Seconda puntata della saga sul raggio della morte. Paolo Attivissimo racconta sul suo Disinformatico di essere stato contattato dall'autore del contestato articolo apparso in prima pagina sul Giornale, dove si racconta che a partire dalle ricerche marconiane sull'uso potenzialmente distruttivo delle onde elettromagnetiche, si è arrivati alla scoperta di un sistema per la produzione di energia pulita a costo quasi zero. Un sistema basato su un non meglio precisato processo di "ionizzazione" della materia che non può - per evidenti ragioni - funzionare come dice di funzionare. Anche assumendo che "ionizzando" a distanza la materia si arrivi alla produzione di energia, resta da vedere se questa energia possa davvero superare quella servita per produrre il presunto raggio ionizzante. In ogni caso, nessuno potrà mai sapere se questo impianto miracoloso funzionerà o no, perché un completto ordito da una Fondazione cattolica ("Pace e Crescita", quasi come la mitica stazione radio Peace and Progress che diffondeva da Mosca durante la Guerra fredda) ha insabbiato tutto. Come il reattore di Chernobyl immagino.
In ogni caso, Rino Di Stefano, il giornalista che ha firmato la storia, avrebbe fatto avere ad Attivissimo i documenti che testimonierebbero la genuinità di questa bufala di pessimo gusto. Sono documenti farneticanti che peraltro fanno bella mostra di sé sul sito Web di Di Stefano, qui e qui. Se avete un minimo di infarinatura scientifica e non avete digerito la cena, evitate di aprire questi PDF. Credo che basti veramente poco per capire che - nonostante i nomi roboanti sbandierati a proposito di "test" che nessuno potrà mai verificare (figuriamoci ripetere) - siamo davanti a una colossale montagna di assurdità. Altro che notizie da prima pagina.
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