19 aprile 2006

WUN est morte, vive UDXF

Per oltre dieci anni è stato un punto di riferimento irrinunciabile di centinaia di ascoltatori delle onde corte alternative, quel traffico carpito in HF dalle operazioni di controllo, gestione e intervento in mare, terra e cielo da parte di organismi militari e civili. Quelli che con la radio ci lavorano e spesso riescono a salvare (o viceversa ad annientare, purtroppo) una vita. La World Utility Newsletter, citata più volte in queste pagine, raccoglieva segnalazioni e analisi dei maggiori esperti del settore e il suo sito Web, il WUN Club, era zeppo di informazioni preziose, liste di frequenze aggiornate, perfino esempi di segnali digitali codificati. Nata da un gruppo di persone che facevano riferimento all'ormai defunto SpeeDX Club americano e insieme a quelle poche guide specializzate che ancora vengono pubblicate, prime tra tutte le mitiche Klingenfuss, WUN ha portato avanti la bandiera dello utility DX in una fase molto difficile: il passaggio dai servizi basati sulla comunicazione vocale a quelli largamente appoggiati su link di tipo telegrafico, in cui la parola non viene pronunciata ma trascritta da un sistema di codifica digitale.
Poi, di colpo, due settimane fa, i responsabili del sito Web WUN Club e della sua newsletter mensile hanno annunciato la chiusura definitiva. Alcuni columnist della newsletter e Ary Boender - che fortunatamente ha rassicurato tutti sulla continuità del suo sito e della sua newsletter Numbers and Oddities, dedicati alle stazioni numeriche spionistiche - hanno fatto sapere, in modo per la verità molto brusco, di non essere in grado di sostenere i ritmi di produzione di WUN, che avrebbe chiuso i battenti il 15 aprile. E così è stato, senza appelli o ripensamenti.
E adesso? Quella che era la mailing list di WUN è stata trasformata in un gruppo su Yahoo, lo Utility DXers Forum, che nel giro di una o due settimane è passato da zero a circa ottocento iscritti. I famosi WUN files, la massa di informazioni raccolte sottoforma di articoli e guide dovrebbero confluire nell'area files di questo gruppo, mentre non è ancora chiaro il destino dell'archivio decennale delle newsletter mensili. Diversi ex-componenti di WUN hanno allestito dei siti mirror (questo qui è ancora attivo). Siti che però sono stati subito attaccati dagli antichi responsabili di WUN per violazione di copyright (WUN sarebbe stato un club legalmente costituito, anche se per la verità su questo aspetto nessuno aveva mai insistito troppo). Immediatamente, su UDXF si è aperto un dibattito sulla possibilità di raccogliere almeno i log delle ricezioni che vengono diffusi attraverso la nuova lista. Si intuisce che molte persone non sono state affatto contente di trovarsi davanti a una porta chiusa da un gruppetto di tre o quattro "fondatori".
A stupire, in tutta questa storia, è il grado di interesse che l'argomento continua a destare in una comunità internazionale così vasta. Per certi versi è comprensibile che il traffico utilitario sia più affascinante di quello broadcast (che infatti di interesse ne desta sempre meno). Ma è anche infinitamente più complesso, richiede equipaggiamenti costosi, software di livello professionale e una preparazione individuale davvero notevole. In Italia di stazioni utilitarie si occupano in pochi e pochissimi, anche se molto preparati, sono gli esperti in materia. Basti citare tra tutti i nomi di Fabrizio Magrone e Massimo Petrantoni, autori di diversi libri divulgativi, anche presso editori importanti. Pochi e quasi sempre poco riusciti sono stati i tentativi di creare gruppi organizzati. Del resto lo utility o "ute" (pronunciato "iuti") DX è sempre stato molto transnazionale e in questi ultimi anni WUN forniva tutta l'aggregazione che serviva. In teoria anche UDXF potrebbe farlo, prendendone completamente il posto. Ma a questo punto si capisce ancora meno perché abbiano deciso di chiuderla così malamente.

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