-priced box when in fact the folks who upgraded to CAM-D say their coverage increased even more and their sound became even more remarkable. For the sake of saving AM radio, it is worth offering this short-term tool for anyone who really wants to improve their AM facility. When I say "short term," I mean 40 years, at most. I have several new clients doing AM upgrades this year. I was skeptical about suggesting the addition of a $40,000 box to the package. Now it is at the top of the list. How could anyone not consider spending at worst case something that costs $3,000 a year over 12 years, or $1,000 over the next 40, to improve the coverage in areas where even the 50 kW signals don't tread? Mr. Kahn is our last action hero, for sure.

The author is a broadcast technical consultant specializing in AM, FM and TV RF systems.


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IBOC, campioni audio dagli USA

Scott Fybush, giornalista e DXer americano, ha pubblicato sul suo sito alcuni campioni audio registrati da stazioni IBOC ricevute col nuovo apparecchio Boston Acoustic Recepter. Sono molto interessanti da ascoltare per farsi un'idea sulla qualità delle onde medie digitali in condizioni di ascolto locali. I file sono in formato .wav, evidentemente (non avrebbe senso comprimere l'audio estratto da uno stream digitale già compresso). Scott segnala anche di aver ricevuto a 120 miglia dalla stazione, credo in daylight, l'identificazione di WBZ 1030 kHz (stazione IBOC ricevibile anche in Italia), segno che almeno la porzione del segnale digitale con i dati identificativi arriva. Del resto succede anche col DRM. Quello che non arriva è l'audio digitale: nel caso di WBZ la radio commuta sul segnale analogico.

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23 febbraio 2006

Una radio che si adatta

Tempo fa abbiamo parlato di "cognitive radio", una tecnologia che vede una rete di ricetrasmittenti capaci di scegliere all'istante le frequenze libere e utilizzarle senza dover rispettare una canalizzazione predeterminata. Un buon modo per sfruttare in maniera efficiente porzioni di spettro ristrette o non sottoposte a licenza. Secondo un giornale locale della Florida la FCC americana avrebbe concesso il primo permesso di sperimentazione della cognitive radio a una piccola startup, Adapt4. L'azienda si rivolge ovviamente a chi deve comunicare a due vie in situazioni di emergenza, dai vigili del fuoco ai sanitari, e spera di attaccare il mercato, ancora più ricco delle comunicazioni militari. In breve, il terreno di battaglia delle varie tecnologie, terrestri e satellitari di professional mobile radio (seguite dagli scanneristi, sempre più tagliati fuori a causa della dismissione delle tecniche analogiche). Ma chissà che sul lungo periodo la tecnologia della radio cognitiva non possa interessare anche l'industria del broadcast. Interessante la descrizione della tecnologia sul sito di Adapt4.


Melbourne firm develops first cognitive radio

BY BRIAN MONROE -FLORIDA TODAY

In movies about the future, everything thinks. Your car drives itself. Your house will notice when you get home and get a hot pot of coffee going. Robots think, too -- but they usually try to take over the world. A Melbourne company says it has received Federal Communications Commission certification for the world's first decision-making or "cognitive" radio, which could help make the most of a dwindling resource: radio spectrum. Adapt4 LLC, founded in January 2003, believes its new radio, the XG1, could make more efficient use of certain bands of radio spectrum that company officials say are used only 10 percent of the time.

The small, startup company -- which has six local employees -- could be going after customers in a $3.5 billion public-safety radio industry and the even-bigger $10 billion market for military, homeland security and utilities. But it will have competition from major defense companies working on similar technologies. Its technology works like this: a radio, or network of radios, would search among licensed radio channels for ones that are not being used at the time, and temporarily take over the frequency. "We are the first ones to commercialize" a cognitive radio, said Adapt4 President Ed Gerhardt. A radio with this technology costs about $3,500, and has a signal that can go between 5 and 15 miles. Others in the radio industry say such technology is a glimpse into the future, and would be ideal for police, firefighters or government agencies during a natural disaster or terrorist attack. The technology also could work to wirelessly monitor water, gas or electrical stations, keeping them safe from terrorists trying to destroy a power grid or poison a water supply.

Adapt 4's Melbourne-based parent company, Data Flow Systems Inc., got the idea to create a thinking radio after the Sept. 11, 2001, terrorist attacks, because many utilities wanted to have a way to monitor their facilities, but couldn't because of a scarcity of spectrum, Gerhardt said. "Utilities wanted to get more control and surveillance of wells, reservoirs and pumping stations to get an assessment of vulnerability," Gerhardt said. "But they couldn't transmit video-on-demand because there were not enough channels. All the licenses were gone." So Adapt4 and various government agencies and private industries surveyed electricians, plumbers and other users who had licenses for radio frequencies, and found they were barely being used. If you take a "snapshot" of the entire radio-frequency spectrum, at "any given time, you'll see that only 5 percent to 10 percent of it is being used," former FCC Chief Engineer Ed Thomas is quoted as saying in an Adapt4 presentation given to the FCC. "You can't create more frequency," Gerhardt said. "So you have to use what's available more effectively. That's what cognitive radio technology is all about."

