Eccone un'altra. Alla conferenza Demo (edizione autunnale), come spiegava l'altro giorno TechCrunch (grazie Francesco), viene presentata la stazione radio su Web "personalizzabile" WeaveRadio. Demo è uno dei convegni più d'avanguardia del circo tutto americano - e non solo, visto che tra gli invitati ci sono diverse aziende estere - delle startup. Non deve stupire, quindi, se WeaveRadio ha tutte le caratteristiche della Radio 2.0, qualcosa cioè che somiglia più a Internet che a una radio da ascoltare. Anche qui il concetto della "radio del 21esimo secolo" è quello della aggregazione di contenuti, che nel caso vanno al di là dei normali flussi audio, podcast e musicali, arrivando fino alle notizie, tra Twitter e altre fonti. E ovviamente non mancano le funzioni social per la condivisione e il dialogo tra amici. Secondo TechCrunch ricorda il servizio di aggregazione di Stitcher, (un'altra Web radio personalizzabile), ma in Stitcher non troverete, chessò, la possibilità di seguire i vostri amici su twitter con la sintesi vocale, senza dover nemmeno fare lo sforzo di leggere i fatidici 140 caratteri. Forse WeaveRadio in questo senso può risultare utile e simpatica per chi non ci vede bene, o per chi non deve distrarsi osservando lo schermo del computer o dello smartphone (sì perché evidentemente Weave è anche su iPhone). Ce la farà ad aver successo? E chi lo sa.
DEMO: RadioWeave Lets You Build A Custom Social Radio Station
by Jason Kincaid on September 22, 2009
RadioWeave, a startup that’s launching today at DEMO fall, is looking to bring radio into the 21st century. The company has built a platform for customizing an online streaming radio station that extends beyond just podcasts, music, and news.
In some senses RadioWeave reminds me of Stitcher, which lets you build your own custom radio stations out of your favorite content sources. But RadioWave includes a number of features that Stitcher doesn’t, like the ability to follow a Twitter account and have its tweets read aloud to you (albeit by a very robotic-sounding voice). You can also import feeds of your local weather and traffic.
The site’s playlist creation features seem convoluted, but its initial setup flow (which is reminiscent of Twitter’s suggested users lists) will get you up and running within a few minutes. There are some social elements that let you share your audio content with other users. You can also share your playlist of ‘tags’ with others, so they can tune in to a RadioWeave station that’s similar to yours. Along with RadioWave’s web interface, the service also offers an iPhone application that you can download here.
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