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L'avventura di MM è durata poco più di tre anni e adesso Nice cerca, nella finestra del browser, un rilancio che mi sembra alquanto improbabile, almeno a giudicare dai contenuti quasi del tutto privi di interesse del numero uno, o zero, di Monitoring Matters. In questo senso RadioUser è stata più fortunata o brava, perché continua a pubblicare, pur conservando la sua affinità con Short Wave Magazine e con le tematiche dell'ascolto tecnico.
In ogni caso non sembra esserci molto spazio per troppi cloni, almeno in edicola. È una decadenza triste ma inevitabile. La comunità di chi ascolta la radio per passione tecnica, culturale, linguistica, oggi non rappresenta un grande mercato dal punto di vista economico. Le esigenze hardware vengono coperte abbastanza bene da un insieme di dispositivi e accessori sempre più orientati alla software defined radio e proposti da aziende di piccole dimensioni o dai pochissimi marchi storici, quasi tutti giapponesi, che ancora dedicano qualche linea di prodotto ai radioamatori veri e propri, quelli con la licenza di operatore in trasmissione. Quanto alle esigenze informative, è sempre meno giustificabile produrre contenuti non elettronici vista la relazione sempre più stretta tra radio, computer e rete. Riviste e fanzine continueranno a uscire, ma probabilmente finiranno con l'essere tutte basate sul modello dell'iscrizione o dell'abbonamento. Alla rediviva Monitoring Matters faccio i miei auguri, ma se il futuro sarà uguale a quello che si legge adesso e l'interfaccia Web resterà così anni Novanta, tanto varrebbe chiudere subito anche questo secondo tentativo di rianimazione.
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