One roadblock for Adapt4 is the FCC. The agency -- charged with regulating interstate and international communications by radio, television, wire, satellite and cable -- wants to make sure a company or individual who bought a certain radio band has it readily available, even if it doesn't use it much. The agency doesn't want a company piggybacking onto a private signal for free and causing a degradation to radio chaos. That's why the FCC gave Adapt4 a certification for a very narrow band -- to test out the technology -- before opening it up further. Because the company has the FCC certification, it can show potential customers its technology. Adapt4 currently is crisscrossing the country to talk with utilities and the military about the capabilities of its radios, which can be used within a building or while bolted into a vehicle.

If these trials go well, the FCC could give the company more frequencies to work with, giving the radio's technology a credibility boost and a chance to capture more customers. Radios with the ability to choose a spectrum on the fly and "do the thinking for you is really futuristic," said David Storey, chief executive of West Melbourne-based Relm Wireless Corp., an 86-employee, publicly traded company that makes rugged digital and analog radios for the military and public-safety customers. He said a cognitive radio with access to all spectrum bands "doesn't exist yet," but is the direction radio technology is heading. "If someone comes up with a solution" for being able to build a device to jump from different frequencies and have an antenna to handle that, Storey said, "of course, there would be a market. It's the natural evolution of radio."


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21 febbraio 2006

IBOC, le inesplorate meraviglie del multicasting


Molto interessante un breve articolo di Billboard citato sul gruppo di discussione ABDX, in cui si fanno i primi conti su uno degli aspetti più intriganti dello standard digitale HD Radio/IBOC, ovverosia il multicasting, la possibilità di trasmettere programmi diversi in uno stesso stream digitale. Su 721 stazioni che trasmettono un segnale ibrido analogico-digitale, solo 183 trasmettono un secondo canale digitale - detto HD2 - insieme a quello primario (che nell'IBOC ibrido riprende quello analogico). Sono 1.190 le stazioni autorizzate all'IBOC in questo momento, quindi solo sei su dieci lo fanno e solo il 15% sfrutta le possibilità del multicasting. Un dato su cui meditare quando si dice che il digitale serve anche a moltiplicare le scelte. E' sicuramente vero, almeno sul piano teorico, ma poi finisce che la singola stazione, che probabilmente ha già i suoi problemi a far quadrare il bilancio di una singola programmazione, forse non ha i mezzi finanziari per supportarne due o addirittura tre. Il che non deve essere di per se stessa una conclusione ostativa al successo della radio digitale. Potremmo per esempio immaginarci mille situazioni in cui quelli che in IBOC si chiamano "programmi logici" vengano assegnati a stazioni radio indipendenti che affittano, a un prezzo più abbordabile, uno spazio secondario sul flusso digitale primario di una stazione più potente, anche finaziariamente.

HD Radio's Multicast Tally: 183 HD2s On Air

By Tony Sanders - Billboard

There are 721 radio stations on the air and broadcasting in HD, but only 183 of these stations are multicasting and broadcasting an additional HD2 signal, according to Billboard Radio Monitor’s analysis of data posted at the iBiquity Web site. To date, 1,190 stations have been licensed to broadcast in HD, according to iBiquity’s online tally. The 721 HD stations that are on air represent 61% of that total. The 183 stations that are broadcasting an additional, HD2 signal represent just over 25% of the on-air total, or about 15% of the full, 1,190 total.
The two markets with the greatest number of new HD2 signals on the air are Chicago and Detroit. Each of those markets has 14 HD2 signals available for listening for any individual who has an HD-ready radio. Philadelphia, San Francisco and Seattle are next in line, with nine HD2 signals on the air. Cincinnati and Miami currently have eight HD2 signals, while L.A., New York and Washington, D.C., each have seven.

Il sito ufficiale di Ibiquity sulla radio digitale riporta la lista completa delle stazioni con formato multiplo. Un materiale prezioso per valutare meglio la situazione dell'offerta, che appare tutto sommato positiva per varietà e quantità. Si nota subito che tutte le stazioni trasmettono in FM, dove lo stream digitale ha più spazio. Ma se andiamo a leggere con attenzione due documenti molto importanti liberamente scaricabili nella sezione white papers di Ibiquity, sembra di capire che il multicasting, cioè la presenza di più programmi logici (per audio e dati), è possibile, con la modalità MA2 (vedi figura), anche all'interno di un segnale AM IBOC di tipo ibrido. Andatevi a leggere questi due documenti, un po' tecnici, dedicati alla struttura spettrale di un segnale IBOC in FM e AM, perché fanno capire parecchie cose, restituendo alla problematica della radio digitale molta della sua carica comunque innovativa. Restano naturalmente le perplessità, qui sempre ribadite, sulla strategia di passaggio verso il digitale. E qui sappiamo che ci sono diverse strade e come abbiamo appena visto diversi standard. IBOC è pensato per continuare a utilizzare le stesse frequenze occupate da stazioni analogiche, ma attenua per così dire il suo ruolo grazie alla sua struttura ibrida (gli effetti sulle stazioni analogiche adiacente sono comunque devastanti, almeno dal punto di vista del DXer). Il DRM non prevede, almeno a quanto ne so, una modalità ibrida e per come è stato sperimentato finora - cioè in modo sostanzialmente anarchico - può provocare qualche effetto indesiderato, anche tra ascoltatori più normali (si pensi per esempio alla sperimentazione del DRM sulle onde medie in Europa).

