Giorni fa, in occasione del rapimento, felicemente risolto, dei turisti italiani in Yemen, abbiamo parlato di una nazione confinante con un altro Stato del Medio Oriente facile da ascoltare sulle onde corte. Dagli anni Settanta, ovvero da quando l'attuale sultano Qaboos bin Said decise senza tanti complimenti di far abdicare il padre, prendendo il suo posto, l'Oman è un territorio moderato e relativamente felice, considerando la sua posizione prospiciente le simpatiche coste dei tolleranti mullah iraniani. Il suo sistema radiotelevisivo è piuttosto moderno e guarda caso ha iniziato a trasmettere una settimana dopo l'insediamento dell'illuminato bin Said. Molte ore di programmazione sono dedicate, sulle onde corte, all'estero. Anche con un'ora di trasmissione in inglese, ripresa dalle frequenze FM del locale canale in questa lingua. A Milano arriva bene su 15140 kHz, in inglese dalle 14 alle 15 UTC. Il segnale è buono ma la modulazione bassissima. Questo vuol dire che la portante è intensa, ma il contenuto audio ha un volume irrisorio. Non tanto da non risultare ben comprensibile, però. Oltretutto si può sempre controllare il parallelo sul sito Internet, dove è presente lo streaming di Radio Oman FM. E' confortante ascoltare da una regione così isterica una presentatrice che mette in onda discreta musica pop occidentale (ottima anche la produzione musicale locale) e risponde alle telefonate, in inglese, di ascoltatrici. Un piccolo saggio della qualità di ricezione si può sentire su questo clip, registrato alla fine della programmazione in inglese con la successiva identificazione in arabo. In Oman opera anche una stazione ripetitrice della BBC nei pressi di Al Ashkharah; la si riesce a sentire con un po' di impegno e una buona antenna direttiva su 1413 kHz.
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