26 dicembre 2015

PocketFM, la stazione radio in una scatola che aiuta a diffondere informazioni e svago in Siria e altre aree in difficoltà

Secondo un recente articolo di NiemenLab, sarebbero già una trentina - il grosso in Siria a supporto del progetto di giornalismo comunitario SyrNet, ma anche in Tanzania, Yemen, Sierra Leone - le PocketFM distribuite dalla ONG berlinese Media in Cooperation and Transition. PocketFM - qui una dettagliata descrizione in pdf - è un trasmettitore FM compatto, alimentabile a 12 volt con una batteria d'auto e inserito in un alloggiamento robusto e dotato di dispersori, in modo da non aver bisogno di ventole di raffreddamento. Realizzato dalla società di consulenze tecnologiche IXDS, lo "scatolo" concepito da MiCT funziona come un sistema di produzione e ridistribuzione di contenuti facilissimo da installare e attivare. Controllato dall'intelligenza di bordo di un computer Raspberry, PocketFM si collega facilmente all'uscita audio del ricevitore satellitare e può quindiaccedere direttamente a un canale di ridistribuzione satellitare come il transponder Nilesat già utilizzato dal network di giornalisti siriani coordinato e supportato direttamente da Berlino. SyrNet vanta secondo i suoi promotori già una decina di stazioni FM attive in Siria, alcune delle quali basate su PocketFM.



L'apparecchio è capace di trovare da solo la frequenza libera da utilizzare, diffonde via RDS le informazioni di identificazione e gli eventuali messaggi agli ascoltatori e per la trasmissione è sufficiente una antenna pieghevole di un metro che assicura un raggio di copertura di qualche chilometro. Le prossime versioni dovrebbero integrare anche un hard disc e un sistema di localizzazione che facilita il controllo remoto dei trasmettitori. L'intero progetto riceve i finanziamenti del ministero tedesco per gli esteri tedesco. La caotica situazione siriana è un "test bed" molto efficace per questo modello di giornalismo partecipativo, supportato da tecnologie evolute ma allo stesso tempo leggere. Ma in realtà PocketFM si presta a moltissimi altri impieghi sia nelle aree di conflitto, sia nelle geografie più remote. In Sierra Leone per esempio il sistema è stato sperimentato per diffondere informazioni sul contrasto alla recente epidemia di Ebola. 

