07 aprile 2006

Poeti anonimi

Pennant(*)

Vorrei diventare un muy hermoso stendardo
Con i drappi dorati e i nomi sbiaditi
Coperto dalla polvere della gloria
Impiccato alla parete della mia eterna illusione.


Poesia radiodadaista, neoeloquio marconianmarinettiano? Chiamatelo come volete, il recensore ufficiale è l’inarrivabile autore di DiTutto, io non ci provo nemmeno. Mesi fa erano apparse, attraverso una breve salva di messaggi pseudonimi alle varie mail del Faiallo, le prima avvisaglie. Vaghi annunci di manifesti futuristici ispirati al DX, piccoli saggi di un intrigante incrocio tra letteratura poetica e concisa storia del radioascolto italiano organizzato. Non se n’era parlato perché se l’autore aveva deciso di nascondersi dietro un nome fasullo, poniamo “R. B.”, forse non voleva che se ne parlasse troppo. E poi si sa come vanno certe cose nel mondo del radioascolto: un ambiente a dir poco eccentrico, tristemente ristretto, autoreferenziale, asfissiato da polemiche infantili e personaggi che quanto a infantilismo… Dalle poche cose pervenuteci, da R.B. traspariva una inquietante conoscenza dell’ambiente, tale da far sorgere qualche sospetto, ma niente più. Tutto gradevolmente buffo, letterariamente non inedito ma autoironico, tale da far venir voglia di vedere come va a finire, senza per questo perdere sonno o appetito.
Adesso che il poeta dell’attimo sfuggente ionosferico si è preso la briga di scrivere, stampare, fotocopiare, rilegare e far recapitare i suoi comunque originali lavori a un indirizzo fisico (anche questo preciso indizio di una certa familiarità col settore)... Beh, un piccolo riconoscimento ufficiale lo merita. Chi si nasconde dietro R.B? Vale la regola dei romanzi gialli, quella che se il colpevole si fabbrica un nome fasullo mantiene inevitabilmente le iniziali (immagino a beneficio del furbo investigatore)? Si vedrà. Oppure no, è lo stesso.
(*)Il “pennant”, in italiano “gagliardetto”, è una bandierina, di stoffa, carta o altro materiale - immagino ispirato ai doni che si scambiavano le squadre di calcio prima degli incontri - che fino a pochi anni fa rappresentava il tipo di gadget più amato dalle stazioni radio, soprattutto sudamericane, ma non solo. Si ricevevano per posta, insieme alle conferme ai rapporti di ricezione e si collezionavano con fanciullesca cupidigia. Oggi che molti di quei collezionisti sono andati in pensione o peggio, che le stazioni hanno quasi tutte smesso di aver soldi da buttar via in pacottiglia inutile, i superstiti si contendono i vecchi, sbiaditi banderìn sulle aste di eBay (provate a cercare “radio, pennant” su ebay.com). Cosa che a mio modesto parere deprime ancor più di una banda tropicale vuota.

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