Il Tirreno, mi segnala Francesco Delucia, parlava ieri diffusamente del premio per nuovi format radiofonici bandito nell'ambito di Radioliberafestival Terzo Studio, la manifestazione che si tiene tra domani 11 settembre e sabato 12 a Santa Croce sull'Arno. Oltre al laboratorio del REA Radio Europee Associate, che si avvale di collaboratori come l'amico Paolo Lunghi per insegnare a fare Web radio, quest'anno il festival bandisce anche il concorso Numero Zero, rivolto appunto agli ideatori di contenuti innovativi per la radio.
Il quotidiano livornese spiega che i vincitori del premio ci sono già e sono la triestina Elena Vesnaver, con le sue produzioni "gialle" e i gruppi milanesi Mercanti di Storie e Piccola orchestra fonomeccanica, che insieme hanno dato vita all'Adunata dei refrattari. Un titolo volutamente ceronettiano per uno spettacolo che si autodefinisce "radiofonia dal vivo", una radio che occupa frequenze inesistenti:
Il quotidiano livornese spiega che i vincitori del premio ci sono già e sono la triestina Elena Vesnaver, con le sue produzioni "gialle" e i gruppi milanesi Mercanti di Storie e Piccola orchestra fonomeccanica, che insieme hanno dato vita all'Adunata dei refrattari. Un titolo volutamente ceronettiano per uno spettacolo che si autodefinisce "radiofonia dal vivo", una radio che occupa frequenze inesistenti:
... Uno spettacolo radio senza che nessuna radio lo trasmetta, una diretta senza diretta, una piccola voce libera contro la censura dilagante, strisciante e qualunquista. Un radioshow clandestino in onda su frequenze occupate ma inesistenti : uno spettacolo “anarcoolico”, comico, musicale, di satira e controinformazione, un happening diverso di sera in sera, l'unica RADIOPIRATA del bel paese pronta a caricare sulla propria nave ogni profugo si voglia imbarcare...Lo spettacolo premiato verrà proposto a Milano, il 24 e 25 ottobre, presso il Teatro della Contraddizione, in via della Braida, 6
Il concorso
Riecco le radio libere: ma i pirati dell'etere oggi viaggiano sul web
Andrea Lanini
Gli organizzatori: «C'è lo stesso spirito vero degli anni Settanta, la voglia di innovare e sostituire il vecchio»
SANTA CROCE. Si chiama "Numero Zero", è un concorso nazionale che è parte integrante del programma di Radio Libera Festival, la rassegna che si tiene venerdì e sabato a Santa Croce sull'Arno. Il concorso ha come obiettivo l'ideazione di un format radiofonico originale e chi lo vince viene premiato nel gran finale di sabato, durante una cerimonia che verrà ospitata, dalle 23.30 in poi, presso l'area - da poco recuperata - dei Canottieri sull'Arno. Alberto Masoni di terzo Studio, l'associazione che organizza il festival, lo considera un fiore all'occhiello della rassegna: «È perché dentro questo concorso c'è lo spirito vero delle radio libere degli anni Settanta, che poi era la voglia di innovare e rinnovare, di sostituire il vecchio, il già sentito, con formule nuove».
I vincitori si conoscono già. Il primo premio se lo sono aggiudicato i Mercanti di Storie e la Piccola Orchestra Fonomeccanica, due gruppi milanesi che hanno unito le forze nella creazione de "L'adunata dei refrattari", un'ipotesi di programma che incarna atti di disobbedienza all'etere del tutto simili a quelli che animavano le radio pirata di quasi quarant'anni fa. «L'idea è questa: un manipolo di "radiofili" si inventa una sua trasmissione e la manda in onda occupando abusivamente le frequenze altrui; si tratta di brevi assalti dalla durata risicata, ogni volta scatta un conto alla rovescia: il racconto reiterato di ciò che il manipolo riesce a far ascoltare al pubblico prima di venire intercettato e isolato».
Il secondo premio è andato alla scrittrice-attrice Elena Vesnaver, autrice triestina in passato premiata anche dalla giuria del concorso pontederese "Orme gialle" e che a "Numero Zero" ha proposto "Palpiti di letteratura noir", un'immersione poco accademica nelle trame "nere" attraverso letture di brani e interviste agli autori.
E il bello è che entrambe le idee andranno davvero in onda. Grazie alla collaborazione con Rea (Radiotelevisioni europee associate), progetto di Paolo Lunghi (www.paololunghi.org), toscano, già tra i protagonisti della stagione calda delle radio libere, autore di un fortunato libro ("Via etere", edito da Ibiskos-Ulivieri) che ripercorre le gesta rampanti di quelle improvvisate emittenti quasi casalinghe. «Quindici radio associate alla Rea trasmetteranno a breve le due trasmissioni. Dopo i premi, non resta che aspettare il verdetto più importante: quello del pubblico», dice Masoni.
Ma oggi cosa resta dello spirito pirata di quelle emittenti clandestine? È sempre vivo, palpitante? «Come no, certo che è sempre vivo», spiega Masoni con un guizzo d'entusiasmo, «solo che dalle soffitte e dalle cantine si è trasferito sul web, grazie al digitale. È sulla Rete che avvengono gli esperimenti radiofonici più interessanti. Uno spazio democratico" nel vero senso della parola: aperto a tutti, raggiungibile da tutti, e soprattutto economico. Mica come negli anni Settanta, quando si dovevano piazzare antenne e passare cavi. Un tempo per fare i pirati dell'etere bisognava arrampicarsi sui tetti, oggi basta connettersi a Internet».
(09 settembre 2009)
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