08 giugno 2006

Distanze estreme, DRM contro analogico

Ma come, Radiopassioni si sbilancia tanto con le ipotesi pessimistiche relative alla ricezione a lunga distanza delle modulazioni digitali e poi mette il silenziatore quando i segnali lontani arrivano? Non sia mai. Dopo tutto è in ballo anche il futuro della radiofonia internazionale, che come ormai saprete ha scommesso pesantemente sullo standard Digital Radio Mondiale in uso sulle attuali onde corte. Che il sistema funzioni, lo si sapeva. Purtroppo non sembra funzionare con la stessa efficienza delle modulazioni analogiche, almeno sulle lunghe distanze. Per cui mi sa che si deve accogliere con un moderato ottimismo il risultato ottenuto in questi ultimi giorni da Andrea B. a Roma, dove finalmente è arrivato l'audio del test di Radio New Zealand in DRM su 13730 kHz, verso le 21.30z. Il picco di ricezione secondo Andrea si è avuto il 3 giugno, in precedenza l'audio arrivava solo a tratti e il software Dream riusciva solo a decodificare le informazioni testuali e a fornire i parametri della trasmissione. Il 3 giugno invece la trasmissione è stata effettivamente ascoltata con discreta continuità. Andrea segnala "sprazzi" di audio anche con due trasmissioni DRM nella banda dei 13 metri, sui 26 MHz spaccati da Londra e su 25765 da Parigi. Sono trasmissioni a potenza relativamente bassa, 1700 e 400 watt rispettivamente, in una banda che si sta pensando di utilizzare per dare copertura DRM nelle aree metropolitane europee, come alternativa all'FM e alle onde medie (a me sembra un'ottima idea, anche se non so quanto spazio si riuscirà effettivamente a dare alle emittenti interessate). Contemporaneamente giungono allo stesso Andrea conferme esplicite sulla disponibilità dei ricevitori DRM. Sangean dovrebbe immettere sul mercato il suo MP-40 il prossimo ottobre a un prezzo stimato di 299 euro (non propriamente regalato ma almeno inferiore al ricevitore Mayah).
Insomma, il DRM "tira" anche sulle lunghe distanze. O no? Intanto bisogna dire che questi sono stati giorni di continue aperture in E-sporadico tra i 30 e i 144 MHz, sicuramente non è un caso se Andrea solo ora sia riuscito ad ascoltare ampi spezzoni di audio digitale. Se poi uno continua a fare il confronto con l'analogico, il DRM appare ancora penalizzato. Sabato scorso in Liguria mi sono sentito il notiziario di Radio New Zealand analogica su 15720 kHz più o meno verso la stessa ora di Andrea. E certo non dovevo preoccuparmi di rapporto segnale/rumore, quello che col DRM può fare la differenza tra un audio che arriva in ottima qualità e un audio che non arriva per niente. Sulle sue frequenze analogiche RNZI raggiunge molto spesso livelli eccellenti e la ricezione avviene in continuo, fatta la tara di quel po' di evanescenza. Il DRM non si comporta male, ma continuo a dubitare della sua affidabilità: se devo scommettere sulla possibilità di sentire RNZI per una mezz'ora di seguito, insomma per seguire veramente un programma, la mia puntata andrebbe ancora sull'analogico.
Che tra l'altro è molto generoso di segnali interessanti dal Pacifico. KHWR dalle Hawaii la scorsa domenica mattina arrivava in modo eccellente sulla consueta frequenza di 11565 kHz, l'hanno segnalata in parecchi in Italia. Mentre ascoltavo RNZI sono passato per un attimo sui 15 MHz ed ecco gli annunci della controparte hawaiiana di WWV, la stazione federale americana di tempo e frequenza campione. Potete sentire gli annunci orari in voce femminile di WWVH, che precedono quelli maschili da Boulder, Colorado, su questo spezzone audio (inizia con l'annuncio delle 21.35, le 23.35 in Italia).

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