15 giugno 2010

L'OSCE chiede più libertà di stampa. In Armenia e Italia

E' possibile che per poter fare i propri porci comodi con escort e veline, i rappresentanti di un governo democratico forzino un parlamento nazionale all'approvazione di una legge che compromette un fondamentale strumento di lotta alla criminalità organizzata ("votate per noi, avrete molta più sicurezza...") e rende il giornalismo d'inchiesta un reato penale e pecuniario grave?
Eccome se è possibile. Lo ha scoperto persino l'Osce, l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, che insieme a una dura nota sull'inadeguatezza della nuova legge sui media promulgata in Armenia (non tutelerebbe a sufficienza la libertà di espressione radiotelevisiva) se la prende ufficialmente con la nostra legge bavaglio, chiedendo in modo esplicito, attraverso la sua rappresentante per la libertà di stampa Dunja Mijatovic, di modicarne il testo.
Già eravamo finiti nelle parti più basse delle classifiche mondiali sulla libertà di stampa. Adesso manca solo che l'OSCE invii una missione permanente per tutelare il nostro diritto a conoscere le porcate - tutte le porcate - perpetrate da una classe dirigente che grazie a una legge elettorale degna del Tadjikistan non possiamo neppure mandare a casa. A me pare che sia veramente venuto il momento di preoccuparsi e fare qualcosa, qualunque siano le posizioni politiche (immagino democratiche) di chi dovrà subire questo obbrobrio.

OSCE media freedom representative urges Italy to amend bill on electronic surveillance

VIENNA, 15 June 2010 - The OSCE Representative on Freedom of the Media, Dunja Mijatovic, today called on Italy to drop a draft law on electronic surveillance - also known as the 'wiretap law'- backed by the Italian government or revise it to bring amendments in line with international standards of freedom of expression and OSCE commitments.
On 10 June, the Italian Senate passed the bill on electronic surveillance and electronic eavesdropping (Law No. 1611) in a controversial vote boycotted by opposition senators.
"I am concerned that the Senate approved a bill that could seriously hinder investigative journalism in Italy despite several warnings from my Office. It marks a trend towards criminalizing journalistic work," said Mijatovic.
"Journalists must be free to report on all cases of public interest and must be able to choose how they conduct a responsible investigation. The draft law in its current form contradicts OSCE commitments, especially as it prohibits the use of some confidential sources and materials which may be necessary for meaningful investigative journalism in the service of democracy," Mijatovic said.
According to Mijatovic, problematic amendments of the draft law include:
Severe restrictions on the publishing of documents related to court proceedings or police investigations prior to the beginning of a trial;
The introduction of a penalty of up to 450,000 euros for publishers and 30 days in jail and a penalty of up to 10,000 euros for journalists who publish leaked wiretapping materials before the beginning of a trial;
The possibility of a prison sentence for anyone who is not a "professional journalist" who records or films a person without their prior approval.
The amendment still needs to be approved by the lower house of parliament and signed by the President of Italy to become law.

2 commenti:

LIBERTAD SALOME ha detto...

LIBERTA' D'ESPRESSIONE NEL RISPEWTTO DELL'ALTRO; NO LIBERTINAGGIO D'ESPRESSIONE:
iO lIBERTAD sALOME APPOGGIO LA LIBERTà ESPRESSIONE, UUN DIRITTO UMANO, UNIVERSALE, MA CON I CONSEGUENTE RISPETTO DELLE LEGGI E DOVERI IN MATRERIA.
cERTO, I GOVERNI NON DEVONO USARE COME MECCANISMO DI CNESURA DELLE LEGGI AD HOC.
libertad salome

mariu ha detto...

"Liberta' d'espressione, nel rispetto dell'altro".
Rispettare l'altro significa cosa?
Non dire cose che gli facciano dispiacere? Far finta di non sapere che è un gaglioffo?
La libertà è un'utopia, cara/o libertad salome, se i cittadini non sanno piu' distinguere tra la privacy di un qualunque privato cittadino e quella dei personaggi pubblici, eletti democraticamente, che fanno strame del voto. Strame su cui coltivano i propri affari.
Perdona se non ho capito il senso del tuo commento.
Provo a pronunciare un aggettivo, molto demodé: integerrimo.
Questo taglierebbe la testa alle disussioni sulla privacy.
mariu
mariu