[Nota aggiunta il 22 febbraio - Andrea Borgnino (ehi, ma siamo rimasti in due a interessarci di certi argomenti?) mi fa giustamente osservare che anche per il DRM esiste una modalità se non proprio ibrida, detta in "simulcast" che prevede la possibilità di trasmettere un segnale analogico accanto a un segnale digitale.
Non ci sono ancora tuttavia esempi di sperimentazione del simulcast. Come esempio Andrea, sicuramente più esperto di me sul DRM, fa riferimento a questa parte del sito drm.org, http://www.drm.org/broadcastmanual/summarytable2.php. Verissimo, ma non è proprio la stessa cosa: la struttura di IBOC è pensata in partenza per la trasmissione ibrida, ci sono componenti di modulazione digitale OFDM sovrapposti, in opportuna quadratura, per non dare fastidio ai discriminatori delle radio analogiche, al segnale base della modulazione analogica. Inoltre il simulcast richiede una banda più estesa, contro l'occupazione fissa prevista per IBOC. Le conseguenze sui segnali analogici adiacenti sarebbero ancora più pesanti. I discorsi che stiamo facendo non dicono che la radio digitale non funziona, anzi. Ma che le sue possibilità di convivere con segnali analogici nelle stesse bande di frequenza sono molto risicate, almeno dal punto di vista del DXer. Per un mercato di massa, con ricevitori economici (?) distribuiti in miliardi di pezzi, IBOC e DRM saranno un'ottima cosa, ma a quel punto molti segnali analogici saranno spariti e quei pochi saranno fuori portata - sempre per il DXer - a causa dei disturbi digitali diffusi su scala locale. E ipotizzando onde medie e corte tutte completamente digitali? Tutto a quel punto dipenderebbe dalle caratteristiche propagative della modulazione digitale, tema su cui lo scetticismo impera. I vecchi 7,5 kW (oggi sono molti di più) di Radio New Zealand bastavano per arrivare, via ionosfera, dall'altra parte del pianeta. Modulati in DRM avrebbero percorso distanze analoghe con piena leggibilità dei segnali? Negli Stati Uniti, chi ha provato le nuove autoradio HD Radio sulle stazioni locali riferiscono che oltre una certa distanza la decodifica non è più possibile: noi, in Europa, sentiamo l'onda di cielo di stazioni locali analogiche da 250 Watt a svariate migliaia di chilometri.]

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La primavera digitale di Roberts

Susan Shaw, di Roberts Radio, ha risposto ad Andrea Borgnino annunciando che i ricevitori DRM dimostrati in occasione della fiera IBC di Amsterdam saranno disponibili da aprile. Andrea commenta: sarà un pesce? E' possibile, visto che Roberts, come è facile evincere dalla pagina Web dedicata alle radio DAB, non fa altro che ribrandizzare gli apparecchi reperibili anche da Sangean, che il DRM lo annuncia per l'autunno. Staremo a vedere.

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Gradite conferme

Da chissà quanto tempo non scrivevo un rapporto di ricezione. L'ho fatto in questi giorni dopo aver ascoltato il Bhutan su 6035 kHz. La stesura di una breve relazione sui programmi ascoltati e l'arrivo delle cartoline o lettere che appunto confermano l'avvenuta ricezione (le QSL nel gergo radioamatoriale), è un rito che molti appassionati della radio vivono con trepidazione. Io che sono un inguaribile pigro ho smesso molto presto di praticarlo. Anche perché il piacere del contatto epistolare con le emittenti (e nel caso di aree come il Sud America questi contatti possono essere fantastici sul piano umano) è rovinato quando si pensa che incredibilmente, anche in quest'hobby esistono falsari disposti a spararle grosse, inventando le ricezioni di sana pianta, pur di collezionare adesivi e materiali assortiti che spesso le stazioni radio contattate inviano come ulteriore riconoscimento dei loro inattesi ascoltatori.
Con la posta elettronica le cose sono molto cambiate, anche se molti discutono il valore di una conferma puramente elettronica, priva, evidentemente, di timbri e firme attestatrici. Via e-mail è molto facile scrivere un rapporto e accludere un campione audio che dimostra l'avvenuta ricezione e serve a dare un'idea immediata della qualità del segnale. Avevo mandato un clip MP3 al Bhutan, lo stesso linkato qui su Radiopassioni, il 16 febbraio, all'indirizzo webmaster@bbs.com.bt e questa è la risposta arrivata stamattina:

Hi Mr. Andrea,
Greetings from the Himalayan kingdom of Bhutan. We are pleased to hear
from you and more so to know that you could receive our shortwave signal
on 49 meters band and 6035 kilohertz.

