Ecco, ci mancavano le sveglie elettriche siciliane impazzite e gli "esperti che scendono in campo" per condannare le interferenze dei radioamatori. Sto leggendo su Repubblica online una farneticante cronaca delle innumerevoli segnalazioni di comportamento anormale nelle radiosveglie e in altri segnatempo elettrici collegati alle prese della regione Sicilia. Sembra che siano moltissimi i casi di orologi che corrono, guadagnando parecchi minuti al giorno. Nell'articolo si cita anche un "fisico della Università di Catania" - che tuttavia risulta del tutto assente dal sito dell'ateneo e da Google - "esperto in campi elettromagnetici", il quale tira in ballo la possibile "presenza di radioamatori" (un esercito, visto che gli orologi siciliani impazziscono un po' dappertutto:
«Scendono in campo gli studiosi.
E se per Filippo Falcidia, fisico dell'Università di Catania ed esperto in campi elettromagnetici, "il fenomeno non è necessariamente nocivo per la salute e potrebbe essere anche collegato alla presenza di radioamatori", per Emanuele Dilettoso, del Dipartimento energia elettrica dell'Ateneo catanese "a causarlo potrebbero essere flussi di energia elettrica non autoregolati le cui variazioni di frequenza non sono compensati adeguatamente". Fioccano le reazioni dei radioamatori che ricordano che "le emissioni di un impianto radioamatoriale sono 200 volte al di sotto dei limiti di legge in materia di inquinamento elettromagnetico" mentre gli appassionati di elettronica ricordano che la frequenza della corrente alternata (50 Hertz) viene scandita all'interno degli apparecchi da un'integrato che ne "conta" i cicli. Se la frequenza aumenta improvvisamente, conseguentemente scattano in anticipo anche i secondi scanditi dall'orologio. Ma allora - ribatte qualcuno - com'è possibile che, nello stesso apparecchio governato da due diversi circuiti elettronici il diplay digitale "corra" e l'orario fornito dal piccolo proiettore luminoso (di quelli che si puntano sul tetto) sia esatto?»
Leggi le parole dell'autrice del pezzo e ti chiedi se stai vivendo nel 2011 o nel 1811. La frase conclusiva "come è possibile che nello stesso apparecchio governato da due diversi circuiti elettrici il display digitale corra e il proiettore luminoso sia esatto?" è del tutto assurda. Sembra di capire che il riferimento sia ai modelli di sveglia radiocontrollata che proiettano l'informazione dell'ora sulla parete o sul soffitto grazie a una piccola lente incorporata: perché mai dovrebbe avere due "circuiti elettrici" separati? Tutta la storia è strampalata, ma almeno nel sommario e nel pezzo la spiegazione più plausibile la si intuisce: a causa dei lavori di manutenzione di un cavo sottomarino in Sicilia potrebbero esserci delle perturbazioni nella frequenza della corrente alternata. Se questa non è a 50 Hertz c'è la possibilità che a tratti gli orologi - che misurano il tempo contando i cicli della corrente - corrano o rallentino. E' tutto molto semplice, che cosa c'entrano il magnetismo dell'Etna, i proiettori e soprattutto i radioamatori? Perché ogni volta che c'è di mezzo una tecnologia, nella fattispecie vecchia di decenni e perfettamente comprensibile, i giornali devono dare il peggio di sé e utilizzare metafore degne di una brutta caricatura di uno stregone africano?
6 commenti:
La risposta alla domanda finale è: perchè chi rimane in Italia 'rifiuta' la semplice verità scientifica in quanto paga di più il sensazionalismo.
Certamente se si deve "lanciare la notizia" non s'ha il tempo di verificare e approfondire. Ma allora in questi casi meglio lasciar stare lo scoop!
Quanto alle interferenze, altra cantonata dell'articolo: quanti sono ormai gli orologi che prendono come riferimento i 50 Hz della rete? Mentre la grande maggioranza addirittura si sincronizzano con l'emittente tedesca a onda lunga (mi sfugge il nome) su 77,5 Khz!
E una possibile ipotesi mi sovviene: sarà mica in corso una qualche esercitazione o operazione militare più o meno segreta, magari con l'uso di sommergibili che comunicano di solito a frequenze così basse se non più basse? Vabbé adesso faccio io la parte dell'"esperto" sparabufale! :-)))
P.S. Ciao Andrea, quant'è che non ci si sente?
Vado sicuramente a spanne, ma mi sembra di ricordare dai manuali degli orologi radiocontrollati che il loro uso è consigliato all'interno di un determinato raggio centrato sulla famosa emittente tedesca, la DCF. Io e te sappiamo benissimo che in pratica questo raggio può essere ragguardevole. Ma un normale acquirente davanti a un manuale che in pratica suggerisce a un siciliano di stare alla larga da questo tipo di orologi forse rinuncerebbe all'idea di procurarsene uno. Non so, la sto sparando anch'io, forse in Sicilia proprio per questo motivo preferiscono ancora gli elettrici controllati a 50 Hz. Per conto mio, solo orologi a 77,5 kHz, che funzionano persino a Milano, con tutti i suoi rumori. Ciao Roberto, tutto bene? Spero di passare nel Levante prima o poi, vorrà dire che mi informerò prima dei tuoi movimenti!
Bé Andrea... in fondo in fondo allora meglio gli orologi controllati a quarzo!
E comunque, sì, la distanza tra Sicilia e la stazione DCF77 è piuttosto grande, per cui la presenza di disturbi (di qualsiasi genere, e qui non parliamo più dei 50 Hz della rete!) darebbe problemi di questo tipo. Però ad esempio, ricordo che una-due volte anche un mio orologio "radiocontrollato" fece lo scherzetto. Spostandosi però di esattamente 4 ore! e non di qualche minuto. Un bit decodificato male? Chissà!
Ho un vago ricordo che DCF77 e' ricevibile in maniera affidabile solo fino a Roma o giu' di li'. Non so pero' se, nel frattempo, le cose sono cambiate ed hanno aumentato la potenza.
Quanto agli orologi radiocontrollati, ne ho comprati due identici da polso marca "Lowell" e... beh, ogni tanto quello di mio figlio "sbaglia" di un minuto esatto in piu'. Roba che si corregge da solo nella notte, ma e' lievemente seccante.
Non ho mai fatto prove a Favignana, ma la mia sensazione è che DCF77 può essere ricevuta senza problemi con soglie di rumore molto basse, forse in modo tale da far scattare la procedura di decodifica. Nel caso del mio Oregon Scientific quest'ultima non avviene seguendo gli impulsi dei secondi. DCF emette ogni minuto le informazioni decimali di ora codificate in uno stream di bit in modulazione di fase: http://en.wikipedia.org/wiki/DCF77. La procedura di sincronia con queste informazioni scatta ogni ora e può durare qualche minuto. Forse le discrepanze rilevate sono dovute a qualche errore di decodifica dovuta all'abbassamento del segnale e alle derive inevitabili quando l'orologio non riesce a perferzionare la procedura (non a caso il recupero avviene nelle ore notturne). Senza questi check il segnatempo è abbandonato alla sua precisione interna.
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