20 dicembre 2015

Qui radio plasma. L'SDR low cost negli esperimenti sull'anti-materia del CERN

Grande lezione di fisica ieri dal mio amico Ruggero Caravita, giovane scienziato attivo tra INFN di Genova e CERN di Ginevra, dove collabora nel team dell'esperimento AEgIS, che studia gli aspetti gravitazionali dell'antimateria per verificare il principio di equivalenza debole della massa. Ruggero non solo tollera la mia profonda ignoranza di una materia che lui padroneggia invece in modo sopraffino, ma conoscendo la mia strana passione per la radio e la propagazione si lascia coinvolgere in lunghe conversazioni sulla software defined radio e i meccanismi della propagazione delle onde elettromagnetiche nei plasmi, uno stato della materia (e dell'anti-materia) molto importante per gli esperimenti di AEgIS.
In genere in ambito radioamatoriale si conoscono fin troppo bene le applicazioni dell'SDR nel monitoraggio di ogni tipo di trasmissione di orgine umana o M2M, o il grande apporto che la tecnologia software-defined sta dando alla radioastronomia. Molto meno scontato è il ruolo che anche dispositivi molto economici possono avere in un laboratorio delle alte energie per lo studio "non invasivo" (un aspetto fondamentale quando si ha a che fare con particelle quantistiche, anche nei loro comportamenti classici come nel caso che andremo a trattare). Ruggero mi ha raccontato di aver utilizzato un dongle SDR che si è procurato con un investimento di un centinaio di euro per osservare il comportamento di un plasma di elettroni (ma se capisco bene potrebbe trattarsi indifferentemente di anti-elettroni) intrappolato in uno spazio di confinamento elettromagnetico. L'uso di tecniche DSP in istituzioni di questo genere non è certo una novità. Ancora una volta a stupire sono la capacità dimostrata da hardware di classe assolutamente commerciale e la flessibilità di applicazioni software sviluppate in ambito amatoriale.
In attesa della pubblicazione di un articolo più dettagliato e scientificamente autorevole da parte dell'ideatore dell'esperimento, provo a raccontare come l'ho capita io. Immaginiamo un cilindro in cui una serie di toroidi genera un campo magnetico parallelo alla lunghezza del cilindro stesso. Sulle pareti del cilindro una serie di elettrodi generano invece un campo elettrico. In questo caso immaginiamo due elettrodi carichi uno all'imboccatura, l'altro sulla parte terminale del cilindro. Sparando all'interno di questo contenitore magnetico, che tecnicamente si chiama Penning trap (qui la spiegazione fornita da un altro esperimento del CERN, Alpha) gli elettroni da intrappolare, questi cominciano ad avvitarsi a cavatappo lungo le linee di flusso del campo magnetico percorrendo la lunghezza del cilindro fino a percepire, sul fondo, il campo elettrico che respinge gli elettroni. Le particelle invertono senso di marcia e ripercorrono, sempre attorcigliandosi sulle linee di flusso magnetico, sempre confinate all'interno degli anelli della Penning trap. Tornati vicino all'imboccatura trovano il secondo campo  elettrico e il loro cammino spiraleggiante ricomincia e così via.
In questo modo un numero N di particelle si ritroverà intrappolato all'interno di questo "contenitore", creando per effetto del campo magnetico un vero e proprio plasma: un gas di elettroni che assume a sua volte la forma di un pezzo di tubo di gomma. Il moto delle particelle determina una serie di "modi" di risonanza dovuti al fatto che questo cilindro di gas subisce delle deformazioni, per esempio allungandosi e accorciandosi rispetto al suo baricentro, o subendo delle torsioni relativamente al proprio asse o ancora traslando verso destra o sinistra seguendo le oscillazioni del suo stesso baricentro. L'aspetto interessante è che il passaggio degli elettroni davanti agli elettrodi disposti assialmente lungo la parete della trappola può essere rilevato misurando il minuscolo campo generato dalle particelle in movimento, semplicemente sintonizzandosi sulla frequenza giusta. Nel caso del plasma di Ruggero questa frequenza è centrata intorno ai 25 MHz. 
C'è però un altro parametro misurabile, questa volta legato alla temperatura: per effetto del moto delle particelle, infatti, il "tubicino" di plasma subisce un certo gradiente termico (si parla di un calore davvero mimino, di una decina di gradi Kelvin). Nell'equazione che determina la frequenza di risonanza dei modi, questa è proporzionale alla temperatura T e inversamente proporzionale al numero di particelle che compongono il plasma. La temperatura, infatti, modifica la densità del plasma e quindi la frequenza dei suoi modi di oscillazione.
Ruggero mi ha fatto capire di aver predisposto l'esperimento con molta curiosità ma mi è sembrato che fosse rimasto quasi sorpreso di un successo ottenuto al primo colpo. Guardate le due videate ottenute da Ruggero con SDR# - una delle interfacce SDR più popolari e oggi alla base di un nuovo front end hardware progettato dal suo autore Youssef Touil, il "dongle" AirSpy  (con copertura tra i 24 MHz e gli 1,8 GHz) con il recente optional del downconverter SpyVerter che estende la copertura tra 1 kHz e 60 MHz http://airspy.com/). Accanto alla videata di riferimento, il "fondo" ottenuto misurando il potenziale sugli elettrodi della trappola dell'esperimento AEgIS priva di plasma di elettroni al suo interno...


«si vede benissimo - spiega Ruggero - la variazione nel tempo in frequenza del modo, che corrisponde alla variazione di densità del plasma dovuta alla temperatura che va in equilibrio»:

















Sembra quasi uno ionogramma, ma nel nostro caso la lettura  è non invasiva, non prevede per esempio l'uso di una ionosonda. E le scoperte non finiranno qui. I prossimi passi di Ruggero consisteranno nell'effettuare altre visualizzazioni SDR modali, su frequenze decisamente più basse dei 26 MHz, alla ricerca per esempio degli effetti della radiazione di sincrotrone degli elettroni che si avvitano nella loro corsa, cedendo a ogni giro una briciola della loro energia.


14 dicembre 2015

Il DAB+ in Francia, ecco il calendario della copertura nazionale. Si lavorerà fino al 2023.


Era un po' uscita dai radar dopo il lancio di una prima fase con la copertura di Parigi, Lione e Nizza, ma l'iter delle consultazioni e degli studi era andato a vanti e oggi la Francia rientra massicciamente nella corsa alla radio digitale con la pubblicazione di una tabella di marcia per la copertura dell'intero territorio nazionale. In tutto sono previste dal regolatore CSA ben 16 tappe da qui al 2023 (!), in ciascuna delle quali saranno previsti bandi per l'allocazione di risorse "estese" e "locali". In queste tappe, tra 2016 e 2017 sono previste le estensioni locali delle coperture delle tre principali aree urbane francesi, già citate (la capitale, Lione e Nizza). Ci vorranno insomma altri 8 anni per avere in Francia un panorama DAB+ consolidato e nel frattempo ci saranno inevitabilmente enormi cambiamenti a livello delle infrastrutture Internet, in particolare quelle mobili. Il CSA sembra avere ben presente queste possibili evoluzioni. Allo stato attuale, però, bisogna riconoscere che se il consumo di radiofonia attraverso Internet, in rete fissa o mobile, è nettamente in crescita. la scalabilità di questa modalità di fruizione è ancora in discussione. Il modello di distribuzione broadcast - rispetto alla modalità unicast, o punto-punto, offerta dalle infrastrutture IP - continua indubbiamente ad avere i suoi vantaggi. Il vero problema è riuscire a capire la durata di tali vantaggi nel tempo e un orizzonte di otto anni è davvero ampio. 