I tried listening to the attachment file that you had sent across to us.
Due to the disturbance I could not make out the dialect but however the
music could be heard very clearly. The lively music you are talking
about is our news signature tune. We broadcast in four languages, viz.
Dzongkha (National Language) English, Sharchop (mostly spoken by the
inhabitants of the east) and in Nepali (spoken by people of southern
region).

Not long ago there was also a man from Japan who wrote to us saying that
he could receive our shortwave signals.

If you are interested to listen to our radio programs then you can
listen to it through our ISP Druknet.

Thank you for the information, and keep us informed.

With regards,

Web team.
E' interessante la diversa percezione di "qualità" che posso avere io, abituato a trascorrere ore su segnali deboli e disturbati per estrarre il minimo dettaglio identificativo e chi invece pensa alla studio quality... A me il parlato sul clip pare perfettamente chiaro e comprensibile per un nativo. Probabilmente chi ha ascoltato non ha usato le cuffie, accessorio indispensabile per una migliore comprensione. La musica, fortunatamente, è molto più riconoscibile.

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Quanto parliamo?

L'Unesco celebra oggi, 21 febbraio, la giornata mondiale delle lingue madri. Le iniziative sono raggruppate nel sito Web dedicato all'iniziativa, dove si può prelevare un poster e, tra le varie pubblicazioni, una interessante brochure. L'Unesco ha anche realizzato una guida online con la lista dei 6.000 linguaggi ancora parlati e pubblica un atlante delle lingue a rischio di estinzione.





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20 febbraio 2006

Dieci anni di X Band

Un altro articolo di Radio World Online fa il punto della X Band americana a quasi 20 anni dall'inizio dei preparativi per la sua messa in servizio. La X Band è una porzione di 100 kHz, da 1610 a 1700 kHz aggiunta a una banda delle onde medie che si era tradizionalmente fermata a 1600 kHz. Una porzione aggiuntiva che avrebbe dovuto aprire un sfogo in una banda allora molto più affollata, offrendo a una piccola percentuale delle stazioni di allora la possibilità di coprire aree d'ascolto più ampie con meno interferenze. Anche per i DXer si tratta di frequenze molto interessanti, che si comportano in modo molto simile alle onde corte. Spesso le aperture in onde medie non sono accompagnate da condizioni altrettanto favorevoli sulla X Band, e viceversa.
Nel 1997, delle 710 stazioni che avevano originariamente espresso il loro interesse, la Federal Communications Commission ne selezionò, con l'aiuto di complicati software di valutazione mirati a evidenziare le stazioni più interferite, solo 88. Alla fine 66 di queste presentarono una domanda di licenza, che fu concessa a 65 stazioni. Solo 56 di queste decisero poi di andare on air e nove lasciarono scadere il loro permesso. Diverse stazioni hanno avuto l'autorizzazione a operare in simulcast sulle vecchie e nuove frequenze e tra 2005 e 2006 dovranno scegliere se mantenere solo la loro presenza nell'X Band o rinunciarvi e restare allo statu quo di dieci anni fa. In generale, scrive Radio World, i gestori delle radio sono soddisfatti del rendimento dell'X Band, mentre alcuni di quelli che l'hanno abbandonata lamentano, tra le altre cose, il fatto che non tutti gli apparecchi riceventi, negli Usa, sono abilitati a riceverla. Altre nazioni, come l'Argentina e l'Australia, hanno optato per una espansione che in Europa appare leggermente meno fattibile (alcune stazioni costiere operano proprio nei dintorni dei 1700 kHz) e sicuramente meno motivata a causa della generale indifferenza nei confronti delle onde medie. I dati FCC dicono che negli USA all'8 dicembre 2005 erano attive 4.758 stazioni AM. Ecco la lista delle 56 pioniere dell'X Band, con le rispettive holding proprietarie:

WNRP Gulf Breeze, FL 1620 ADX Communications of Escambia

KSMH West Sacramento, CA 1620 IHR EducationalBroadcasting

KBLI Blackfoot, ID 1620 Bonneville Holding Co.

WHLY South Bend, IN 1620 Artistic Media Partners

KOZN Bellevue, NE 1620 Waittcorp Investments

NEW Toms River, NJ 1620 Knox Broadcasting

WTAW College Station, TX 1620 Bryan Broadcasting

WDHP Frederiksted, VI 1620 Reef Broadcasting

KYIZ Renton, WA 1620 KRIZ Broadcasting

WRDW Augusta, GA 1630 WCHZ License

KCJJ Iowa City, IA 1630 River City Radio

KKGM Fort Worth, TX 1630 Mortenson Broadcasting Co. ofTexas

KRND Fox Farm, WY 1630 La Familia Broadcasting

KDIA Vallejo, CA 1640 Baybridge Communications

WTNI Biloxi, MS 1640 Monterey Licenses

KFXY Enid, OK 1640 Chisholm Trail Broadcasting

KDZR Lake Oswego, OR 1640 Radio Disney Group

KBJA Sandy, UT 1640 United Broadcasting

WKSH Sussex, WI 1640 Radio Disney Group

KWHN Fort Smith, AR 1650 Capstar TX Limited Partnership

KFOX Torrance, CA 1650 Chagal Communications

KBJD Denver, CO 1650 Salem Media of Colorado

KCNZ Cedar Falls, IA 1650 Fife Communications Co.

