Ora che l'attività solare è tornata a fare notizia con i brillamenti e le eiezioni di massa coronale che caratterizzano la rampa in salita del ciclo 24, è decisamente il tempo di attrezzarsi al meglio per usufruire di tutte le informazioni che Internet riserva all'appassionato di "meteorologia spaziale". Parecchi siti istituzionali e hobbystici contengono una marea di dati generati dalle osservazioni al suolo e soprattutto da quelle orbitali. I lettori di questo blog cononsceranno le risorse messe per esempio a disposizione dalla NASA, dalla NOAA americana, dal belga Solar Influences Data Analysis Center, dall'australiano IPS Ionospheric Prediction Service, dai radioamatori di SolarHam, il progetto congiunto ESA/NASA, Helioviewer e anche dagli italiani del CNR con il sito di previsione ionosferica GIFINT. Ma in epoca di smartphone queste stesse informazioni cominciano a essere accessibili anche sottoforma di app.
Io per esempio conoscevo Sun Viewer (oggi "NASA Space Weather Media Viewer") e 3D Sun, che visualizza in tempo reale i dati provenienti dalle sonde in orbita eliocentrica STEREO. Francesco Clemente, che ringrazio, mi ha segnalato la recente uscita NASA SWx, una potente applicazione iPhone che permette di accedere a una vasta quantità di grafici osservativi e predittivi riferiti a sole, eliosfera, magnetosfera, ionosfera e superficie planetaria. Il programma viene descritto in dettaglio in questa recensione apparsa sul sito dell'Istituto di astrofisica di Trieste, l'INAF. L'applicazione è disponibile per iPhone e per Android. Girellando per l'iTunes Store ho trovato anche una app, SWx Monitor, del coreano Space Environment Lab, più condensata nelle sue informazioni ma altrettanto utile. Il difetto di tutte queste app, che hanno il grosso vantaggio di essere tutte gratuite, è quello di dare praticamente per scontato tutta la teoria che c'è dietro la meteorologia spaziale, la fisica delle macchie, del magnetismo e del vento solari, l'interazione tra il vento solare e la magnetosfera terrestre, le dinamiche della ionosfera. Una teoria che da sola non potremmo condensare nemmeno in tre corsi di laurea, ma merita di essere divulgata. Fa eccezione 3D Sun, che visualizza anche qualche notizia e qualche spiegazione. Per fortuna su Web si trovano parecchie risorse, come lo Space Weather Primer preparato dalla NOAA, lo Space Weather Center della NASA, l'eccellente sezione Education dell'IPS australiano. Restano i collegamenti tra la meteorologia spaziale e la propagazione delle onde radio, materia studiata dai radioamatori e dai DXer. Ma il discorso sarebbe molto lungo e per nulla conclusivo.
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