29 giugno 2010

L'FBI arresta 10 "spie" americane: usavano le onde corte

Le autorità americane (ecco per esempio il reportage della CBS) avrebbero messo sotto arresto una decina di persone coinvolte in attività di spionaggio per conto del servizio di intelligence russo. Le cronache mettono come al solito in risalto le tecniche di steganografia e crittografia utilizzate per lo scambio di messaggi, dando prominenza alle trasmissioni codificate sulle onde corte. Per esempio questo riassunto della BBC:

The suspects are accused of using short-wave radios to send and receive "radiograms" - coded bursts of data - to Moscow Centre. US agents believe they are referred to as "RG"s by the alleged spies.
Decoded electronic messages sent using steganography include one from Moscow Centre in 2009 saying: "Pls, make sure your radioequipment [sic] for RG rcptn is in order. We plan to send a couple of test Rgs [.]"
A search of a Seattle apartment linked to the suspects in 2006 turned up short-wave radio equipment. "In addition, agents observed and photographed spiral notebooks, some pages of which contain apparently random columns of numbers," the court papers say.
Those numbers are believed by US agents to be codes for deciphering incoming radiograms.

Altri agenti utilizzavano connessioni Wi-Fi all'interno di ristoranti... C'è da ridere pensando a questi spioni "high-tech" che si collegano con il capo-maglia utilizzando Skype da Starbucks, ma i giornali ne parlano come se si trattasse di tecniche complicatissime e misteriose, rese ancora più nebulose dal linguaggio legale. La cronaca più dettagliata, accompagnata dagli atti di accusa forniti dal Dipartimento di Giustizia, l'ho trovata sul canadese The Globe and Mail. La stampa canadese è interessata alla vicenda perché una delle accusate sarebbe coinvolta nella falsificazione di identità di cittadini canadesi. Gli atti sono disponibili anche su Scribd.com:


Ho sempre qualche difficoltà nel valutare l'attendibilità di teoremi giudiziari come questi. Il circuito "spionistico" viene accusato di aver fornito informazioni di intelligence sulla politica americana, in un contesto in cui la lettura del New York Times fornisce dettagli sicuramente più interessanti. Non dico che lo spionaggio non esista, che le number stations ancora oggi ascoltabili sulle onde corte non siano con ogni evidenza riferibili alla presenza sul campo di agenti dei servizi e alla necessità di coordinarli. Quello che stupisce è la banalità delle situazioni descritte, la partecipazione di gente non solo insospettabile (per una spia è fondamentale, no?) ma quasi sicuramente esclusa dall'accesso a veri e propri segreti. Si parla per esempio di contatti con persone impegnate in laboratori di ricerca nucleare, come se su Internet non esistessero siti come Wikileak. Qualunque lettore di giornali sarebbe sicuramente in grado di fornire "intelligence" altrettanto accurata: perché imbastire un'operazione così complessa quando l'edicola all'angolo con l'ambasciata russa a Washington - per non parlare di un bel computer in un Internet café di Mosca - sarebbe molto più utile e riposante?

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