11 settembre 2014

Radio digitale in Europa (e Australia): il mercato italiano (39mila radio) si confronta con pochi "big"

L'associazione WorldDMB pubblica un prospetto riassuntivo sulla situazione del mercato della radio digitale in Europa e Australia. Per la prima volta anche la base di ricevitori in Italia viene messa a confronto con quella di altre nazioni. Secondo i dati Gfk, alla fine dell'anno scorso abbiamo sfiorato una base di quasi 40 mila ricevitori compatibili (sarebbero 39 mila) con il DAB. Una cifra che si raggiunge mettendo insieme i numeri degli apparecchi venduti annualmente dal 2008 al 2013. Spinte evidentemente dall'interesse generato dalla partenza delle trasmissioni in Trentino, abbiamo avuto tra il 2012 e il 2013 un raddoppio di ricevitori venduti, 12 mila contro 6 mila.
Secondo l'infografica del WorldDMB Forum, la copertura della radio digitale (in percentuale di popolazione) rimane invece immutata nello stesso periodo. Siamo partiti dal 65% della popolazione del 2008 e nel 2013 eravamo ancora al 65%. Mi permetto di essere un po' scettico su questi valori, che mi sembrano a dir poco ottimistici, anche considerando la presenza di impianti di radio digitale in diverse grandi città. Forse è vero che nel 2008 doveva essere ancora attiva la sperimentazione DAB+ a Bologna e Venezia, la cui cessazione potrebbe essere stata parzialmente compensata dal lancio dei multiplex in Trentino e da qualche altra nuova apertura, ma al momento non mi sembra di poter dire che quasi 30 milioni di persone hanno accesso in Italia alla programmazione in DAB, e comunque si tratterà in molti casi di una offerta molto limitata. 
Si tratta in ogni caso di una infografica molto interessante, anche se concede molto spazio anche alle perplessità in ordine a una migrazione che sembra lasciarsi dietro nazioni europee importanti. Appena avrò qualche dato Gfk aggiornato al 2014 li pubblicherò qui.


L'infografica è estratta dal WorldDMB Global Update 2014 che il Forum ha appena pubblicato e presentato all'IFA di Berlino. Il link diretto al file PDF è questo.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Una delle tante cose che non mi convincono del DAB e che secondo i dati riportati la ricezione indoor non risulta essere possibile se non con grande difficoltà, a meno di installare un antenna esterna alla propria abitazione. A questo punto mi vien da pensare che la ricezione interna alle mura domestiche potrà essere possibile con connessioni WiFi su un proprio gateway. Tutti parlano che la ricezione Outlook è perfetta, ma peculiarità della radio è proprio la portabilità senza usare aerei esterni. Bisognerà fare come negli anni cinquanta agli albori della FM si installa vano aerei esterni?. Certo le potenze di trasmissione sono contenute e l' ambiente sarà meno inquinato ma ciò snatura un mezzo che funziona in quasi tutti i siti. Per esempio in onde medie la Romania l' ascolto in casa mia (ovvio, di sera) con un ricevitore consumer in tutta la superficie di essa. Col DAB per ascoltare qualcosa in inverno dovrò indossare un giacca a vento e comprare un ricevitore subacqueo? . Strano che nessuno riflette su ciò che sta accadento: si abbattono tralicci delle onde medie come si sradicare la foresta amazzonica, essi servivano vaste aree di ascolto. Il DAB per coprire l' area di Doichlandfunk c'è ne vogliono 110 contro i 6 esistenti che verranno spenti. Ma queste persone sanno quello che fanno?.

Anonimo ha detto...

Mi permetto di segnalare che la copertura è rimasta costante poiché il 65%, assolutamente reale, era già stato raggiunto da un operatore nazionale ( EuroDAB ) oggi con la stessa copertura fa servizio anche l'operatore Club DAB Italia, la ricezione indoor è possibile per circa il 20 % della popolazione.
Il DAB+ non sostituisce al momento le diffusioni FM è un servizio di qualità aggiuntivo, sempre gratuito e di libera ricezione con un'offerta di oltre 40 programmi di cui 10 completamente nuovi.
Le diffusioni DAB+ permettono un risparmio energetico enorme ( 20 volte più basso) rispetto alla FM, inutile il paragone con AM che costi ambientali spaventosi.
Il DAB+ rappresenta un'opportunità per lo sviluppo della radiofonia ed è diffuso in Europa, Asia e Australia

Andrea Lawendel ha detto...