KHRO El Paso, TX 1650 Entravision Holdings

WHKT Portsmouth, VA 1650 Radio Disney Group

KTIQ Merced, CA 1660 Mapleton Communications

WCNZ Marco Island, FL 1660 Starboard Media Foundation

KXTR Kansas City, KS 1660 Entercom Kansas City License

WQSN Kalamazoo, MI 1660 Fairfield Broadcasting

WFNA Charlotte, NC 1660 Infinity Radio Holdings

KQWB West Fargo, ND 1660 Monterey Licenses

WWRU Jersey City, NJ 1660 Multicultural RadioBroadcasting Licensee

WGIT Canovanas, PR 1660 International Broadcasting

KRZI Waco, TX 1660 Simmons-Austin, LS

KXOL Brigham City, UT 1660 Simmons-Austin, LS

KHPY Moreno Valley, CA 1670 Delbert L. Van Voorhis

KNRO Redding, CA 1670 Regent Licensee of Redding

WMWR Dry Branch, GA 1670 AMFM Radio Licenses

WTDY Madison, WI 1670 Mid-West Management

KAVT Fresno, CA 1680 Rak Communications

WLAA Winter Garden, FL 1680 Rama Communications

KRJO Monroe, LA 1680 Holladay Broadcasting of Louisiana

WDSS Ada, MI 1680 Goodrich Radio

WTTM Princeton, NJ 1680 Multicultural Radio BroadcastingLicensee

KTFH Seattle, WA 1680 Inspiration Media

KFSG Roseville, CA 1690 Way Broadcasting Licensee

KDDZ Arvada, CO 1690 Radio Disney Group

WWAA Avondale Estates, GA 1690 Intermart Broadcasting of Georgia

WRLL Berwyn, IL 1690 CC Licenses

WPTX Lexington Park, MD 1690 Somar Communications

NEW Charlotte Amalie, VI 1690 Three Angels Corp.

WEUP Huntsville, AL 1700 Hundley Batts, Sr. &Virginia Caples

WJCC Miami Springs, FL 1700 Multicultural RadioBroadcasting Licensee

KBGG Des Moines, IA 1700 Citadel Broadcasting

KKLF Richardson, TX 1700 KRBE Lico

KVNS Brownsville, TX 1700 Clear Channel




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Radio digitale, a piccoli passi verso il mass market

E' un testo un po' lungo ma vale veramente la pena di anderselo a leggere con attenzione. Su Radio World, un periodico specializzato sull'industria americana del broadcast, è apparsa la recensione del primo modello di radio da tavolo compatibile con lo standard HD Radio, altrimenti noto come IBOC. Che dire? La recensione è lusinghiera, la radio il modello "Recepter HD" di Boston Acoustics, funziona bene, sembra con qualche problema di sensibilità, ma con una ottima selettività tra canali (analogici e digitali, cosa che mi pare confortante). Insomma, sta accadendo quello che l'industria aveva cominciato a promettere troppo presto: la radio digitale post-DAB comincia finalmente a poter contare su ricevitori veri e propri, non su improponibili (sul mass market) appendici dei personal computer. Recepter HD non è un ricevitore abbordabile. I primi modelli venivano venduti, poco prima di Natale, a 500 dollari. Ora il prezzo suggerito è di 299,99. Tutto sommato accettabili per avere un audio di grande qualità come quello promesso dal sistema IBOC.
Certo che su questa faccenda della qualità, c'è ancora molto da discutere. Sto facendo alcune prove con il DRM, sia direttamente da casa (dove c'è poco da fare, i rumori disturbano anche il digitale), sia con il già citato DX Tuners. Sul network di ricevitori controllati via Internet c'è anche una postazione equipaggiata con un Elad FDM77, eccellente Software Defined Radio di marca italiana. Pur tenendo conto del fatto che è impossibile giudicare la qualità del suono estratto dal digitale e re-immesso come stream digitale su Internet, le prove dirette con il software Dream mi fanno pensare che il Drm suona malino. Pulitissimo ma distorto e metallico come un GSM in fase beta. Viene in mente un commento di Herry Helms, di Futureofradio: digitalizzare un segnale affidato ai capricci della ionosfera non è mai una buona idea. In compenso, Dream è un formidabile demodulatore di segnali analogici e in generale tutte le radio SDR che ho avuto modo di sentire, hanno un ottimo suono quando la media frequenza è analogica. Ma tornando a HD Radio, la ionosfera c'entra meno, i segnali dovrebbero per definizione essere locali. Il recensore di Radio World, lo pseudonimo Guy Wire, scrive che il suono è molto buono, nei bassi come negli alti. Insomma, una radio seria, che non potrà non essere seguita da altri modelli e da altri costruttori.
Dal prossimo autunno dovremo con molta probabilità aspettarci l'uscita dei primi modelli DRM compatibili e sarà davvero interessante vedere come funzionano e come "parlano", soprattutto nelle onde corte (io continuo a pensare che per le onde medie non ci sia un vero e proprio
business case in Europa, dove il DRM rischia di avere un impatto fortemente negativo). La radio digitale sotto i 30 MHz e tra gli 88 e 108 Mhz sembra essere una realtà sempre più concreta.

