In previsione della Radio Week che si terrà dal 13 al 17 febbraio a Ginevra, Mike Mullane, dell'EBU, mi ha inviato in anteprima la copia di uno studio sulla radio digitale in Europa che potete trovare adesso sul sito dell'Unione radiofonica europea. Nazione per nazione (ma qualche assenza, come la Svizzera o la Francia), vengono analizzate le prospettive per la radiofonia numerica, con un intervento di Luigi Maria Alberti di RAIway per l'Italia, che annuncia per il 2012 l'assegnamento delle frequenze DAB ai vari consorzi (chissà...).
Intanto appaiono sempre più irrealistiche le prospettive di parziale (ma sostanziale, visto che sono coinvolti i network nazionali) spegnimento della radio analogica nel Regno Unito. La percentuale dell'ascolto digitale continuano a essere attestate sotto il 30%, lontane dal superamento della soglia del 50% fissato come obiettivo di minima per lo switchoff. Secondo il Telegraph, il ministro della cultura britannico Ed Vaizey ha precisato che l'eventuale spegnimento sarà una "decisione dei consumatori", facendo intuire che per il momento la radio analogica non verrà spenta. Del resto la radio digitale fatica a farsi strada anche negli Stati Uniti dove un recente studio certifica per l'ennesima volta la scarsissima consapevolezza che gli americani nutrono nei confronti del sistema HD Radio di Ibiquity, malgrado le notizie confortanti che arrivano dal fronte dei produttori di silicio e di ricevitori relativamente alla copertura di segmenti di mercato importanti come l'autoradio.
In Europa la radio digitale si impone dove i numeri sono compatibili con un sistema che richiede importanti cambiamenti infrastrutturali e sul mercato dei terminali. Svizzera e Norvegia, per esempio, credono nella radio digitale perché a dispetto di territori di una certa estensione gli abitanti sono poco numerosi e molto concentrati nelle aree urbanizzate.
Tutti questi temi verranno affrontati nel corso della Radio Week, che prevede il Digital Radio Summit 2012 e l'evento (gratuito) RadioHack 2012 che avrà luogo il 13 e 14 febbraio (qui il programma) con un focus sulla radio ibrida.
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