Vale comunque la pena di studiare a fondo l'approccio francese al DAB+, perché c'è molto da imparare. Sul sito del CSA, seguendo i link forniti dal comunicato ufficiale del 10 dicembre, si arriva a diversi documenti realizzati anche sulla base di consultazioni pubbliche svolte alla fine del 2014 (comunicato gennaio 2015 con la pubblicazione del rapporto "Evolution des modes de diffusion de
la radio: quel rôle pour la radio numérique terrestre?") e a metà 2015 (comunicato ottobre 2015). Sulla base della consultazione dei candidati per i possibili multiplex locali è stato pubblicato anche il rapporto con l'analisi dell'offerta attuale FM e di un possibile adattamento a uno scenario DAB+.
Non è facile sintetizzare tutto, per il momento mi limito a riportare qui uno schema con il calendario delle prossime gare di aggiudicamento delle risorse.

23 novembre 2015

Yemen, in pieno conflitto tra houthi e lealisti spunta sulle onde corte una Radio Sana'a "alternativa"

Il presidente yemeniti Hadi al suo ritorno a Aden a settembre, dopo sei mesi di esilio
Se Anonymous sceglie Twitter e la websfera per sferrare il suo attacco ai canali di propaganda e reclutamento di Daesh, un teatro non marginale dello scontro interno tra i due Islam riscopre il medium "transnazionale" più vecchio dopo il telegrafo: le onde corte. In queste ore si possono ascoltare su 11860 kHz i segnali di una Radio della Repubblica dello Yemen. Solo che i programmi non sono quelli che si possono ascoltare, anche in streaming Internet, da Radio Sana'a "ufficiale" [presente anche sull'aggregatore TuneIn]: l'idea è che si tratti di trasmissioni "clandestine" effettuate dall'Arabia Saudita a sostegno del presidente Abdrabbuh Mansour Hadi, esautorato lo scorso anno, in occasione del violento putsch messo in atto dai guerriglieri houthi, la corposa minoranza sciita dello Yemen. Lo scorso marzo Hadi era stato costretto alle dimissioni e all'esilio in Arabia Saudita, nazione che ha lanciato una campagna militare a suo favore. Tornato in Yemen una prima volta in settembre, Hadi è nuovamente atterrato a Aden, nel sud del Paese, sei giorni fa. E guarda caso sulle onde corte, già alla fine di ottobre, sono stati segnalati i programmi di una Radio Sana'a diversa da quella che in Europa si poteva ascoltare con una certa regolarità su 6135 kHz (le ultime segnalazioni post-golpe risalgono ad aprile).
Secondo le notizie pubblicate dai blog e dalle liste specializzate degli appassionati di radioascolto, la frequenza sarebbe impegnata di 11860 nei 25 metri per parecchie ore al giorno, fino alla nostra mezzanotte, con una potenza di 50 kW. Alcune fonti avrebbero parlato di un impianto localizzato nel territorio yemenita, ma le difficoltà di alimentazione di elettrica che in questo momento caratterizzano una nazione pesantemente sotto attacco, fanno pensare anche in questo a un impegno da parte saudita, che molto probabilmente hanno messo a disposizione una delle frequenze di Jeddah. I giornali riferiscono che Hadi sarebbe ritornato proprio per guidare la riconquista di Sana'a. Il segnale della stazione ribelle si può ascoltare con discreta intensità sul radioricevitore SDR dell'Università di Twente, in Olanda, facilmente controllabile via Web. In questo momento a Milano non sento granché, ma i miei livelli di rumore sono particolarmente elevati. 
Le notizie più aggiornate su queste trasmissioni  pubblicate dal British DX Club, nella guida Middle East on Shortwave.