HD Tabletop Received With Eagerness
Clean HD Multicast Performance in a Table Radio Finally Arrives With the Boston Acoustics Recepter

By Guy Wire
(
Guy Wire is the pseudonym for a veteran radio broadcast engineer.)

It seemed like it would take forever, but consumers finally got their first taste of a real tabletop HD Radio just in time for Christmas. Like so many of my radio-engineering brethren, I just had to spring for my own Boston Acoustics HD Recepter at the lofty retail price of $500. (The retail price was lowered to $299 subsequent to my review.) I got a $20 rebate from the Crutchfield online deal, but never in my wildest dreams did I actually think I would ever pay that kind of money for a small, bedside radio. I easily rationalized the purchase by reminding myself the radio industry only invents and adopts a totally new transmission mode about once every 50 years. I really wanted to be at the starting gate of radio's third new era. BA has stepped up to establish a milestone of sorts by delivering the first full-featured tabletop HD radio to market. No doubt those that follow from other manufacturers will be measured by the performance of the Recepter.

A MILESTONE FOR HD RADIO

Most important, perhaps, this radio features multicasting capability. Its introduction coincides with the recent unveiling of HD-2 format assignments by the HD Radio Alliance. Most of the early HD-2 services will initially be commercial-free, just like satellite. The national press is finally taking note by touting multicasting HD technology as terrestrial radio's counter-punch to satellite competition. Getting easy-to-use multicast HD radios - which offer the consumer something more than just "digital sound" - onto store shelves is a crucial turning point in the HD rollout. Many articles showcase the Recepter as the first radio the public will see as a viable alternative to satellite for more variety and more choices. I've spent considerable time playing with several Kenwood and Panasonic aftermarket HD car radios purchased soon after a few of our stations installed HD transmitters. But after-market car radios are only a tiny fraction of radio sales. Without HD OEM car radios, portables or tabletops, there has been little for the average buyer who might be interested in HD. The Recepter puts an end to that frustration. I certainly didn't want to inflict a first-generation aftermarket HD radio on my almost new SUV complete with an integrated navigation display, so I decided to wait for the Recepter and put it through the paces during Christmas vacation.

BIG SOUND IN A SMALL PACKAGE

First impressions are lasting ones. BA radios deliver impressive bass and sport a digitally equalized amplifier with BassTrac circuitry. In fact, the Recepter may be a bit bass-heavy, especially on AM stations. Fortunately BA includes a bass trim control in the setup menu to allow for contouring the bass response for room conditions and personal taste. Stereo performance is an added feature in the HD version of the Recepter via a separate second speaker, including an extension cord for wide separation installations. The overall frequency response is excellent with plenty of crisp highs to balance the big bass. Stations jump right out of the Recepter and fill up an average-sized room. The bright blue LED tuning and text display features an HD indicator that blinks when HD content is first recognized. It blinks for about five seconds until HD lock is acquired and then stays constant when HD decoding replaces the analog program. It's easy to spot HD stations that are not precisely time-aligned with their analog. I found a few that must still be tweaking their installations and had no analog delay, which of course presents the listener with an eight-second out-of-synch train wreck every time blending occurs. A few others appeared to be slightly out-of-synch, which causes a brief overlapping echo during blending transitions.

ANTENNA CONSIDERATIONS

BA includes a simple detachable wire on an F connector for the inside FM antenna as well as an external AM loop that includes a built-in plastic stand to position it for best reception. For fringe area and shadowed locations, an external antenna of some kind may be needed, especially for reliable HD and FM supplemental channel performance. When signal levels are adequate and stable, HD and supplemental channel reception is solid as a rock. Even if the analog signal is contaminated by multi-path or noise, HD will lock and perform well as long as there is sufficient signal strength. This is the most common reception condition where HD shines. Hearing noisy analog blend to crystal clear HD does elicit a "wow" experience. It is awesome to hear the difference on AM. On the other hand, when the analog signal seems relatively clean but attenuated because of shadowing or distance, receiving HD can be a bit challenging when using the short wire antenna. I found myself trying all kinds of various orientations for the wire to find a "sweet spot" where HD would lock on weaker stations, but discovered HD would not remain reliably stable. The Recepter could use enhanced front-end sensitivity to better cope with these conditions.
The obvious solution in such compromised signal environments is to employ an outside antenna. That has always been an option for those who want to go the extra mile to improve reception for a favorite station of any kind. But I fear that the majority of consumers who buy this kind of radio will not work that hard to make marginal HD signals work well, especially if there are enough other choices on the dial that do perform adequately. Without blend to analog, supplemental channel HD programs simply mute when the HD lock is lost. This is a serious disadvantage when using HD in marginal receiving locations, but just like many satellite radio listeners who want to use their portable sets inside, buying and installing a suitable external antenna nails the problem.

