«Sono stato sul sito dell'Australian Bureau of Meteorology, perché ho mandato un rapporto a Wiluna per due fax charts ricevute ieri dalle 17.51 Z - mi scrive Christian Diemoz da Aosta - e ho notato qualcosa di molto interessante. L'Ufficio è "proud to say" che il contratto per le trasmissioni marittime HF è stato prorogato di tre anni, quindi almeno fino al 2010. C'è il link all'annuncio ufficiale da parte del rappresentante del governo e vi è pure un link ai risultati di una Survey che l'Ente aveva indetto per ottenere il parere del "pubblico" sull'accesso ai servizi dell'Ufficio.
Mi viene in mente la procedura indetta dalla USCG, di cui sarà interessante conoscere i risultati [i commenti sono consultabili qui]. Nel mentre, dai un'occhiata al materiale australiano:
http://www.bom.gov.au/inside/services_policy/marine/hf_radio_survey/hf_radio_announce.shtml
In un panorama mondiale in cui le hf diventano un graduale cimitero, un Governo che le mantiene, perché gliel'hanno chiesto i suoi cittadini, è acqua fresca per noi appassionati. Vogliamo continuare con i paragoni tra il nostro e i Paesi seri?»
Christian ha ragione, la lettura dei commenti dei "mariners" sul gradimento dei servizi informativi diffusi in HF è molto istruttiva. Il grosso delle risposte arriva da chi naviga a bordo di yacht, ma le onde corte sono per il 70% degli utenti il medium più utilizzato per le informazioni meteo. Un pubblico ristretto che dipende in misura preponderante dalle HF per la sicurezza della navigazione (in confronto il 5% utilizza Inmarsat, che ovviamente costa molto di più). Alla luce dei dati raccolti il Met Office australiano non poteva che confermare la regolare diffusione di questo apprezzato servizio, gioia per uomini e donne di mare e di radio.
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