Molto interessante un breve articolo di Billboard citato sul gruppo di discussione ABDX, in cui si fanno i primi conti su uno degli aspetti più intriganti dello standard digitale HD Radio/IBOC, ovverosia il multicasting, la possibilità di trasmettere programmi diversi in uno stesso stream digitale. Su 721 stazioni che trasmettono un segnale ibrido analogico-digitale, solo 183 trasmettono un secondo canale digitale - detto HD2 - insieme a quello primario (che nell'IBOC ibrido riprende quello analogico). Sono 1.190 le stazioni autorizzate all'IBOC in questo momento, quindi solo sei su dieci lo fanno e solo il 15% sfrutta le possibilità del multicasting. Un dato su cui meditare quando si dice che il digitale serve anche a moltiplicare le scelte. E' sicuramente vero, almeno sul piano teorico, ma poi finisce che la singola stazione, che probabilmente ha già i suoi problemi a far quadrare il bilancio di una singola programmazione, forse non ha i mezzi finanziari per supportarne due o addirittura tre. Il che non deve essere di per se stessa una conclusione ostativa al successo della radio digitale. Potremmo per esempio immaginarci mille situazioni in cui quelli che in IBOC si chiamano "programmi logici" vengano assegnati a stazioni radio indipendenti che affittano, a un prezzo più abbordabile, uno spazio secondario sul flusso digitale primario di una stazione più potente, anche finaziariamente.
Il sito ufficiale di Ibiquity sulla radio digitale riporta la lista completa delle stazioni con formato multiplo. Un materiale prezioso per valutare meglio la situazione dell'offerta, che appare tutto sommato positiva per varietà e quantità. Si nota subito che tutte le stazioni trasmettono in FM, dove lo stream digitale ha più spazio. Ma se andiamo a leggere con attenzione due documenti molto importanti liberamente scaricabili nella sezione white papers di Ibiquity, sembra di capire che il multicasting, cioè la presenza di più programmi logici (per audio e dati), è possibile, con la modalità MA2 (vedi figura), anche all'interno di un segnale AM IBOC di tipo ibrido. Andatevi a leggere questi due documenti, un po' tecnici, dedicati alla struttura spettrale di un segnale IBOC in FM e AM, perché fanno capire parecchie cose, restituendo alla problematica della radio digitale molta della sua carica comunque innovativa. Restano naturalmente le perplessità, qui sempre ribadite, sulla strategia di passaggio verso il digitale. E qui sappiamo che ci sono diverse strade e come abbiamo appena visto diversi standard. IBOC è pensato per continuare a utilizzare le stesse frequenze occupate da stazioni analogiche, ma attenua per così dire il suo ruolo grazie alla sua struttura ibrida (gli effetti sulle stazioni analogiche adiacente sono comunque devastanti, almeno dal punto di vista del DXer). Il DRM non prevede, almeno a quanto ne so, una modalità ibrida e per come è stato sperimentato finora - cioè in modo sostanzialmente anarchico - può provocare qualche effetto indesiderato, anche tra ascoltatori più normali (si pensi per esempio alla sperimentazione del DRM sulle onde medie in Europa).
[Nota aggiunta il 22 febbraio - Andrea Borgnino (ehi, ma siamo rimasti in due a interessarci di certi argomenti?) mi fa giustamente osservare che anche per il DRM esiste una modalità se non proprio ibrida, detta in "simulcast" che prevede la possibilità di trasmettere un segnale analogico accanto a un segnale digitale. Non ci sono ancora tuttavia esempi di sperimentazione del simulcast. Come esempio Andrea, sicuramente più esperto di me sul DRM, fa riferimento a questa parte del sito drm.org, http://www.drm.org/broadcastmanual/summarytable2.php. Verissimo, ma non è proprio la stessa cosa: la struttura di IBOC è pensata in partenza per la trasmissione ibrida, ci sono componenti di modulazione digitale OFDM sovrapposti, in opportuna quadratura, per non dare fastidio ai discriminatori delle radio analogiche, al segnale base della modulazione analogica. Inoltre il simulcast richiede una banda più estesa, contro l'occupazione fissa prevista per IBOC. Le conseguenze sui segnali analogici adiacenti sarebbero ancora più pesanti. I discorsi che stiamo facendo non dicono che la radio digitale non funziona, anzi. Ma che le sue possibilità di convivere con segnali analogici nelle stesse bande di frequenza sono molto risicate, almeno dal punto di vista del DXer. Per un mercato di massa, con ricevitori economici (?) distribuiti in miliardi di pezzi, IBOC e DRM saranno un'ottima cosa, ma a quel punto molti segnali analogici saranno spariti e quei pochi saranno fuori portata - sempre per il DXer - a causa dei disturbi digitali diffusi su scala locale. E ipotizzando onde medie e corte tutte completamente digitali? Tutto a quel punto dipenderebbe dalle caratteristiche propagative della modulazione digitale, tema su cui lo scetticismo impera. I vecchi 7,5 kW (oggi sono molti di più) di Radio New Zealand bastavano per arrivare, via ionosfera, dall'altra parte del pianeta. Modulati in DRM avrebbero percorso distanze analoghe con piena leggibilità dei segnali? Negli Stati Uniti, chi ha provato le nuove autoradio HD Radio sulle stazioni locali riferiscono che oltre una certa distanza la decodifica non è più possibile: noi, in Europa, sentiamo l'onda di cielo di stazioni locali analogiche da 250 Watt a svariate migliaia di chilometri.]