19 novembre 2015

Ascolto radiofonico in UK: è quasi pari tra radio analogica e digitale


Il Regno Unito è abbastanza vicino a quella soglia di sostanziale pareggio tra ascolto tradizionale, "analogico" della radio e ascolto effettuato attraverso una piattaforma digitale (tra radio DAB, televisori Dtv/sat e Internet). La radio analogica è ancora maggioritaria nel terzo trimestre 2015, ma di poco: del 50,4% secondo il sesto Digital Radio Report appena rilasciato da Ofcom. A fronte di 576 emittenti AM/FM attive in Gran Bretagna, ci sono 283 stazioni sul DAB, che però è in costante crescita (anche se nell'ultimo trimestre la vendita di nuovi apparecchi ha subito per la prima volta un calo, forse anche dovuto al non marginale problema della vecchia codifica DAB/Musicam ancora utilizzata da quelle parti). Quasi tre persone su dieci affermano di ascolare prevalentemente la radio sul DAB, che ha una copertura superiore all'85% sulle strade e nei centri urbani. Notizie incoraggianti per il DAB arrivano anche sul fronte dell'ascolto a bordo dell'auto: mentre il 75% dei nuovi modelli viene venduto già equipaggiato col DAB, tre guidatori su dieci dicono di avere a bordo una radio digitale. Nel complesso, l'ascolto della radio su piattaforme digital è al 41,9%, ormai prossimo alle soglie che autorizzerebbero, a breve-medio termine, un definitivo passaggio al digitale almeno per i network nazionali e le principali stazioni. Le possibili conseguenze in Europa di una Gran Bretagna con la radio "full digital" sono però incerte, come incerto il destino della Gran Bretagna in Europa.

11 novembre 2015

WRC-15, l'ITU approva l'ADS-B satellitare: mai più velivoli scomparsi

Da Ginevra, dove è in corso la conferenza WRC-15, arriva una notizia importante per la sicurezza del volo. La porzione di spettro compresa tra 1087.7-1092.3 MHz è stata assegnata dall'ITU al tracciamento a livello globale dei segnali trasmessi dal sistema ADS-B, il radar secondario che comunica in formato digitali dati come la posizione geografica, la quota e altri parametri di volo. È il primo significativo passo di una volontà espressa dopo la tragedia del volo Malysian Airlines MH370, scomparso dai cieli del sud est asiatico e mai più ritrovato. Un'incertezza che è in parte frutto delle limitazioni del sistema ADS-B solo terrestre, i cui segnali sono ricevibili dalle torri di controllo solo quando il velivolo trasmittente è "a vista". Il che lascia al buio circa il 70% dello spazio aereo intorno alla terra. 
Già oggi alcuni satelliti sono equipaggiati con ricevitori ADS-B che coprono porzioni di territorio molto più estese e possono aumentare la "visibilità" dei 1090 MHz ritrasmettendo a terra il segnale. Ora con la decisione della WRC-15 si potrà procedere all'espansione di questa rete di ripetitori orbitali: la nuova generazione di satelliti Iridium NEXT sarà composta da 66 satelliti, che dovrebbero essere lanciati da qui al 2017. Il provider di servizi di tracking Aireon, un consorzio di cui fa parte anche la nostra ENAV, potrà quindi assicurare una copertura planetaria, inclusiva di poli e oceani, al servizio di sorveglianza automatica del volo, che verrà debitamente potenziato (vedi tabella). Ulteriori informazioni sul sito Global Flight Safety.




Radio spectrum allocated for global flight tracking

ITU World Radiocommunication Conference enables Earth-to-space reception of ADS-B transmissions

Geneva, 11 November 2015 – Agreement has been reached at the World Radiocommunication Conference in Geneva on the allocation of radiofrequency spectrum for global flight tracking in civil aviation.
The frequency band 1087.7-1092.3 MHz has been allocated to the aeronautical mobile-satellite service (Earth-to-space) for reception by space stations of Automatic Dependent Surveillance-Broadcast (ADS-B) emissions from aircraft transmitters.
The frequency band 1087.7-1092.3 MHz is currently being utilized for the transmission of ADS-B signals from aircraft to terrestrial stations within line-of-sight. The World Radiocommunication Conference (WRC-15) has now allocated this frequency band in the Earth-to-space direction to enable transmissions from aircraft to satellites. This extends ADS-B signals beyond line-of-sight to facilitate reporting the position of aircraft equipped with ADS-B anywhere in the world, including oceanic, polar and other remote areas.
WRC-15 recognized that as the standards and recommended practices (SARP) for systems enabling position determination and tracking of aircraft are developed by the International Civil Aviation Organization (ICAO), the performance criteria for satellite reception of ADS-B signals will also need to be addressed by ICAO.
This agreement follows the disappearance and tragic loss of Malaysian Airlines Flight MH370 in March 2014 with 239 people on board, which spurred worldwide discussions on global flight tracking and the need for coordinated action by ITU and other relevant organizations.
In its special meeting on global flight tracking, which took place in Montréal, 12-13 May 2014, ICAO encouraged ITU to take urgent action to provide the necessary spectrum allocations for satellites to support emerging aviation needs. In October 2014, the ITU Plenipotentiary Conference meeting in Busan, Republic of Korea, instructed WRC-15 to consider global flight tracking in its agenda.
“In reaching this agreement at WRC-15, ITU has responded in record time to the expectations of the global community on the major issue concerning global flight tracking,” said ITU Secretary-General Houlin Zhao. “ITU will continue to make every effort to improve flight tracking for civil aviation.”
“The allocation of frequencies for reception of ADS-B signals from aircraft by space stations will enable real-time tracking of aircraft anywhere in the world,” said François Rancy, Director of the ITU Radiocommunication Bureau. “We will continue to work with ICAO and other international organizations to enhance safety in the skies.”

