12 febbraio 2006

Jamming sessions

Non ricordo di aver già citato qui un indirizzo di grande interesse storico e politico dedicato al fenomeno del jamming. Avevamo parlato di jamming a proposito dell'emittente dei contras cubani Radio Republica - a proposito, ormai è assodato che le sue trasmissioni avevano origine in Europa - costretta a saltabeccare da una frequenza all'altra perché il legittimo governo cubano ricorre, nelle migliori tradizioni della guerriglia propagandistica radiofonica, a potenti generatori di rumore per disturbare la ricezione dei programmi sgraditi perché contrari alla linea del partito. Inventato insieme alla radio usata come arma di propaganda politica negli anni trenta del secolo scorso, il jamming aveva raggiunto vette di straordinaria sofisticazione durante la guerra fredda. Per chi, come me, aveva iniziato ad ascoltare quando Mao era ancora vivo e Breznev ancora saldamente (?) al potere, i rumori infermali che facevano da sfondo ai programmi della BBC, della Voice of America e soprattutto di Radio Free Europe, una stazione sempre a metà tra propaganda anticomunista e spionaggio, sono un ricordo molto vivo. Per disturbare le trasmissioni occidentali le nazioni del blocco sovietico avevano impiantato una rete di emittenti gestita con metodi scientifici. E se i disturbi erano nettamente percepibili nell'Italia del nord, a tante migliaia di distanza dal target effettivo delle trasmissioni (Radio Free Europe trasmetteva dalla Germania, ma anche dal Portogallo, se non sbaglio), il loro triste e burocratico mestiere martella-altoparlanti dovevano saperlo fare molto bene.
Il sito Jamming.info, in qualche modo legato alla controversa emittente internazionale lituana Radio Baltic Waves, è pieno di racconti, documenti e fotografie d'epoca. Un'altra pagina molto interessante è stata scritta da un ingegnere estone che, giovane appena laureato, ha lavorato (e ha rischiato grosso facendosi fotografare) presso uno dei tanti centri segreti che ospitavano gli impianti e i trasmettitori della rete di jamming sovietica. Viene anche descritto il generatore di interferenze che modulava, in frequenza, i disturbi.
A proposito, perché scrivo che Baltic Waves è una emittente controversa? Perché è una specie di emittente clandestina autorizzata dal governo lituano per trasmissioni dirette alla Bielorussia e al suo regime non democratico. La sua attività rientra quindi in un quadro da post-guerra fredda che ha ancora molto da vedere con gli anni cinquanta e sessanta, quelli della fioritura del jamming. RBW ha iniziato a trasmettere nel 1999 e veniva regolarmente disturbata dal governo bielorusso. E proprio in queste settimane Radio Baltic Waves, che trasmette sui 612 kHz in onde medie (per nulla facile da sentire), ha ricevuto ulteriori finanziamenti per operare nell'ambito di un progetto di radiofonia alternativa (ai media nazionali bielorussi) voluto addirittura dalla Commissione europea. L'emittente ripeterà i programmi prodotti da European Union for Bielorussia e non sarà la sola. Anche i polacchi hanno affidato a una emittente regionale, Radio Racja, il compito di trasmettere da Białystok, nei pressi del confine con la Bielorussia, programmi destinati al pubblico bielorusso. Racja trasmetteva in passato su 1080 kHz e secondo le notizie (riportate tra gli altri dal blog MediaNetwork, attiverà anche un canale FM. Un po' meno fredda, la guerra radiofonica tra democrazie e regimi assortiti continua.


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