Tags: radioascolto, radiofonia, radio, dxing.
HD Radio's Multicast Tally: 183 HD2s On Air
By Tony Sanders - Billboard
There are 721 radio stations on the air and broadcasting in HD, but only 183 of these stations are multicasting and broadcasting an additional HD2 signal, according to Billboard Radio Monitor’s analysis of data posted at the iBiquity Web site. To date, 1,190 stations have been licensed to broadcast in HD, according to iBiquity’s online tally. The 721 HD stations that are on air represent 61% of that total. The 183 stations that are broadcasting an additional, HD2 signal represent just over 25% of the on-air total, or about 15% of the full, 1,190 total.
The two markets with the greatest number of new HD2 signals on the air are Chicago and Detroit. Each of those markets has 14 HD2 signals available for listening for any individual who has an HD-ready radio. Philadelphia, San Francisco and Seattle are next in line, with nine HD2 signals on the air. Cincinnati and Miami currently have eight HD2 signals, while L.A., New York and Washington, D.C., each have seven.
Il sito ufficiale di Ibiquity sulla radio digitale riporta la lista completa delle stazioni con formato multiplo. Un materiale prezioso per valutare meglio la situazione dell'offerta, che appare tutto sommato positiva per varietà e quantità. Si nota subito che tutte le stazioni trasmettono in FM, dove lo stream digitale ha più spazio. Ma se andiamo a leggere con attenzione due documenti molto importanti liberamente scaricabili nella sezione white papers di Ibiquity, sembra di capire che il multicasting, cioè la presenza di più programmi logici (per audio e dati), è possibile, con la modalità MA2 (vedi figura), anche all'interno di un segnale AM IBOC di tipo ibrido. Andatevi a leggere questi due documenti, un po' tecnici, dedicati alla struttura spettrale di un segnale IBOC in FM e AM, perché fanno capire parecchie cose, restituendo alla problematica della radio digitale molta della sua carica comunque innovativa. Restano naturalmente le perplessità, qui sempre ribadite, sulla strategia di passaggio verso il digitale. E qui sappiamo che ci sono diverse strade e come abbiamo appena visto diversi standard. IBOC è pensato per continuare a utilizzare le stesse frequenze occupate da stazioni analogiche, ma attenua per così dire il suo ruolo grazie alla sua struttura ibrida (gli effetti sulle stazioni analogiche adiacente sono comunque devastanti, almeno dal punto di vista del DXer). Il DRM non prevede, almeno a quanto ne so, una modalità ibrida e per come è stato sperimentato finora - cioè in modo sostanzialmente anarchico - può provocare qualche effetto indesiderato, anche tra ascoltatori più normali (si pensi per esempio alla sperimentazione del DRM sulle onde medie in Europa).
[Nota aggiunta il 22 febbraio - Andrea Borgnino (ehi, ma siamo rimasti in due a interessarci di certi argomenti?) mi fa giustamente osservare che anche per il DRM esiste una modalità se non proprio ibrida, detta in "simulcast" che prevede la possibilità di trasmettere un segnale analogico accanto a un segnale digitale. Non ci sono ancora tuttavia esempi di sperimentazione del simulcast. Come esempio Andrea, sicuramente più esperto di me sul DRM, fa riferimento a questa parte del sito drm.org, http://www.drm.org/broadcastmanual/summarytable2.php. Verissimo, ma non è proprio la stessa cosa: la struttura di IBOC è pensata in partenza per la trasmissione ibrida, ci sono componenti di modulazione digitale OFDM sovrapposti, in opportuna quadratura, per non dare fastidio ai discriminatori delle radio analogiche, al segnale base della modulazione analogica. Inoltre il simulcast richiede una banda più estesa, contro l'occupazione fissa prevista per IBOC. Le conseguenze sui segnali analogici adiacenti sarebbero ancora più pesanti. I discorsi che stiamo facendo non dicono che la radio digitale non funziona, anzi. Ma che le sue possibilità di convivere con segnali analogici nelle stesse bande di frequenza sono molto risicate, almeno dal punto di vista del DXer. Per un mercato di massa, con ricevitori economici (?) distribuiti in miliardi di pezzi, IBOC e DRM saranno un'ottima cosa, ma a quel punto molti segnali analogici saranno spariti e quei pochi saranno fuori portata - sempre per il DXer - a causa dei disturbi digitali diffusi su scala locale. E ipotizzando onde medie e corte tutte completamente digitali? Tutto a quel punto dipenderebbe dalle caratteristiche propagative della modulazione digitale, tema su cui lo scetticismo impera. I vecchi 7,5 kW (oggi sono molti di più) di Radio New Zealand bastavano per arrivare, via ionosfera, dall'altra parte del pianeta. Modulati in DRM avrebbero percorso distanze analoghe con piena leggibilità dei segnali? Negli Stati Uniti, chi ha provato le nuove autoradio HD Radio sulle stazioni locali riferiscono che oltre una certa distanza la decodifica non è più possibile: noi, in Europa, sentiamo l'onda di cielo di stazioni locali analogiche da 250 Watt a svariate migliaia di chilometri.]
Tags: radioascolto, radiofonia, radio, dxing.
Nessun commento:
Posta un commento