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Il localismo della radio sembra attirare in modo particolare la categoria merceologica che ha scalzato, al primo posto della classifica degli inserzionisti più generosi, l'industria dell'auto, storico numero uno. Oggi gli spot radiofonici delle case automobilistiche sono solo la terza fonte di reddito. Al primo ci sono... I ristoranti, in particolare le grandi catene. E non stiamo parlando di McDonald's o Domino's Pizza, ma di brand come Subway, Dunkin' Donuts e Romano's Macaroni Grill, catena di griglierie che sul suo sito Web organizza addirittura un corso online di lingua italiana, all'insegna di un accattivante "Parli italiano? If you want to know enough to be dangerous..." (se vuoi saperne abbastanza da essere pericoloso...).
Dopo la ristorazione, la categoria più ricca è quella degli operatori di telefonia, seguiti dall'automobile e, al quarto posto, le compagnie di tv via cavo, che guarda caso devono rivolgersi alla radio per convincere nuovi abbonati. Al settimo posto troviamo l'abbigliamento e gli accessori, dove tra i big spender radiofonici compare il marchio italiano Luxottica (che nel secondo trimestre ha investito 3,3 milioni di dollari in spot radiofonici USA).
Cliccate qui per scaricare l'intero report in PDF dal sito del RAB.
Dopo la ristorazione, la categoria più ricca è quella degli operatori di telefonia, seguiti dall'automobile e, al quarto posto, le compagnie di tv via cavo, che guarda caso devono rivolgersi alla radio per convincere nuovi abbonati. Al settimo posto troviamo l'abbigliamento e gli accessori, dove tra i big spender radiofonici compare il marchio italiano Luxottica (che nel secondo trimestre ha investito 3,3 milioni di dollari in spot radiofonici USA).
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