Il funzionamento è quello della sottoscrizione a una serie di feed di podcasting pubblicati sul sito OEBB Podcast. Si sceglie il programma desiderato e click, basta aggiornare il player prima di salire in carrozza. Semplice ma geniale considerando che ascoltare la radio sul treno non è mai molto facile e leggere un libro o una rivista può anche dare fastidio. Non vi sembra una buona idea, tra l'altro realizzabile probabilmente con una spesa contenuta, senza buttar via carta patinata e inchiostro in house organ che nessuno legge (tranne Amico Treno, la rivista che le FS dieci anni fa realizzavano per i viaggiatori e che ovviamente è stata abolita per eccessiva qualità).
Ovviamente OEBB Podcast è stata inventata in una nazione piccola che ha tuttavia una rete ferroviaria di undicimila chilometri (contro i nostri 16mila), trasportando in un anno circa 200 milioni di passeggeri (noi arriviamo quasi a cinquecento, ma l'Italia è un po' più popolosa dell'Austria). Ma non sarebbe una buona idea anche qui da noi? Una decina di giorni fa ho letto del lodevolissimo scorso che l'associazione Co.Mo.Do. Confederazione Mobilità Dolce, sta compiendo per la riscoperta di 5.700 chilometri di ferrovie dimenticate (vuoi ripristinandone alcuni, vuoi trasformando i tracciati in affascinanti percorsi di trekking). Il 2 marzo è stata organizzata in tutta Italia la Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate. Che ci azzecca, direte voi? Io sono convinto che c'entri moltissimo con il paradosso tutto italiano di una nazione ricca di un patrimonio turistico di valore inestimabile che non è capace di inventarsi niente - a parte qualche faraonico sito Web che brucia milioni di euro e viene chiuso prima dell'inaugurazione - per promuovere tutto questo e che per giunta fa viaggiare mezzo miliardo di persone su treni semplicemente indecenti.
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