08 novembre 2015

La Finlandia assegna 18 nuove licenze. Una anche per una stazione sulle onde medie

Sorpresa, sorpresa. L'agenzia regolatrice finnica Viestintävirasto (FiCoRa) ha assegnato 18 licenze valide fino alla fine dellì'anno 2019. ad altrettante stazioni radio in 30 località finlandesi. Le frequenze in gioco non sono solo in modulazione di frequenza. Insieme a 36 frequenze FM, FiCoRa a ha infatti destinato una frequenza in onde medie, i 729 kHz, a Pispalan Radioyhdistys una associazione di Tampere che trasmette musica nostalgica. In origine le frequenze in onde medie da assegnare erano quattro.
New radio programming licences granted for several applicants
(Published 05.11.2015)
FICORA has granted 18 new programming licences for analogue radio broadcasting operations in 30 different localities in Finland.
In the application round for radio programming licences that ended at the end of August, 94 new frequencies and four frequency blocks for analogue FM radio broadcasting as well as four frequencies for AM radio broadcasting were available for application. The programming licences granted by FICORA cover 36 of the FM frequencies and one of the AM frequencies that were available for application. Furthermore, frequencies are allocated to Yleisradio's YLE Puhe network in Alajärvi and Kankaanpää. There were no applications for 16 frequencies, and the applications for the rest were transferred to the Government for decision because of insufficient availability of frequencies.
Two thirds of the programming licences granted by FICORA concern completely new frequency blocks. These programming licences for new frequency blocks were granted to Pispalan Radioyhdistys ry, Alueradiot Sastamala Oy, Love FM Oy, Kaimax Media Oy, Kevyt Kanava Oy and Mediatakojat Oy.
Roughly a third of the new programming licences were connected to previously granted programming licences, as requested by the applicants, by incorporating the granted frequencies into existing frequency blocks. Programming licences for extension of coverage were granted to Nordic Palvelut Oy, Kristillinen Media Oy, Oy Suomen Uutisradio Ab, Järviradio Oy, NRJ Finland Oy, Kevyt Kanava Oy and Suomen Lähiradiot Oy.
Radio broadcasting on frequencies subject to the programming licences must be started within six months of the first date of the licence period. The programming licences expire at the end of 2019.
Radio Pispalan sul proprio sito fa sapere che i 729 verranno attivati il più presto possibile, specificando di voler utilizzare i suoi nuovi canali per diffondere due programmazioni separate. L'elenco completo delle licenze e frequenze assegnate le troverete su questo pdf. Saranno da valutare le opportunità di ascolto notturno dalle nostre parti.

Licenze onde medie: RP partecipa alla consultazione Agcom

Aldo Fontanarosa su Repubblica scomoda Antonio de Curtis in arte Totò, scomparso mezzo secolo fa, per celebrare il "ritorno della radio" per giunta a onde medie. Fonte della leggenda sul Totò radioascoltatore notturno è lo stesso Principe della risata, a colloquio con un altro mostro sacro, Oriana Fallaci. In un'intervista del 1963 Totò raccontava:

«Nulla e tante cose. Ora le spiego. La servitù va a dormire alle 11. Franca, mia moglie, resta con me fino alle 2: mi parla, mi legge i giornali perché come lei sa io son mezzo cieco... Poi anche lei va a dormire e io resto solo. Giro per la casa, sto seduto, penso, io penso molto, mi affaccio alla finestra, vado in cucina a controllare che il gas sia chiuso, che le valvole della luce elettrica siano a posto, spengo le cicche perché ho sempre paura dell’incendio, vuoto i portacenere perché non sopporto l’odore delle cicche... E poi, siccome ho una radio che prende tutte le stazioni e in più la radio marina, mi metto lì e mi sento tutti i discorsi che si fanno le navi, i telegrammi dei pescherecci, «Partito da Gibilterra, caricato 6 quintali di banane», e ci trovo l’ alba. Ridicolo, eh? Una scena da uomo ridicolo.»

