27 agosto 2007

Una banda per le stazioni comunitarie?


L'amico Giovanni mi ha inviato un commento al post relativo alla convegno "Radio senza antenna" organizzato nel marzo scorso dal Corecom della Lombardia e dal Museo della Scienza di Milano. Giovanni dice di essere animatore di un progetto per la creazione di street radio a bassa potenza ispirato al modello delle licenze Low Power AM in Gran Bretagna e Stati Uniti. Non sono ancora in grado di anticipare i dettagli di questa iniziativa e resto in attesa che il promotore si faccia vivo. Ma il tema, come sapete, mi sta molto a cuore, perché sono convinto che le frequenze delle onde medie - ancora abbastanza seguite dagli automobilisti per ovviare ai problemi di copertura dell'FM in mobilità, ma generalmente in netto declino - potrebbe essere l'ambiente di elezione di una rete capillare di stazioni a bassissima potenza e di interesse molto locale. Basterebbe regolarne l'uso in modo semplice e razionale, cercando di riservare qualche frequenza proteggendola dalle interferenze analogiche, ma soprattutto digitali (vedi il caso della anarchica sperimentazione del DRM, fatta spesso senza alcun rispetto delle trasmissioni diffuse sui canali adiacenti).
Uno dei vantaggi della modulazione di ampiezza è il basso costo degli impianti di trasmissione, ancora abbastanza diffusi in un mercato di nicchia molto specializzato (che tra parentesi serve anche una piccolissima percentuale di radioamatori "vintage" interessati alla trasmissione in AM). Ecco per esempio una pagina del sito Vintage-radio.com che propone la recensione di quattro apparati. Tra i costruttori più interessanti mi sembra il caso di segnale Vintage Components, con ben due modelli, Gizmo e Metzo, rispettivamente per il mercato hobbystico e professionale. I prezzi variano dalle 50 sterline a circa 300 dollari, somme molto contenute. Da tenere d'occhio anche le pagine di PCS Electronics, un fornitore di kit di trasmissione FM e AM che sta portando gli ultimi ritocchi al suo AM MAX III DSP AM, evoluzione del MAX II , un trasmettitore da 10 Watt in grado di coprire, a seconda della versione, le onde medie o le bande amatoriali. Anche in questo caso i costi si aggirano tra i 3 e i 400 dollari. Secondo il progettista, che risponde alle richieste dei clienti sul forum di PCS-Electronics, la terza generazione del kit sarebbe ormai in dirittura di arrivo, con la copertura continua in trasmissione e altre nuove caratteristiche.
Va da sé che in Italia ogni forma di utilizzo di impianti di questo genere fuori dalle frequenze assegnate ai radioamatori con regolare risulterebbe fuori legge. La speranza è che il regolatore e il Ministero guardino all'esempio di altre nazioni (anche in Francia è previsto l'assegnamento delle onde medie ad alcune radio commercialie) e traggano le dovute conseguenze sulla base di una effettiva richiesta di spazi da parte di possibili radio comunitarie. E' un'ipotesi così campata in aria?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ci sono anche altre pagine web dove sono elencati altri trasmettitori in onde medie.
Ad esempio una pagina, a mio avviso , abbastanza interessante è questa:

http://www.leradiodisophie.it/Micro-Power-AM.html

Poi ci sono i kit dei trasmettitori della americana Ramsey, che sono anche disponibili su Ebay nel negozio on line della ditta stessa.

Ecco il catalogo dei trasmettitori della Ramsey dal sito ufficiale della ditta:

http://www.ramseyelectronics.com/hk/default.asp?page=amfm

Mi raccomando di scegliere quelli quarzati (o con pll) perchè altrimenti il segnale non ha stabilità di frequenza.

Altra curiosità interessante è che recentemente la ditta Greca Aspisys ( http://www.aspisys.com ) ha sviluppato dei trasmettitori in onde medie stereo che sono in vendita anche su Ebay:

http://stores.ebay.it/ASPiSYS-Ltd_W0QQcolZ4QQdirZQ2d1QQfsubZQ2d999QQftidZ2QQtZkm

Questi greci hanno anche realizzato un circuito demodulatore AM Stereo C-QUAM che prende in input la media frequenza del ricevitore (tipo i down converter per il DRM), ed ha come uscita ha il segnale stereo in bassa frequenza:

http://www.aspisys.com/dqam.htm

Saluti,
Andrea Russo

Andrea Lawendel ha detto...

Con lettori così prima o poi potrò fare a meno di scrivere. Grazie per questi riferimenti così interessanti. Approfitto per aggiungerne uno al sito della Medium Wave Alliance una associazione informale che dal 1997 al 2004 ha promosso, con articoli e un sito oggi archiviato all'indirizzo appena linkato, l'uso della banda delle onde medie con trasmettitori a bassa potenza. In diverse nazioni, oltre a specifiche licenze la normativa prevede anche l'uso "senza licenza" delle frequenze MW (per esempio negli USA il comma 15 dell'articolo 47) per applicazioni personali a cortissimo raggio. Questo stesso regime di esenzione consente l'impiego dei microripetitori FM per l'ascolto remoto di dispositivi audio. Anche la Commissione europea recentemente ha affrontato il problema della regolamentazione (anzi, della deregolamentazione) di questo tipo di applicazioni. In Italia, tanto per cambiare, lo scarso controllo sull'allocazione delle risorse di spettro non aiuta a sfruttare appieno certe opportunità.