La notizia temuta dai sindacati interni a Radio Nacional de España è stata confermata in una intervista che il nuovo direttore di REE, la sezione dei programmi per l'estero, Antonio Szigriszt ha concesso a Antonio Buitrago, il redattore del programma DX Amigos de la onda corta. Il primo di ottobre (o forse il 15, come è stato poi ipotizzato) la stazione di Noblejas, Toledo verrà spenta e i programmi di Radio Exterior, nome attribuito nel 1977 per una attività avviata nel 1942, continueranno solo su Internet e via satellite. Anche la programmazione cambierà, secondo il programma inglese che ha dato la notizia questa notte, nella trasmissione per il Nord America, non ci saranno notiziari e trasmissioni in diretta, ma solo interviste e servizi sulla Spagna. In lingua inglese ancora non si sa se verranno prodotti programmi di mezz'ora o un'ora, per sei giorni alla settimana. Con questa chiusura in Europa rimangono solo Romania e Albania, forse Serbia a utilizzare le onde corte per raggiungere ascoltatori situati oltreoceano, in Nord America. Un pugno di
grandi broadcaster continuano a servirsi dei loro ripetitori per raggiungere continenti come l'Africa o l'Asia.
grandi broadcaster continuano a servirsi dei loro ripetitori per raggiungere continenti come l'Africa o l'Asia.
In Spagna come ovunque in Europa sono minacciate anche le onde medie. La catena cattolica COPE oggi disattiverà le frequenze di Girona-Figueres (1269 kHz) e Tarragona-Reus (1143 kHz) e considerando che tutte le località sono coperte dall'FM è del tutto plausibile ritenere che presto altri impianti in onde medie verranno sacrificati. Inutile commentare, la pressione dei costi è ovunque un fattore incontenibile, per quante obiezioni noi appassionati possiamo avanzare sull'esattezza dei conti fatti dai responsabili di queste emittenti. La nostalgia e le tante cose imparate grazie alla radio in anni in cui nessuno poteva immaginare la futura esistenza del Web non devono farci dimenticare che, al di là della solidità del modello trasmissivo a cui siamo così affezionati, la radiofonia sta subendo grandi mutamenti, non solo sul piano delle sue piattaforme distributive. Cambiamenti che investono anche il modo in cui ci alimentiamo di notizie. Per la tristezza dell'hobbysta che vede consumarsi anche gli ultimi avanzi del suo giocattolo, purtroppo, le analisi razionali sono del tutto inefficaci.
2 commenti:
Purtroppo quello commentato dal Sig. Lawndel ė realistico e la radio che per tanti anni ci ha fatto conoscere il mondo è destinata a scomparire. Speriamo che quello che sta accadendo (spegnimento e smantellamento vari) non abbia ad essere rimpianto perché tornare indietro sarà impossibile. Il digitale impera in tutti i campi e le crisi economiche portano a scelte drastiche a scapito di tecnologie consolidate ed efficienti, ma oggi il WEB offre molte più possibilità di informazione, ma dovrà essere esteso in tutto il mondo. REE serviva un bacino di utenza enorme in paesi in cui si parla lo spagnolo ed i programmi prodotti erano molto interessanti non credo che in America latina il WEB sia accessibile a tutti, ma sicuramente si perderà moltissimo come fidelizzazione. Apprezzo molto la radio Romania insieme alle altre sue compagne rimaste che continuano ad informare con mezzi ancora efficaci. Sembra stano ma la Russia riprenderà l' uso delle onde corte: segno che la voglia di informare e propagandare in queste emittenti risulta ancora valida con le onde corte e ciò non scoraggia i governi in investimenti. Non è che i paesi che hanno abbandonato le corte vogliono creare una sorta di latitanza culturale?. Il tempo farà capire quale via è quella giusta.
Uno stillicidio che non avrà fine!
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