

Persino gli stessi prigionieri venivano utilizzati per leggere ai microfoni la propaganda giapponesi e le lettere dei loro commilitoni imprigionati. La storia di uno dei questi programmi, The Zero Hour, collegato alla famosa "Rosa di Tokyo", l'ho trovata su Wikipedia, in una bellissima ricostruzione. I redattori delle trasmissioni che si servivano di prigionieri anglofoni e spesso di nippoamericani, erano soliti monitorare le trasmissioni locali delle stazioni in onde medie USA. Le cattive notizie, un incendio, un incidente sul lavoro, un fatto di cronaca nera, venivano subito riportate da Zero Hour, i cui programmi venivano ascoltati dalle truppe nel Pacifico, in una logorante guerriglia condotta sulle onde della radio.
Di questa vecchia storia fa parte anche la celebre Iva Toguri d'Aquino, scomparsa recentemente. Per un caso montato da due giornalisti senza scrupoli, la sfortunata americana di origine nipponica, che aveva partecipato ai programmi di Zero Hour, fu identifica come Rosa di Tokyo, un personaggio reso mitico dai resoconti dei militari americani. In realtà non c'era una sola "Rosa", ma numerose annunciatrici. Tutte quelle voci diverse vennero identificate come un solo personaggio. La Aquino, che era nata in California, tornò in patria ma passò molti guai, e sei anni di galera, per il suo presunto ruolo di propagandista e "traditrice". Solo il presidente Ford la perdonò ufficialmente nel 1977. Su Internet si trovano anche alcuni spezzoni originali degli annunci di Zero Hour, una raccolta molto interessante è quella di EarthStation.

Tags: radioascolto, radiofonia, radio, dxing.
Nessun commento:
Posta un commento