Torna a soffiare una raggelante brezza di crisi dalla Corea del Nord, accusata in questi giorni dal Giappone e da altre nazioni (ma gli americani, ) di voler lanciare nuovamente dei missili a lunga gittata. E con la brezza le nazioni vicine alla Corea e l'America tornano a muovere le loro forze navali e subacquee. Forze che per comunicare con le basi utilizzano - tra le altre modalità - segnali radio a frequenze incredibilmente basse. Addirittura sotto i 30 kHz, là dove le onde elettromagnetiche si "sovrappongono" alle frequenze delle onde acustiche.
Le foto pubblicate dall'Institute for Science and International Security di Washington così come sono state ricavate dai satelliti commerciali di DigitalGlobe, sembrerebbero confermare i preparativi in corso nella base di Musudan-ri. I giapponesi sospettano che come avvenuto in passato, i lanci non riguardano gli esperimenti spaziali ma le armi nucleari. Gli americani che secondo il New York Times, non interverranno per chiedere sospensioni o per intercettare e distruggere il missile nordcoreano, stanno muovendo la flotta di stanza in Corea del Sud per sorvegliare la traiettoria del lancio, che dovrebbe passare sopra il Giappone.
E gli appassionati che sorvegliano le comunicazioni radio militari hanno rilevato in questi giorni i possibili segni di queste attività. Dalla Norvegia Trond Jacobsen è specializzato nella ricezione delle comunicazioni a frequenze bassissime (VLF, 30-300 kHz) e estremamente basse (ELF, 3-30 KHz) e l'altro giorno ha segnalato sulla lista UDXF di aver monitorato attività sui canali dell'impianto russo ZEVS di Murmansk su 82 Hz (avete letto bene) e dalla stazione VLF cinese su 20,6 kHz. Secondo la sua autorevole opinione, le trasmissioni indicano che russi e cinesi stanno dislocando i loro sottomarini.
Perché per trasmettere verso questo tipo di imbarcazioni occorre scendere a frequenze così basse? Perché la radiazione elettromagnetica a tali frequenze riesce a penetrare nelle profondità del mare e inviare messaggi ai sottomarini senza costringerli a emergere o a utilizzare speciali boe in grado di fungere da antenna per comunicazioni terrestri o satellitari. Se nelle VLF la permeabilità consente di raggiungere più o meno quote periscopiche, con le ELF si scende molto più giù, a diverse decine di metri, la dove i sottomarini strategici possono mantenere la loro modalità "stealth": l'invisibilità.
La stazione ZEVS, descritta da Jacobsen in un bellissimo articolo sul non meno avvincente sito di Renato Romero dedicato alla ricezione di segnali artificiali e naturali, Vlf.it (dove tra l'altro trovate il progetto per una antenna loop amplificata da usare per la ricezione dei segnali ELF, insieme a un software di analisi spettrale per pilotare la scheda audio del computer) è l'unico impianto di comunicazione terra-profondità rimasto ancora operativo nel mondo. Fino al 2004 un impianto simile era in funzione negli Stati Uniti, in due punti del Wisconsin e del Michigan. Le due stazioni, che utilizzavano l'intero pianeta come radiatore per lanciare i segnali che riflessi dalla ionosfera penetravano nelle acque marine, rappresentavano in pratica due poli di una antenna. A 76 Hz, la lunghezza d'onda supera i 3.000 km e costruire un'antenna risonante vera e propria sarebbe proibitivo. Vale la pena di leggersi la descrizione dell'impianto americano ora dismesso (era entrato in funzione nel 1989 scatenando una ondata di proteste da parte degli ambientalisti preoccupati degli effetti di campi elettrici a frequenza così bassa), per comprendere le particolari condizioni geologiche che devono essere soddisfatte e la necessità di utilizzare potenze molto elevate e linee di trasmissione aeree lunghissime (circa 30 miglia) per raggiungere gli elettrodi sepolti nel terreno.
Quando si opera a frequenze così basse le comunicazioni ovviamente non possono avvenire in fonia e anche per i dati occorrono codifiche molto particolari. Bisogna anche pensare alla funzione tattica di questi segnali, che teoricamente possono servire a impartire l'ordine per un attacco missilistico nucleare. E se si aggiunge il fatto che le trasmissioni sono inevitabilmente a senso unico, visto che il sottomarino può ricevere ma non avrebbe la possibilità di rispondere, lo scenario diventa ancora più inquietante. Per fortuna, su frequenze così esoteriche si possono anche ascoltare gli effetti di fenomeni naturali di vario tipo, frutto delle complesse relazioni tra il campo magnetico terrestre e la ionosfera. I progetti AWESOME di Stanford e INSPIRE della NASA rappresentano una inesauribile fonte di approfondimento scientifico.
Nessun commento:
Posta un commento