Surreale - e come potrebbe essere altrimenti? - intervista di Repubblica a Renzo Arbore e Gianni Boncompagni in prossimità del 40esimo anniversario di Alto Gradimento. La prima trasmissione di quella che avrebbe dovuto intitolarsi "Musica e puttanate" (la combriccola di conduttori e ospiti fece di tutto per mantenersi fedele alla mission, centrando l'obiettivo in pieno), andò in onda il 7 luglio 1970. Antonio Gnoli, che firma il pezzo, sostiene che fu la sola rivoluzione riuscita in un tempo in cui si parlava molto di cambiare il mondo.
Ma come nacque Alto Gradimento?Arbore: «Io venivo da Per voi giovani, Gianni invece si era abbrutito dietro Tre uno Tre Uno, che era uno spazio importante, ma di una tristezza infinita».Boncompagni: «Tu sostieni che si piangeva molto».A: «E non è vero? Ti ho anche sentito singhiozzare davanti all'ascolto di certe telefonate».B: «Era la prima volta che gli ascoltatori potevano intervenire in diretta. Ma giuro che non ho mai pianto».A: «Forse tossivi. Fatto sta che dopo quelle due esperienze io ti dissi: andiamo a proporre un programma di evasione che faccia ridere perché qui non ride più nessuno. Andammo dal direttore e gli sottoponemmo una trasmissione dal titolo: "Musica e puttanate"».B: «Ci guardò incredulo. Poi tu proponesti: "Basso Gradimento" e io dissi meglio alto che basso».A: «Iniziammo senza partner, con un foglio bianco davanti e una pila di dischi da trasmettere».B: «Cominciammo effettivamente col dire un sacco di puttanate».A: «Erano piccole amenità, ti ricordi che per il 14 luglio scherzammo sulla presa della Bastiglia?».B: «La pastiglia».A: «No, dicevamo: chi è che si è preso la Bastiglia? Poi tu Gianni avesti l'idea di andare all'aeroporto e registrasti la frase che divenne il primo tormentone radiofonico: "Il signor Ciprandi è desiderato al banco dell'Alitalia"».B: «Ma come fai a ricordarti quelle cazzate?».A: «Era tua, ho solo più memoria di te. Poi ci inventammo che avevamo avuto una raccomandazione dal ministro dell'Imballaggio Onorevole Pacchettini».B: «Spiegami qual è il segreto della tua memoria».A: «È inutile che fai finta di non ricordare, questa puttanata tu la raccontavi perfino alle tue figlie!».
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