Torniamo insomma a parlare di una radio favolistica e fasulla, che come viene raccontata non esiste più, che alla maggior parte di noi risulterebbe comprensibile come la diligenza al posto del treno a levitazione magnetica: in mancanza di meglio la diligenza a qualcosa serviva, ma nessuno si sognerebbe mai di ripristinarla su larga scala. Insomma una radio che suona patetica e ridicola, proprio come il Totò narrato da Totò.
La faccenda del presunto "ritorno" delle onde medie in Italia desta le stesse perplessità. L'articolo di Aldo nel suo svolgimento successivo è ottimo e ben documentato. Soprattutto dà il giusto merito a Giorgio Marsiglio, l'esperto di normative che con le sue richieste in sede europea ha di fatto scatenato un iter che ha portato al recepimento, in Italia, di regole che sanciscono la fine del monopolio della RAI sulle medie. Fontanarosa cita le numerose (non così tante però) emittenti che negli ultimi due o tre anni hanno trasmesso  in assenza di autorizzazione e il suo pezzo parla persino dei problemi di ricezione legati ai rumori elettrici. Dice anche che in Italia Radio RAI dispone ancora di 12 impianti, ma non si dice che questi impianti verranno sicuramente spenti, più prima che poi. Non si fa parola di un declino massiccio, della Germania e della Francia che cancellano i loro impianti AM, del Nord Europa che li ha spenti da anni, della Russia che di colpo abbandona onde medie e corte, delle 5 mila stazioni AM americane che soffrono per mancanza di ascolti e sponsor pubblicitari, che vogliono chiudere o migrare in fm.
Del resto non è colpa di Fontanarosa. La bozza di regolamentazione su cui pochi giorni fa Agcom ha aperto la consultazione, a proposito di licenze parla soltanto di investimenti, di progetti di ampio respiro, di tecniche (digitali) alternative. Peccato che ovunque nel mondo enti pubblici e operatori commerciali abbandonano la modulazione d'ampiezza mentre le famose modulazioni numeriche  sono ferme al palo dal giorno zero (HD Radio negli USA) o nate quasi morte (il DRM europeo). Quest'ultimo non è mai andato al di là di qualche modulatore venduto (con un po' di marketing lubrificante) dai veri inventori dello standard: le aziende che ancora costruiscono trasmettitori per le onde medie. Ricevitori commerciali DRM non ne esistono, di componentistica ce n'è più che altro nei data sheet e le varie "sperimentazioni" sono finite, nella generale indifferenza, da anni. I fautori del DRM si attaccano ai nuovi trasmettitori acquistati da All India Radio per ammodernare la rete AM, ma anche in India sono state mosse critiche a una tecnologia che tuttora non può contare su un mercato di ricevitori a basso costo in grado di soddisfare le richieste di decine di milioni di ascoltatori.
A mio parere rimane, per le onde medie, un unico spazio di opportunità e Agcom lo ha drammaticamente ignorato. Le nuove licenze si devono vendere (a caro prezzo?), punto. Nessuno sembra prendere in considerazione  l'idea di spalancare le onde medie al mondo dell'attivismo, dell'emittenza comunitaria e associativa, della cultura. Tiziano Bonini, docente allo IULM, e grande studioso dei modello dei broadcaster pubblici, di financing e economia partecipativa, l'altro giorno mi ha scritto: «come possiamo fare per convincere Agcom a lasciare gratuitamente una frequenza AM a disposizione delle università e del terzo settore?». Io gli ho risposto che mi sembra velleitario puntare tutto sul presunto valore commerciale delle onde medie (valore in cui non crede più nessuno) e non pensarle invece come un possibile laboratorio di sperimentazione e come piattaforma aperta allo scambio di idee e alla diffusione di contenuti, per la visibilità di tante iniziative che potrebbero sfruttare una radiofonia su scala locale. Pensiamo ai gruppi etnici nelle città, alle associazioni di volontariato, alle scuole inferiori, ai teatri, ai musei, ai siti archeologici, alla miriade di realtà che potrebbero occupare l'etere, così come hanno fatto col Web, ma con una tecnologia più leggera e a costo molto contenuto, sia per chi trasmette, sia per chi riceve. 
Alla fine con Tiziano si è deciso di partecipare, con tutte queste considerazioni, alla consultazione promossa da Agcom sul tema della regolamentazione dell'accesso alle onde medie. Abbiamo unito anche i riferimenti ad alcuni esempi di regolamentazione delle licenze di tipo comunitario vigente in nazioni come il Regno Unito, Gli Stati Uniti, la stessa Svizzera (così avanti sul piano della radio digitale DAB+). Vediamo come andrà a finire. Intanto, chi voglia approfondire sulle modalità di concessione non commerciale di frequenze AM, FM e persino DAB può guardare, per esempio qui:

USA

The Local Community Radio Act is an act of broadcast law in the United States, explicitly authorizing the Federal Communications Commission (FCC) to license local low-power broadcasting in the FM broadcast band (LPFM). After five years and four versions, it passed the U.S. Congress in 2010, granting equal protection to community radio stations with regard to translator and booster stations. All three types of stations remain secondary to full-power radio stations, which are typically owned by major corporations and nonprofits. (Previously, this second-class status was only a part of FCC regulation, rather than law.) 

