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Nonostante la globalizzazione e il potere dei media sociali, partecipativi e interconnessi non è facile fare chiarezza sulla situazione dell'emittenza pubblica in Grecia dopo la decisione governativa di azzerare lo storico ente ERT per rilanciare la radiotelevisione di stato in una forma diversa, finanziariamente (si dice) meno onerosa. Una decisione che ha ovviamente scatenato notevoli controversie e ha spinto i dipendenti ERT a organizzare una vera e proprie resistenza, che ha occupato la sede centrale di Atene, Radio Megaro, e le sedi locali di un broadcaster molto "complicato", con tanti uffici regionali e una infrastruttura radiofonica fatta ancora di numerose stazioni in onde medie e di un impianto a onde corte attivo - dopo la chiusura dei programmi internazionali in altre lingue - nella copertura di una audience costituita essenzialmente da cittadini greci espatriati e naviganti.
In questi mesi si sono succeduti diversi fatti, a partire dalla decisione dell'EBU, l'unione dei broadcaster (perlopiù pubblici) europei di offrire ai dipendenti ERP un feed satellitare per proseguire le trasmissioni informative. Feed che è rimasto in funzione fino all'agosto scorso, quando è entrata in funzione la EDT (Televisione Pubblica Greca) con i suoi notiziari autonomi, primo passo ufficiale verso la costituzione di NERIT, la "nuova" ERT.
L'ultimo, drammatico episodio è arrivato all'alba del 7 novembre, quando la polizia ha lanciato una massiccia operazione per evacuare l'edificio di Radio Megaro. Le immagini del notiziario della sera del 7 letto da un tavolo installato sul marciapiede antistante la sede centrale, con alle spalle i poliziotti in tenuta antisommossa che proteggevano la cancellata e gli accessi rimarranno per sempre nella storia del giornalismo e del servizio pubblico.
E adesso? In realtà la situazione continua a essere molto confusa, non solo sul piano amministrativo e regolatorio. Ancora non si conoscono del tutto le strategie programmatiche di NERIT, che secondo il sottosegretario per la Radio e Tv pubblica Pantelis Kapsis (intervista alla radio del giornale To Vima disponibile qui e trascritta, in greco, qui) trasmetterà due programmi televisivi nazionali e non si sa quanti programmi radiofonici nazionali e locali. Kapsis promette che NERIT verrà messa in condizioni di funzionare, rimpiazzando le trasmissioni a interim di EDT, entro la fine di novembre. Ma i telespettatori e ascoltatori greci hanno in realtà avuto la possibilità in questi mesi di usufruire di un altro interim, quello realizzato direttamente dallo staff "resistente" di ERT. Sulle frequenze televisive analogiche in UHF, sull'isofrequenza FM di Atene e di altri impianti, sulle onde medie locali e sulle onde corte in questi mesi sono andati in onda continuamente (fatte salve alcune interruzioni dovute probabilmente alle difficoltà di ricezione dei feed e di una sufficiente alimentazione elettrica), diversi programmi. Fino a fine ottobre, questi feed erano presenti sul satellite Astra della SES e potevano essere riduffusi in Grecia, ma a quanto sembra le pressioni del governo hanno infine indotto SES a spegnere l'interruttore di questo servizio.
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