L'altro giorno sono passato in Triennale a Milano per l'evento organizzato da Working Capital (#WCAP) per ricordare Marco Zamperini (#stayfunky) e premiare le 15 startup che si sono aggiudicati il "grant di impresa" da 25 mila euro nell'edizione 2013 dell'iniziativa di Telecom Italia/TIM per la valorizzazione delle imprese innovative. Tra i tanti giovani imprenditori saliti sul palco c'era anche Massimo Michetti, co-fondatore, insieme a Francesco Capozzi, Emiliano Mancini e Giovanni Talesco di Smarfle, una app musicale inserita nello stesso filone di Mentor.fm, quello della raccomandazione musicale, orientata al profilo individuale e alle "situazioni" in cui ascoltare musica.
Smarfle opera nella provincia di Bari ed è inserita nella comunità di The Hub di Fiera del Levante. Nel suo pitch di tre minuti Michetti lo ha definito un servizio di recommendation context-based rivolto al "lazy music listener". Smarfle, leggo nella sua scheda su The Hub cerca di «rendere più semplice la vita degli utenti che amano ascoltare la musica per accompagnare i diversi momenti della propria giornata, ma non vogliono perder tempo a selezionarla o creare delle playlist adatte.» In pratica funziona come un music player mobile intelligente, in grado di apprendere i gusti musicali e associarli a particolari attività o contesti, come ad esempio il lavoro, lo sport, i viaggi, il relax. Rispetto a Mentor.fm c'è quindi anche il tentativo di contestualizzare l'ascolto non solo nel sistema di preferenze social dell'utente, ma anche nei vari momenti della sua vita. Anche questa piattaforma di automazione della music discovery merita un approfondimento.
1 commento:
Ciao, volevo segnalare che è uscita la nuova versione sull'App Store. :)
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