The Local Community Radio Act of 2010 (based upon legislation originally introduced in 2005) was signed into law by President Barack Obama on January 4, 2011 as Pub.L. 111–371, after passage in the House on December 17, 2010, and the U.S. Senate on December 18, 2010. In a statement after the bill became law, Federal Communications Commission Chair Julius Genachowski said, "Low power FM stations are small, but they make a giant contribution to local community programming. This important law eliminates the unnecessary restrictions that kept these local stations off the air in cities and towns across the country." The Act states the following: The Federal Communications Commission, when licensing new FM translator stations, FM booster stations, and low-power FM stations, shall ensure that-- (1) licenses are available to FM translator stations, FM booster stations, and low-power FM stations; (2) such decisions are made based on the needs of the local community; and (3) FM translator stations, FM booster stations, and low-power FM stations remain equal in status and secondary to existing and modified full-service FM stations. In General- The Federal Communications Commission shall modify its rules to eliminate third-adjacent minimum distance separation requirements between-- (1) low-power FM stations; and (2) full-service FM stations, FM translator stations, and FM booster stations.

UK


6.2 There are three types of long term restricted service licence (RSL).
Low-powered AM (LPAM) licences are available throughout the UK, except within the area enclosed by the M25 London orbital motorway, and allow for freely-radiating transmission on the AM waveband at a usual maximum radiated power of up to 1 watt.
Low-powered FM (LPFM) licences are generally available in pre-defined, sparsely populated, areas of England, Wales and Scotland (see map at Annex 1). At Ofcom’s discretion FM may also be available in areas where there has been no short-term RSL (SRSL) activity over a long period (normally three years or more). LPFMs allow for freely-radiating transmission on the FM (VHF) waveband at a usual maximum radiated power of 50 mW, however up to 500 mW of radiated power may be available depending on the coverage required. (This will be considered on a case by case basis. See paragraphs 6.5 and 10.2 for further information.)
Induction loop (IL) licences are available throughout the UK, and allow for limited coverage, usually within selected buildings only, on the AM waveband.

Svizzera



03 novembre 2015

Radio Biafra e le altre: la lotta politica in Nigeria trasmette in onde corte


Passa il tempo ma l'Africa radiofonica continua a stupire, persino su frequenze - in onde corte - che pensavamo fossero al tramonto. La stampa online nigeriana pubblica in queste ore le notizie di una nuova guerra civile - per fortuna solo virtuale o quasi - con la regione ribelle del Biafra, a quasi mezzo secolo da quella combattuta con le armi, quando a soli 7 anni dall'indipendenza dal Regno Unito, Enugu, nel sud-est, cercò di staccarsi dalla confederazione con capitale Lagos, dichiarando a sua volta l'indipendenza. 

La nazione più popolosa del continente continua come sappiamo a essere caratterizzata da forti instabilità e spinte secessionikste e già cinque o sei anni fa gli orgogliosi Igbo avevano riportato clandestinamente in onda Radio Biafra, emittente prodotta dall'esilio di uno studio di Londra. Voice of Biafra negli anni Sessanta operava direttamente dalla giungla nigeriana e qui dagli archivi di On the Shortwave potete leggere una bella rievocazione di Don Jensen, nel ventesimo anniversario della guerra civile, ricordata dallo stesso sito con una registrazione originale effettuata nel 1969 su 6145 kHz. Le trasmissioni oggi avvengono invece attraverso frequenze affittate dagli operatori europei ancora attivi sulle onde corte e proprio quest'anno c'è stato un forte rilancio dell'attività della stazione, guidata da Nnamdi Kanu. I programmi vengono irradiati, su 155560 kHz, da impianti localizzati in Francia. 

La situazione sembra essere precipitata dopo che recentemente il governo del presidente nigeriano Muhammad Buhari aveva alzato i toni contro i proclami di Radio Biafra. La scorsa estate Buhari si era espressamente dichiarato estraneo a una presunta politica anti-Igbo, accusando l'emittente clandestina di diffondere bugie. Un'accusa che indirettamente richiama il ruolo che anche il partito di Buhari, l'APC, ha avuto nella primavera scorsa, con il lancio di un'altra stazione propagandistica sulle onde corte internazionali, Radio Chanji (l'anima di questo progetto, Kayode Fayemi, negli anni Novanta aveva fondato Radio Freedom, o Radio Democracy ribattezzata Radio Kudirat dopo l'assassinio di Kudirat Abiola, moglie del leader della National Democratic Coalition arrestato durante il regime militare di Sani Abacha).

