19 giugno 2010

1943: lo sbarco in Sicilia depistato da un cadavere-spia

Una vicenda bellica sapientemente ricostruita dallo scrittore Ben Macintyre (già autore di una biografia della celebre spia doppiogiochista Eddie Chapman, alias Agent ZigZag), fornisce un retroscena macabro e avventuroso del successo ottenuto dagli Alleati con lo sbarco in Sicilia del 1943. Il controspionaggio britannico riuscì a organizzare, attraverso l'operazione Mincemeat (carne trita), una formidabile manovra di depistaggio, convincendo i tedeschi che il "vero" bersaglio dell'operazione navale non fosse la Sicilia ma la Grecia.
Nei mesi precedenti, i servizi britannici fecero in modo che sulle coste di Huelva fosse rinvenuto il cadavere di un presunto maggiore dei Royal Marines. Il corpo dell'ufficiale aveva addosso documenti segreti che delineavano i piani delle forze navali nel Mediterraneo, indicando appunto la Grecia come possibile punto di attacco. In realtà il corpo apparteneva a un senzatetto gallese morto probabilmente suicida per aver ingerito del veleno per topi. Gli agenti inglesi costruirono una identità totalmente fittizia e scelsero un punto della Spagna dove operava un agente tedesco già conosciuto al controspionaggio. I tedeschi, come si dice, ingoiarono esca, amo e lenza: grazie alle intercettazioni di ULTRA, che decodificava le trasmissioni cifrate con Enigma, i britannici vennero a sapere che i falsi documenti erano stati presi per buoni e che sulla base di quelle informazioni i tedeschi lasciarono la Sicilia assai più sguarnita di quanto fosse consigliabile.
Il libro scritto da Ben Macintyre è stato pubblicato da Bloomsbury, il cui sito pubblica questa intervista all'autore. Il libro rivela che solo nel 1997, sulla tomba spagnola in cui per oltre mezzo secolo aveva riposato il Maggiore William Martin, le autorità britanniche hanno fatto apporre tre nuove righe con il vero nome dello sfortunato proprietario di quel povero corpo: "Glyndwr Michael, Served as Major William Martin, RM"

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