Extreme Tech riprende (grazie a Marcello Spero) una notizia circolata in questi giorni attraverso alcuni media AsiaPac che l'hanno ripresa da fonti all'interno dei servizi sudcoreani: la Corea del Nord avrebbe acquisito (si presume dai russi) la tecnologia per lo sviluppo di una nuova arma EMP (electromagnetic pulse) con cui minacciare le infrastrutture e le apparecchiature elettriche e industriali del Sud. La testata pubblica anche un efficace disegno "esemplificativo". La mia prima reazione davanti a un testo che contenga tutti e tre i termini nord, sud e Corea consiste nel derubricare tutto nella sezione psichiatrica. Qualche tempo fa i nordcoreani avevano annunciato, in coincidenza con il compleanno del leader immortale Kim Il Sung, di aver trovato il modo di controllare una reazione di fusione nucleare.
Trattandosi di un argomento "elettromagnetico" però ho letto con un certo interesse la lunga trattazione tecnica contenuta nell'articolo, che cerca anche di classificare e spiegare i concetti teorici alla base di queste (presunte) armi. Sulle presunte armi EMP non nucleari so quello che si può leggere su Wikipedia, Fas.org e altre fonti, cioè non molto. Le ipotesi vanno dall'esistenza di vere e proprie bombe capaci di convertire l'energia dell'esplosivo in impulsi elettromagnetici, all'impiego di fasci di microonde molto concentrate, il "raggio della morte" di teslaiana memoria. Poi naturalmente ci sono gli effetti secondari EMP delle bombe nucleari ma questo è un discorso diverso. La mia opinione sulla Corea del Nord è che una cosa possono essere per esempio i jammer utilizzati per bloccare temporaneamente le comunicazioni (riuscendo al tempo stesso a preservare le tue), un'altra lo sviluppo di vere armi distruttive nei confronti di componenti attivi e passivi e conduttori. Credo che una buona parte di quel che leggiamo sia deterrenza pura, da derubricare se non nello psichiatrico almeno nello psicologico.
Nella speranza che gli amici più esperti ci leggano e abbia voglia di intervenire con la loro scienza, vi rimando a una trattazione di Gianfranco Verbana, radioamatore e tecnico supremo delle telecomunicazioni in risposta a una domanda sul raggio della morte su Via Lattea. Non c'entra direttamente con la notizia nordcoreana e queste nuove armi ma molte formule sono utilissime per capire il senso generale della questione e anche le perplessità che possono sorgere davanti a speculazioni di questo tipo. Detto questo la mia prima reazione davanti a un testo che contenga tutti e tre i termini nord, sud e Corea consiste nel derubricare tutto nella sezione psichiatrica.
Marcello mi chiedeva quanto gli effetti di un'arma a impulsi elettromagnetici possano essere assimilabili a quelli di una forte tempesta solare. Stati di attività ionosferica estremi, roba da una due volte al secolo o anche meno direi, possono essere quelli di indurre forti tensioni in lunghi conduttori, creando transitori che immagino possano mandare in tilt i sistemi di controllo e blocco. Non si tratterebbe però di fenomeni impulsivi come lo sono i fulmini perché a naso non direi che nel plasma ionosferico possano verificarsi scariche energetiche così repentine e localmente intense e in ogni caso non c'è per tali scariche una via diretta con il terreno.
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