Vi prego, non fornite cifre in forma anonima e senza citare le fonti. L'offerta di 40 programmi non è estesa all'intero territorio oggi coperto dal DAB, ci sono aree dove il segnale è presente ma non con l'intero menu di servizi. Osservavo semplicemente che non mi pare credibile che in cinque anni non ci sia stata nessuna variazione rispetto alla percentuale di popolazione coperta. Se così fosse tra l'altro sarebbe un pessimo argomento a favore di una tecnologia numerica: se fosse rimasta stabile in cinque anni significherebbe che non funziona. Invece tutti sappiamo che funziona, no? :-)

Andrea Lawendel ha detto...

Un'altra cosa, detta sommessamente ma con fermezza. Gli slogan tipo "Il DAB+ rappresenta un'opportunità per lo sviluppo della radiofonia ed è diffuso in Europa, Asia e Australia" non si possono leggere più, è altamente consigliabile evitarli. E non tiriamo troppo in ballo l'Asia: a fronte di esempi virtuosi come la Corea, ci sono casi come Singapore, dove MediaCorp ha deciso di sospendere le trasmissioni nel 2011 dopo 12 anni di trasmissioni. Su questo blog cerco di essere il più possibile obiettivo, il DAB rappresenta un'ottima opportunità per il futuro sviluppo del mercato radiofonico, ma oggettivamente è una tecnologia che mostra parecchi punti deboli, in primis il fatto che sia più vecchio che consolidato. Secondo diversi studi recenti, le sue possibilità di affermazione sono molto legate a strategie di tipo politico-economico (esattamente come il DVB-T che in Italia sta provocando parecchi effetti collaterali molto negativi per l'industria) e questo significa che il mercato, da solo, ancora non è stato capace di farlo crescere, nemmeno se aiutato dalle campagne marketing. Questo è un dato di cui dobbiamo tener conto nella discussione, che non deve essere un semplice scambio di slogan contrapposti.

Anonimo ha detto...

Concordo con il Sig. Lawndel, nel suo blog vi è la volontà di divulgare le notizie del mondo delle comunicazioni in modo imparziale e competente. Personalmente seguo l' evoluzione delle comunicazioni tramite questo blog che insieme ad altri contribuiscono a far comprendere che le radiocomunicazioni che hanno permesso enormi sviluppi sociali e culturali sono importantissime per l' intera comunità. Sicuramente con internet vi è una democrazia reale di comunicare, però a mio avviso la privacy è facilmente violabile e soggetta a vilipendio. Personalmente credo che negli anni precedenti al WEB la radio nella forma semplice che finora è stata ha contribuito alla formazione di molte menti e che se anche non esisteva l' interattività di oggi e ssa dava aggio alla riflessione. Oggi la tecnologia corre alla velocità della luce ma l' umanità ha tempi propri. Il DAB è sicuramente un evoluzione della radiofonia ma secondo me vi è stata confusione in quanto esso permettendo servizi evoluti (visioni immagini ,informazioni grafiche) assomiglia più a un DVBT più"povero". Se le onde lunghe, medie , corte ed FM sembranobormai afferenti a persone "antiche", il DAB con le enormi difficoltà tecnico legislativo sembra che appartenga ad un rango "elitario". La radio deve continuare ad essere espressioni della libertà di pensiero e garantire neutralità tecnologica. anche se non è possibile realizzare un interattività reale rimane è rimarrà sempre un mezzo che fondamento potrà garantire comunicazioni tra i popoli. (I primi trasmettitori e ricevitori sono stati realizzati con mezzi artigianali ancora disponibili, mentre i microchip non sono facilmente replicabili).