E' stato l'amatissimo autore delle esilaranti - ancora adesso - avventure di Jeeves a Blandings Castle. Considerato universalmente come la quintessenza della "upper class" britannica, perfetto interprete dei suoi molti difetti e dei suoi indubbi pregi, P. G. Wodehouse in realtà ha trascorso in Gran Bretagna solo la prima parte della sua lunga vita. Dal 1934 trasferì la sua residenza oltre Manica, sulla spiagga "parigina" di Le Touquet, per non pagare le tasse due volte. Quando scoppia la guerra, nel '39, forse convinto che il conflitto sarebbe stato poca cosa, si rifiutò di partire e puntualmente, nel 1941, i tedeschi lo internano in Alta Slesia (lui scrisse "se questa è l'Alta, figuriamoci la Bassa") e poi a Berlino. Nella capitale Wodehouse incontra un tedesco che aveva conosciuto a Hollywood e in qualche modo lo scrittore finisce per farsi convincere a registrare, su rulli di cera, cinque conversazioni radiofoniche che verrano trasmesse in onde corte agli americani (ancora neutrali) prima e agli inglesi poi. Per questo Wodehouse fece quasi la fine di Lord Haw-Haw, la sua immagine precipitò, molti lo considerarono uno sporco traditore filonazista. Molto dopo la guerra e anche dopo la morte dello scrittore, avvenuta nel 1975, nel giorno di San Valentino, a 93 anni, documenti desecretati dai tedeschi rivelarono un presunto flusso di pagamenti tra l'ambasciata tedesca in Francia, dove Wodehouse era tornato dopo Berlino, e a quel punto la reputazione del povero Wodehouse subì un ulteriore colpo. Solo nell'ultima decade è stato possibile ricostruire una innocenza formale che non perdona del tutto la sua ingenuità: i soldi ricevuti erano legittimi pagamenti degli editori stranieri per il suo lavoro, che dovettero necessariamente transitare per i canali diplomatici.
L'anno scorso i National Archives britannici hanno pubblicato il corposo dossier che l'MI5 aveva istruito già a partire dal 1939 e in modo specifico dopo le vituperate trasmissioni radio. A guerra ancora in corso Wodehouse era stato sostanzialmente assolto dall'accusa di tradimento, i suoi discorsi alla radio erano solo ironiche descrizioni della sua vita di internato, senza particolari risvolti filo-nazisti. Nel 1947, quando gli amici cominciavano a saggiare il terreno di un possibile ritorno di Wodehouse dagli Stati uniti, un documento ufficiale mostra invece un atteggiamento diverso, un giudice esprime un parere favorevole a un eventuale processo. Wodehouse venne difeso da scrittori del calibro di Waugh e Orwell, ma non servì a nulla perché Wodehouse non mise più piede nella sua Gran Bretagna.
Trovate la documentazione completa rilasciata dai National Archives nel 2011 sul sito Web dell'istituzione, mentre l'editore Goldeneye Rare Books ha pubblicato la trascrizione completa delle cinque trasmissioni "incriminate" e un articolo che grazie anche alle dirette testimonianze dei suoi referenti tedeschi scagione completamente l'umorista che per un secolo ha fatto ridere milioni di lettori.
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