09 giugno 2006

Aldo's loop


La premiata circuiteria Aldo Moroni ne ha combinata un'altra delle sue. Questa volta lo spunto è un tipo di antenna loop (ad anello) molto particolare, realizzata con un pezzo di cavo coassiale e destinata alla ricezione delle frequenze molto basse, sotto i 500 kHz. Con le varianti introdotte da Aldo la larghezza di banda di questo loop coassiale arriva fino a circa 1 MHz. Oltre questo limito l'efficienza, dice Aldo, degrada bruscamente.
Bisogna procedere con ordine perché la categoria dei loop in cavo coassiale è ricca di sperimentazioni interessanti. Una versione molto semplificata di un loop a larga banda "schermato" (la schermatura si riferisce alla calza del coassiale ma chiaramente questa non è una antenna schermata, giocando piuttosto sul campo indotto dalla calza che trasduce il segnale e il centrale del coassiale che lo trasferisce verso il ricevitore) è quella, non amplificata, proposta sul sito GreerTech.com. Una versione tarata appunto sotto i 500 kHz, pensata per le attività lowfer tipo 136 kHz e radiofari. è quella dettagliatamente illustrata sul sito di Steve McDonald, un OM canadese. Il quale descrive uno shielded loop in cavo coassiale della lunghezza di circa 2,5 metri e amplificato con un circuito progettato da un altro sperimentatore, Ralph Burhans. Burhans introdusse un componente particolare nel suo circuito, per adattare l'impedenza del loop: uno di quei trasformatori di piccole dimensioni tipicamente utilizzati negli impianti stereo, per i segnali audio. Andandosi a spulciare le caratteristiche di questo trasformatore, Aldo non le ha trovate compatibili con le frequenze che gli interessava ricevere, quelle dei radiofari.
Sono quindi seguiti alcuni giorni di esperimenti con altri circuiti di adattamento e preamplificazione. Alla fine la scelta di Aldo è caduta su un amplificatore basato sul transistor 2N5109 (in configurazione singola, esistono anche versioni in push pull), proposto a suo tempo da Larry Molitor, altro OM ma americano (questo il suo sito originale dove bisogna cercare nel capitolo dedicato a una particolare versione rotabile dell'antenna flag) e a sua volta ripreso da Mark Connelly, altra inesauribile fonte di circuiti.
A questo amplificatore Aldo ha premesso un trasformatore da lui stesso bilanciato. Per la pubblicazione qui su RP Aldo ha preparato anche un breve PDF con il circuito dell'adattatore da attestare in fondo al loop. L'alimentazione, in questo caso, è remotizzata con un secondo circuito da tenere vicino al ricevitore e da collegare da un lato alla presa d'antenna a 50 ohm dall'altro all'antenna esterna, attraverso una discesa che trasporta il segnale da ricevere e la tensione che alimenta il componente attivo dell'ampli. Il loop utilizzato per questa antenna non è del tutto simile a quello descritto da GreerTech.com. Anche in questo caso l'antenna vera e propria è la calza del coassiale, che a sua volta trasferisce il campo magnetico ricevuto sul centrale interno. All'uopo bisogna praticare un piccolo taglio nella calza sulla parte superiore dell'anello, rimuovendo la calza e avendo cura che non ci sia cortocircuito tra calza e centrale. Il primo loop a larga banda di cui abbiamo parlato (che secondo Aldo non funziona granché bene) è in realtà costituito da due anelli aperti che non sono cortocircuitati (quello della calza e quello del cavo centrale). Con la versione Burhans il centrale su cui viene indotto il segnale si chiude su uno deu due fili del primario bifilare del trasformatore di adattamento. La calza va collegata al centro di questo avvolgimento, utilizzando il secondo filo.

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