Mentre sulle frequenze delle onde medie continuano a spuntare nuove trasmissioni tra il pirata e lo sperimentale, il Parlamento si accinge a discutere il progetto di legge europeo che dovrebbe portare a un definitivo chiarimento in materia di autorizzazioni a trasmettere in modulazione di ampiezza tra 520 e 1600 kHz. Giorgio Marsiglio, in previsione di questa conclusione dell'iter parlamentare ha preparato un dettagliato documento che spiega passo passo tutto quello che un aspirante broadcaster delle onde medie deve sapere: dal perché allo stato attuale le trasmissioni sarebbero "formalmente proibite", fino ai possibili scenari che si aprirebbero con il varo della famosa legge. Il documento si fregia del titolo - del tutto veritiero vista la chiarezza e la ricchezza informativa, -di "Piccolo vademecum per chi volesse trasmettere in onde medie",. Chi fosse interessato può rivolgersi a Radiopassioni per ricevere ulteriori dettagli.
Scrive Giorgio che il disegno di legge europeo 2014 andrà in primo esame alla Camera dei Deputati con il numero 2977.
(Vedi:
L'autore del prezioso manuale di istruzioni aggiunge anche di voler chiedere di essere ascoltato in audizione (in qualità di autore della denuncia alla Commissione europea) da parte della XIV commissione parlamentare "Politiche dell'Unione europea", di fronte alla quale sarebbe in grado di rappresentare i dubbi di carattere giuridico che riassunti nel vademecum.
Ma c'è un altro punto che l'autore intende sottolineare annunciando la pubblicazione della sua analisi giuridico-normativa. «[È ancora più] importante, però, che in Commissione chiedano di essere auditi (in qualità di stakeholders) coloro che sappiano essere portavoce degli operatori delle onde medie e, meglio di me, rappresentare la bontà e la necessità di rendere possibile ai privati l'accesso alle onde medie: chiedo a voi di individuarli e di convincerli a buttarsi nella mischia.» È lo stesso appello che ho formulato io qualche tempo fa su questo blog: se vogliamo realmente costruire una prospettiva di positivo impiego della risorsa trasmissiva in modulazione d'ampiezza, è fondamentale dare prova di una sostenibile progettualità, sicuramente non bastano le nostalgiche rievocazioni degli albori dell'emittenza commerciale, o l'erratica programmazione di brani musicali di vario gusto. Ripensando ai risultati della consultazione a suo tempo promossa da Agcom, qualche manifestazione di interesse era stata espressa, anche dai grandi gruppi editoriali radiofonici. La sensazione è che debbano arrivare molte più proposte dal fronte dell'associazionismo, del mondo della scuola, della sanità, della pubblica amministrazione locale, del turismo. Sento già la solita obiezione - "siamo in crisi, non ci sono soldi" - brandita come scusa. Però stiamo parlando di una normativa che servirà a inquadrare uno spazio di opportunità nuovo, che in un futuro neanche troppo lontano potrebbe rivelarsi necessario. Fatevi sentire, accidenti!