Poi, il 17 ottobre, la clamorosa notizia dell'arresto di Nnamdi Kanu cui ha fatto seguito un'azione ancora più incisiva: una contro-trasmissione rivolta contro Radio Biafra riportata oggi dal sito Nigeria Masterweb.  Secondo questo annuncio il governo nigeriano avrebbe assunto il controllo della frequenza di 15560 kHz o piratando i feed satellitari o sovrapponendosi, forse con gli impianti della governativa Voice of Nigeria, sui programmi diffusi da TDF in Francia con un impianto basato in Nigeria. Si tratterebbe di un'operazione "grigia", perché nel corso della trasmissione sono state diffuse dichiarazioni lealiste da parte della stessa comunità Igbo.  Secondo Nigeria Masterweb insieme a canzoni di guerra sarebbero stati diffusi proclami che in inglese suonano come: "We are Nigerians, we are pround Nigerians. We want peace and progress. There is no Biafra, all Igbos are for peace. Biafra is dead, we are Nigerians - no more MASSOB. We are Igbos, we are happy Nigerians, Biafra died 45 years ago. Long live Nigeria. This is Radio Biafra - this is Radio Biafra closing down forever. Whoever is talking Biafra does not like nde Igbo. Ndigbo are proud Nigerians. Long live Federal Republic of Nigeria. My name is Nkemdilim Chukwuemeka." Il MASSOB non è altro che il Movement for the Actualisation of the Sovereign State of Biafra guidato da Raph Uwazuruike. 
La lotta politica africana continua insomma a essere articolata anche attraverso un mezzo apparentemente desueto come le onde corte. Una modalità del tutto logica se si pensa alla scarsa penetrazione di Internet in una geografia così complicata.

02 novembre 2015

Contro i pirati dell'etere londinese, Ofcom si allea con gli amministratori di condominio (e apre le licenze FM e DAB)

Il regolatore britannico Ofcom presenterà domani in conferenza stampa i risultati della campagna anti-pirateria radiofonica condotta in collaborazione con Homes for Haringey una organizzazione parallela al Consiglio di zona di Haringey, area nord di Londra, incaricata di curare la manutenzione degli stabili gestiti dall'ente pubblico. Secondo Ofcom una efficace lotta contro le interferenze dei pirati della banda FM (a Londra sono decine, di solito afferenti alle comunità giamaicane, africane, asiatiche) potrebbe tradursi in un risparmio di un milione di sterline in interventi di rimozione e riparazione. Sì, perché i pirati londinesi sono dei veri e propri squatters dei tetti dei condomini. I trasmettitori vengono nascosti persino nei camini e nelle condotte d'aria per proteggerli a loro volta, come racconta questa straordinaria corrispondenza di Hackney Citizen, giornale online di un altro sobborgo londinese confinante con Haringey, dall'azione di ladri che si portano via l'impianto e ricattano i pirati per costringerli a ricomprarseli. A quel punto però eliminare il trasmettitore pirata diventa complicato.
Il controllo di questa lotta in alta quota, comporta evidentemente una stretta collaborazione con le squadre di manutenzione degli edifici che agiscono nelle varie zone. La pirateria in FM continua a esercitare il suo fascino ma, scrive Ofcom, può creare situazioni spiacevoli, interferendo con le comunicazioni aeree e di pronto intervento. Non solo: Ofcom riferisce di incidenti capitati quando i pezzi di un'antenna pirata si staccano dai supporti e cadono in testa alla gente. Esistono, sottolinea il regolatore nel suo comunicato, molti modi per trasmettere legalmente e con poca spesa. Uno strumento rivolto espressamente alle piccole stazioni a carattere comunitario o etnico è quello della Restricted Service License per impianti FM e AM a bassa potenza. E la finestra di opportunità, conclude Ofcom, si sta aprendo anche per le piccole stazioni che vogliono provare a trasmettere sul DAB. Su modello delle "Isole digitali per piccole radio" create in Svizzera attraverso l'operatore DAB+ Digris, che gestisce nelle principali città dei piccoli multiplex locali a bassa potenza, lo small scale DAB viene sperimentato anche in UK da questa estate. Protagonista di questa sperimentazione è un tecnico della stessa Ofcom, Rashid Mustapha, che a Brighton ha messo in piedi un multiplex DAB basato sul software open source di Opendigitalradio. Sono già una sessantina i progetti che hanno sfruttato questa opportunità?
Se potete farlo legalmente e senza rischiare le pesanti multe comminate per l'uso non autorizzato dello spettro FM, perché continuare a trasmettere da pirati, sembra chiedersi Ofcom? Forse è la strada giusta per combattere un fenomeno che continua a esercitare una forte attrazione proprio per il suo carattere politico, "anti-sistema".