17 febbraio 2006

Onde corte internazionali: fame di frequenze

Si è chiusa in queste ore in Cina, nell'isola di Hainan, la quarta Global Shortwave Coordination Conference promossa da HFCC, ABU (Asia-Pacific Broadcasting Union)-HFC e ASBU (Arab States Broadcasting Union). Tema centrale della conferenza, organizzata anche in previsione della prossima WRC-07 di Ginevra, la richiesta di maggiori spazi nello spettro di frequenze delle onde corte, dove l'affollamento regna sovrano malgrado i vistosi fenomeni di chiusura delle attività in queste bande da parte di alcuni grossi broadcaster. Ecco il testo del comunicato finale che riassume alcune delle posizioni riportate in un position paper disponibile a questo indirizzo:

Shortwave broadcasters attending the 4th Global Shortwave Coordination Conference in Hainan, China, have made a strong case for more channel frequencies and asked national spectrum regulators all over the world to support their cause at the ITU’s World Radiocommunication Conference 2007 (WRC-07).
The ABU’s Head of Transmission Technology and Spectrum, Sharad Sadhu, said the shortwave broadcasters had clearly demonstrated the need for additional spectrum to meet the requirements of their ongoing services and overcome current congestion in the allocated spectrum in the 4 – 10 MHz band.
Availability of additional frequency channels is one of the biggest problems faced by shortwave broadcasters as the available quota of channels is being densely used. WRC-07 will look at this requirement with a view to making more channels available for shortwave broadcasting.
More than 130 frequency managers of 60 shortwave broadcasters attended the meeting. The delegates addressed frequency channels for 7,350 daily transmissions and improved 19 percent of the interfered shortwave radio service.


Evidentemente, tra tagli di budget che colpiscono operatori come la VOA, l'abbandono delle onde corte da parte di altri (vedi la Svizzera), le onde corte continuano a essere un medium molto attivo. E di conseguenza interferito. Se i broadcaster tradizionali abbandonano, cresce il numero di quelli indipendenti, semi-ufficiali, commerciali e soprattutto religiosi, che sempre più affittano ore di trasmissione proprio sugli impianti lasciati inattivi dagli ex colossi del broadcast internazionale. La High Frequency Coordination Conference riunisce una sessantina di organizzazioni di 30 Paesi, con l'obiettivo di coordinare e ottimizzare l'uso dello spettro HF, evitando le interferenze reciproche. In totale, la HFCC rappresenta circa il 75-80% del totale delle trasmissioni attualmente effettuate sulle onde corte. Il sito della Conferenza ha una sezione dedicata alla programmazione, con tutte le schedule (orari e frequenze) della stagione in corso.



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