HD TUNING MADE EASY

Tuning in supplemental channel HD programs is a snap and works the same as most HD car radios. Once the analog channel is set and the main HD-1 program locks, the user can merely jog the tuning dial one click up frequency to find an HD-2 program. If an HD-3 program is present, one more click will tune that in. When a supplemental channel is established and locked, and the user then tunes in other stations, that same supplemental channel reappears first when the user returns to the main carrier frequency, instead of its main HD-1 program channel. If the user wants another supplemental channel or the main channel of that station, he merely clicks down frequency to tune it in. There is no delay in capturing supplemental channel audio as long as HD-1 remains locked. This is an improvement over most of the HD car radios that revert to a muted "linking" period every time the channel knob is changed. If any of these channels contains program-associated data, like song title and artist, it will be conveyed on the text display.

CHALLENGING CHANNEL LABELS

While the industry is still trying to decide how supplemental channel programs should be labeled or identified on HD radio displays, receiver manufacturers with product in the market already seem to have settled on FM-1, FM-2, FM-3; or HD-1, HD-2, HD-3, etc. Either format seems reasonable as a starting point, but this will undoubtedly cause some confusion for many HD users who encounter supplemental channel programs that have nothing to do with the main HD-1 station. Quite a few HD stations owned by multi-station clusters are simulcasting a sister AM station with completely different call letters and format on one of their HD-2 channels. What needs to be incorporated in the standard bit-stream HD format is the ability for stations to be able to label their supplemental channels as they see fit. Perhaps an eight-character alphanumeric identifier, similar to the RDS ID format that can be user-programmed and modified as necessary into their HD exciter for any supplemental channel, would be feasible. One nice feature of the Recepter, not offered in other HD radios I've test-driven, is the ability to display RDS data. Unfortunately it only works on non-HD stations. If you transmit HD with or without PAD, as well as RDS, you won't get to see the RDS data.

REDUCING INTERFERENCE

Selectivity and adjacent-channel suppression performance of the HD Recepter is impressive, perhaps the best in any consumer radio I've used. While those specs are not published in the owners manual or available online, the design folks at BA obviously understand the challenges HD creates in the way of sideband interference energy. The company has done a nice job of minimizing its effects.
I was able to listen to a fringe area second-adjacent FM analog station next to a local FM HD signal with no problems. I could listen to a short-spaced first-adjacent analog signal next to an FM HD signal by optimizing the antenna orientation with no more interference than one might expect, even with the presence of HD sideband energy. Selectivity performance on AM also is impressive. When tuning to a first-adjacent channel, sideband splatter seems to be gated or squelched off so that it is not nearly as annoying. Even while listening to an AM HD station on its first-adjacent channel, the level of digital hash is significantly attenuated. This suggests that new design tricks can be used in the new generation HD receivers to minimize digital noise interference to neighboring channels. Unfortunately as of this writing we were not able to find a good example of receiving a station that was adjacent to an AM HD station during critical hours to better evaluate HD noise interference performance. Many engineers and observers fear this problem could wipe out large areas of nighttime coverage for such stations, even inside their protected contours.

IN PURSUIT OF AUDIO EXCELLENCE

For stations that have intelligently applied appropriate processing and bit-rate choices, the transition from analog to HD reveals strikingly cleaner and detailed high frequency response. Not having to cope with high-frequency pre-emphasis limiting restores the ability to hear unmolested high-frequency performance on an FM radio station for the first time.The realism of more faithfully reproduced source material, including dynamic punch and clarity, is breathtaking on HD for anyone who appreciates good audio. Obviously HD stations that have no supplemental channels and use the full 96 kbps rate for HD-1 perform the best in this regard. But at 64 or 48 kbps, the minor degradation of nuance coding artifacts is generally less annoying than that caused by over-processed analog with a heavily limited or clipped high end. Even on stations transmitting both HD-2 and HD-3 channels that typically use bit-rates at 32 kbps and lower, the audio quality is remarkably decent if the source quality is maintained. The few HD-3 channels we could evaluate all belonged to NPR stations that are placing long-form talk formats or BBC news service rebroadcasts on that channel.
Coding artifacts are certainly noticeable at such aggressively reduced rates and are manifest primarily in a more unnatural, metallic sounding high end. But those are minor compared to the degradation of noise and low fidelity on AM and shortwave broadcasts. Supplemental HD will be a big breath of clean, fresh air for the typical consumer who uses these services. Observing how HD stations are processing their analog vs. HD during this early rollout period reveals two schools of strategic thinking. Some stations have carefully matched the loudness, texture and EQ, making the transition during blend almost unnoticeable, except perhaps for the more open and detailed high end on HD. Others seem to have purposefully made HD louder, brighter and "bigger" to apparently attract attention to the difference and convey the impression that HD is "better." The temptation to over-process HD is a slippery slope that can quickly become counter-productive. I prefer to hear HD sound as natural and unaltered as possible so it can deliver a comparable CD or iPod listening experience.

