16 febbraio 2006

L'EBU si accorge del problema DRM

Si sono mosse un poco le acque dopo la lettera che il DXer svedese Ullmar Qvick ha scritto all'EBU per lamentarsi della sperimentazione del DRM su canali come i 594 kHz della radio croata, in orari notturni che possono disturbare ancora di più la ricezione sui canali adiacenti. Ullmar mi scrive segnalandomi di aver ricevuto un feedback da parte di un ingegnere dell'EBU:

Dear Sir,

We are considering, at the technical department of the EBU, the interference
cases mentioned in your e-mail below. Concerning the co-channel interference
case on 594 kHz, we have already informed the concerned broadcasters about
the complaint.

In order to be able to assess the situation, we would appreciate to have
answers on the following questions:

- What type of AM receiver is used, what sensitivity and selectivity does it
offer?
- What type of antenna is used?
- What are the levels of the received wanted signals on the different
frequencies mentioned in your e-mail?
- What is the time of listening?
- When the interference by DRM is encountered, during the day or the night
time?

Looking forward to receive your response,

Best regards,

Walid SAMI
Senior Engineer
Technical Department


Ullmar precisa di aver già risposto a Sami con le informazioni richieste. Anche un ascoltatore austriaco avrebbe preso contatto con Radio Croazia e l'EBU sta informando altri broadcaster. Sono tutte preoccupazioni lecite per uno standard che pur essendo pensato per convivere con i segnali analogici, sta per il momento provocando più disagi che vantaggi. Anche considerando il fatto che con il DRM la radio rischia di diventare non un mezzo di comunicazione di massa, ma un hobby per pochi fortunati che posseggono computer, software, convertitori di media frequenza e competenze tecniche... Davvero un bel progresso. Dall'Inghilterra arrivano del resto conferme sulle perplessità relative a un eventuale switchover (spegnimento) pianificato per le trasmissioni analogiche. Sul gruppo di discussione del British Dx Club Mike Barraclough cita un brano di Radio Times in cui il portavoce del Dipartimento inglese per la Cultura, i Media e lo Sport dichiara:

"The circumstances for radio and TV are very different. To take a few
examples: consumer take up of digital TVs is 66% but for DAB the
figure is about 8%. It's not currently economically viable for all
existing small scale analogue stations to broadcast digitally: and
unlike TV, there is no significant profitable use forseen for the
released spectrum (i.e. the frequencies on which analogue broadcasts
are made, which would become free for other uses after a digital
switchover)."
Grazie per questo sano pragmatismo britannico. Diversamente da quanto sta accadendo per la tv, spegnere la "vecchia" radio sarebbe costoso e inopportuno, in un mercato che è ben lontano dall'essere preparato a una offerta solo digitale. E se la sperimentazione del digitale provoca tante interferenze, a fronte di una limitatissima possibilità di ascolto, che senso avrebbe portarla avanti?
A proposito di EBU, conversando con Andrea Borgnino attraverso il nuovo servizio di chat di Google Mail (da provare), vengo anche a conoscenza di un interessante convegno in preparazione proprio in casa EBU a Ginevra, Multimedia Meets Radio and Tv 2006. L'evento si terrà nella città svizzera dal 23 al 24 di marzo prossimi. Tra gli interventi, c'è per esempio una presentazione dell'RDS Radiotext Plus, un radiotext esteso sviluppato congiuntamente da Westdeutscher Rundfunk e Nokia. Radio Text plus, mi piace. Tutti ottimi modi per aggiornare l'analogico e non essere costretti a passare a un discutibile digitale.


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