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Il fatto viene commentato da Graham Maynard, noto sperimentatore di antenne per onde medie, che mette in evidenza una questione che generalmente non rientra nel dibattito sull'evoluzione della radio verso il digitale. Maynard osserva che l'uso di un trasmettitore AM a bassa potenza per la diffusione di messaggi di emergenza su scala locale o nazionale è una caratteristica che né il DAB né DRM potrebbero facilmente condividere con la modulazione analogica. In caso di emergenza, specie nel corso di inondazioni, scrive l'esperto, la corrente elettrica può venire a mancare e in tali condizioni una radiolina in onde medie è il dispositivo che può resistere più a lungo con le batterie. Anche una radio FM analogica consumerebbe maggiore energia. E a proposito di energia, conclude Maynard, il "carbon footprint" cioè l'emissione complessiva di anidride carbonica dovuta al lavoro extra che la gente sarebbe costretta a praticare per potersi permettere l'acquisto delle nuove radio digitali, unita alle emissioni per il maggior consumo di corrente elettrica, rende ancora più eco-compatibili le onde medie analogiche. L'ultima affermazione è chiaramente paradossale, ma la questione dei consumi e delle batterie non deve essere marginale nella pianificazione dell'aggiornamento di un intero sistema di diffusione pubblica.
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