PROMOTING THE LOVE

Stations embarking on promotional activities showcasing HD will no doubt want to acquire quantities of Recepters for contest giveaways. Any fan of radio will love this unit. But perhaps the most important feature on it for some will be the aux input connector for their iPods. Oh well. The only major complaints I can register about the Recepter are the lack of sensitivity to keep HD reliably locked using the wire antenna on weaker stations, and of course the price, which the manufacturer subsequently adjusted downwards by 40 percent.


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Una voce internazionale dall'Indonesia


Il tema della distanza e della relativa difficoltà di ascolto di una stazione ha spinto Giancarlo Ceccarelli a scrivermi due simpatiche righe, in cui ammette di essere stato anche lui colpito dalla "sindrome" della radio. Capita sempre meno, purtroppo. Questo è diventato un hobby complicato, non tanto per l'astrusità di questa strana passione nei confronti di segnali deboli, disturbati, spesso ai limiti, quando va bene, della comprensibilità, ma per il forte degrado delle condizioni generali di ascolto, soprattutto alla frequenza più basse. L'etere è pieno di rumori elettrici e digitali e gli appassionati sono a volte costretti a fuggire dalle città per ascoltare le stazioni più rare. Per fortuna, non tutti vivono in affollate aree metropolitane.
Continuando nel nostro itinerario di stazioni esotiche ma relativamente facili da sintonizzare, volevo segnalare un'altra emittente del sud-est asiatico, Voice of Indonesia. Una nazione molto popolosa e ricca di stazioni locali, l'Indonesia. Che però, tanto per cambiare, sta gradualmente abbandonando le onde corte in favore di FM e tv via satellite. Fino a pochi anni fa, le stazioni locali di Radio Republik Indonesia erano le regine delle bande tropicali asiatiche, con decine di stazioni nei 120, 90 e 60 metri. Oggi ci dobbiamo accontentare di qualche nobile sopravvissuta, da provare al pomeriggio (con difficoltà) o con qualche chance in più verso le 21 UTC, quando in Indonesia albeggia (ricordate sempre la greyline). Torneremo sull'argomento perchè a primavera si ripresenteranno condizioni interessanti e ancor più sul finire dell'estate e in autunno.
In compenso, il servizio internazionale di RRI, Voice of Indonesia appunto, garantisce in genere un ottimo segnale su 15150 kHz. Il sito Web dell'emittente è interessante, ma riporta orari non aggiornati. Secondo Eibi, VOI trasmette per l'Europa tra le 17 e le 21 in spagnolo, tedesco, francese e inglese, ma la ricezione è possibile anche prima, anzi, forse in questa fase di bassa attività solare è più facile a metà giornata. Per farvi un'idea del tipo di segnale potete cliccare su questo audioclip, registrato domenica 19 febbraio alle 13 UTC, nel corso della fascia in indonesiano. La stessa emittente dovrebbe utilizzare la frequenza di 9525 kHz, ma all'ora dello slot in indonesiano, la frequenza sembra occupata dalla Polonia in inglese.


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19 febbraio 2006

Loop infinito

Da Piero Castagnone, gentiluomo all'antica e saggio "cuciniere" del mensile Radiorama, pubblicato dall'Associazione Italiana Radioascolto, mi scrive per segnalarmi un costruttore di antenne australiano davvero interessante. Recentemente scoperto da Angelo Santoni Rugiu, attivo componente dell'AIR, PK's Loop Antennas è un laboratorio artigianale specializzato, da qualche anno, nella realizzazione di antenne ad anello (in inglese loop), un tipo di dispositivo compatto e ad alta direttività, molto utilizzato per la ricezione delle frequenze più basse. Le antenne loop sono un classico dell'autocostruzione: in teoria basta un semplice telaio di legno o di plastica che regge un avvolgimento circolare o quadrato di filo elettrico isolato. La bobina così realizzata viene connessa in parallelo a un condensatore variabile per poter essere sintonizzata sul segnale desiderato, aumentandone la risposta in frequenza e il segnale trasferito. In genere questa bobina sintonizzata viene accoppiata al ricevitore per induzione, tramite una bobina secondaria. Esistono anche loop a singolo avvolgimento, che possono essere dimensionati per una larghezza di banda fissa, senza circuiti di sintonia. Insomma, un'antenna ad alta efficienza, di vecchia scuola, amata per le sue ridotte dimensioni da molti appassionati di onde medie e lunghe, ma che può anche essere utilizzata per frequenze superiori. Per ulteriori riferimenti su Internet qui ci sono un paio di pagine di pratica e teoria dei loop, con annessi elenchi di risorse:
Sul sito di PK's si trovano descritte una quantità di antenne loop di piccole dimensioni, in genere fino a 40 centimetri di diametro, protette da un flessibile circolare di plastica, ad accoppiamento induttivo (tramite la ferrite del ricevitore) o diretto, con o senza circuito di sintonia, per onde lunghe, medie e corte fino a 20 MHz circa. Per ordinare queste antenne, che sembrano anche piuttosto economiche, PK's Loop ha aperto un negozio di eBay che accetta pagamenti con Paypal e spedisce la merce in tutto il mondo, oltretutto a tariffe accettabili.


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